NEW YORK (USA) – Ucraina contro Russia, una guerra fratricida non dichiarata che rischia di mutare le sorti del mondo. E’ la sintesi di quello che è emerso nell’ultima riunione del Consiglio di Sicurezza dell’UNU, con tonnellate di aria fritta e fresca fuffa, ma nulla che potesse effettivamente cambiare le sorti di un conflitto che alla fine avrà generato qualche milione di morti per il gusto di uccidere, distruggere e destabilizzare. La signora con la falce torna a far valere la sua legge, e l’uomo continua a cadere e ricadere nei suoi errori. La Storia non insegna più nulla a nessuno, oggi non è più maestra di niente, e noi continuiamo a vivere come su un patibolo mobile che segna svariati quadranti del pianeta. Tutti hanno paura dello Zar Putin; tutti, in una maniera o nell’altra, dipendono dalle risorse russe; tutti temono l’escalation nucleare che non ci sarebbe mai in nessuna circostanza; tutti pensano che la Russia non può perdere, ma forse è il caso di dire non deve perdere, e forse avviamo un ragionamento più realistico. In effetti non è pensabile che siccome la Russia ha almeno 3/4 volte gli abitanti dell’Ucraina, ha carne da macello a sufficienza per continuare una guerra posizionandola a livello globale con milioni tra morti e feriti. E’ una follia nel 2024 pensare questo, come è una follia pensare che nel pieno della corsa allo spazio e alla robotica applicata, si possano fare ancora guerre di questo stile in trincee polverose con devastazioni totali. ‘Cui prodest?’ dicevano i latini. E’ questa la domanda alla quale nessuno analista di spessore, ma nemmeno capi di governo e intelligence riescono a dare una risposta. Ma forse la risposta è molto più semplice di quanto non si possa pensare. Avete visto cosa sta succedendo nell’Artico? Ebbene quella non è semplicemente collegata alla guerra di Putin, ma ne è un fronte aperto a tutti gli effetti anche se ancora non attivo dal punto di vista militare. Ma cosa ci fanno i Russi nell’artico? Una volta il mondo civilizzato andava in queste zone estreme a studiare, a capire come quelle zone inabitabili potessero diventare un’ancora per il resto del pianeta in via di logoramento. Da quando è noto che le calotte terrestri sono piene di risorse, di metalli preziosi e di materiali utili alla tecnologia, allora al posto degli scienziati sono arrivati i carri armati. La Russia, come già in Ucraina, cerca di accaparrarsi le risorse di questo pianeta che ha iniziato a tossire già da tempo. Lo fa nella maniera classica e umana del termine: uccidendo, devastando e occupando aree del pianeta che non sono di sua competenza ma che lo devono diventare se si vuole mettere le mani sulle RISORSE, per cui oggi si termina la vita anche di popoli interi. La Russia non è Jig Robot d’acciaio, è solo un grande Paese con circa 140 milioni di abitanti che mediante una dittatura da soviet prima maniera tenta di dare una spallata concreta alla democrazia e al mondo libero. Tutto qui. Mentre la Cina ha conquistato il mondo non con le armi, ma con il commercio e con la praticità del suo made in china, la Russia tenta di fare lo stesso ma con il terrore, la paura, la guerra, il nucleare, l’omicidio sistematico di migliaia di innocenti. Si continua a parlare di ciò che gli USA vogliono, di ciò che la Cina vuole, di geopolitica e strategia militare sul campo, ma nessuno che si degni di parlare sui fatti reali e sulle reali conseguenze di questo conflitto in particolare. Per annichilire un Paese che ha velleità di impero non serve oggi la guerra, non serve e non è conveniente sconfiggerlo sul campo di battaglia. Una guerra ipotizzata NATO-Russia finirebbe inevitabilmente con la Russia distrutta, frazionata e più instabile di prima. La Cina non sosterrebbe Putin in una guerra aperta contro la NATO, stessa cosa dicasi per la Corea del Nord il cui isolamento internazionale ha un perchè profondo e condiviso. Se Mosca subisse la stessa sorte di Pyongyang, allora la Russia sarebbe all’angolo e sarebbe costretta a ripensare il suo atteggiamento per non essere completamente alienata dal mondo commerciale. Le guerre non servono a nulla, non sono mai servite, e oggi a maggior ragione visto che il destino di un popolo è segnato sugli scontrini che emette. Ma questo sembra non interessare a nessuno, e tutti tifano Putin e sperano che l’Ucraina possa soccombere nel sangue e diventare un quartiere di Mosca. Una volta si diceva “ai posteri l’ardua sentenza” oggi se le sentenze non le diamo noi, va a finire che non potremmo contare sui posteri.