BRUXELLES – Il Parlamento europeo ha rinnovato per un altro anno la sospensione dei dazi sulle esportazioni ucraine nell’UE di prodotti agricoli, per sostenere l’economia del Paese. I deputati hanno approvato martedì, con 537 voti favorevoli, 42 contrari e 38 astenuti, la proposta di rinnovare per un altro anno la sospensione dei dazi all’importazione, dei dazi antidumping e delle misure di salvaguardia sulle esportazioni ucraine verso l’Unione europea, in reazione alla guerra di aggressione della Russia che sta ostacolando la capacità dell’Ucraina di commerciare con il resto del mondo. La sospensione dei dazi si applica ai prodotti ortofrutticoli soggetti al sistema dei prezzi di entrata, nonché ai prodotti agricoli e ai prodotti agricoli trasformati soggetti a contingenti tariffari. I prodotti industriali sono soggetti a un regime di dazi zero dal 1° gennaio 2023 in base all’Accordo di associazione UE-Ucraina, e non sono quindi inclusi nella nuova proposta. “Sono fortemente a favore del rinnovo delle misure di liberalizzazione del commercio che attualmente contribuiscono a garantire che il commercio ucraino possa continuare durante la brutale guerra causata dalla Russia. Queste misure sono fondamentali per rafforzare la resistenza dell’Ucraina, mentre lavoriamo per far progredire la sua graduale integrazione nel mercato interno dell’UE. La nostra solidarietà con l’Ucraina è coerente, trasparente e solida, ed è stata ulteriormente rafforzata dallo status di candidato dell’Ucraina all’UE. Il futuro dell’Ucraina è nell’Unione europea”, ha dichiarato la relatrice Sandra Kalniete (PPE, LV). Le relazioni tra l’UE e l’Ucraina sono regolate da un accordo di associazione. La creazione di una zona di libero scambio, prevista dall’accordo, garantisce alle imprese ucraine un accesso preferenziale al mercato dell’UE dal 2016. Secondo la Commissione, l’UE è il principale partner commerciale dell’Ucraina e ha rappresentato nel 2021 il 39,5% del suo commercio. L’Ucraina è il 15° partner commerciale dell’UE e rappresenta circa l’1,2% del commercio totale dell’UE. Una volta approvata dal Consiglio dell’UE, la misura sarà pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell’UE e si applicherà dal giorno successivo.