A Napoli l’assegnazione del Premio Internazionale Guido Dorso per l’area mediterranea. L’appuntamento cerimonia di premiazione di Enti o persone eccellenti che hanno favorito la crescita della solidarietà e della conoscenza nell’area mediterranea, ma anche occasione per la presentazione del Manifesto per il Terzo Settore Mediterraneo per l’inizio di un percorso volto a favorire pace e socialità.  La città di Napoli ha ospitato, presso la Scuola di Specializzazione in Beni architettonici e del Paesaggio dell’Università di Napoli “Federico II” – Largo Donnaregina, 1 Napoli, la cerimonia di conferimento dei riconoscimenti per la Sezione mediterranea del Premio promossa dall’Associazione internazionale Guido Dorso in collaborazione e con il patrocinio del Comune di Napoli.
Premiati la Comunità di Sant’Egidio con l’intervento di Antonio Mattone Portavoce della Comunità e Salvatore Capasso
Direttore del Dipartimento di Scienze Umane e Sociali, Patrimonio Culturale del Consiglio Nazionale delle Ricerche.

Ai lavori introdotti da Ottavio Ragone
Responsabile Redazione de La Repubblica Napoli sono seguiti gli interventi di
Matteo Lorito, Rettore Università “Federico II” di Napoli;
Nicola Squitieri, Presidente Associazione Guido Dorso;
Mariano Bruno, Segretario generale Corpo Consolare di Napoli;
Lucio D’Alessandro, Vicepresidente C.N.R;
Gaetano Manfredi, Sindaco di Napoli;
Francesco Saverio Coppola
Segretario generale Associazione Guido Dorso che ha presentato il Manifesto per il Terzo Settore Mediterraneo.
Ha letto le motivazioni dei premiati: Barbara Buonaiuto.  L’appuntamento non è stato solo una cerimonia di premiazione di Enti o persone eccellenti che hanno favorito la crescita della solidarietà e della conoscenza nell’area mediterranea, ma, altresì, occasione per l’inizio anche di un percorso di creazione e promozione di reti per favorire pace e socialità nel mediterraneo con la presentazione del progetto che l’associazione internazionale Guido Dorso ha proposto e lanciato con il Manifesto per il Terzo Settore Mediterraneo.  “L’evento che coinvolge anche altre istituzioni culturali e scientifiche -ha affermato Nicola Squitieri, presidente dell’Associazione Dorso – fa da degno e prestigioso prologo alla 45ma edizione della cerimonia di consegna dei riconoscimenti delle altre sezioni che si terrà il 10 ottobre, al Senato, con l’adesione del Presidente della Repubblica e il patrocinio del Senato, del CNR e dell’Università di Napoli “Federico II”. Il Premio -spiega Squitieri – intende in particolare valorizzare l’impegno di quanti, persone e organizzazioni, si distinguono nel promuovere e sostenere le esigenze di sviluppo dell’area mediterranea, obiettivi questi ultimi che hanno riscosso la rinnovata sensibile condivisione da parte del sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi.  Il Manifesto per il Terzo Settore Mediterraneo è prodromico alla creazione di una carta mediterranea del terzo settore, vuole essere un appello a riscoprire le radici comuni e a ritrovare una Koinè di valori e di cultura. “Sul Mediterraneo – ha osservato Francesco Saverio Coppola, segretario generale dell’Associazione Dorso – si promuovono negli ultimi tempi molti convegni ed eventi, ma invece occorre ora andare oltre le conoscenze e puntare sempre più sull’impegno di uomini e donne e di istituzioni che nel quotidiano si battono per avere un Mediterraneo di pace e di sviluppo egualitario, considerato anche il ruolo strategico che può rivestire per il nostro Mezzogiorno, baricentro geografico della macroarea. L’evento di Napoli vuole essere un primo “faro” del Mezzogiorno nel Mediterraneo.” Da anni – si legge nel Manifesto per il Terzo Settore Mediterraneo- è stata ribadita la necessità di unirsi per superare le individualità e favorire le azioni corali,
accrescendo il potenziale di visione e di azione. Già nel 2019 il Premio Dorso ha dato vita ad una alleanza degli Istituti meridionalisti, A.l.M. Oggi una realtà in crescita, basata su organizzazione paritaria orizzontale con il rispetto delle singole individualità, ma con la creazione di visione e piani di azione comuni.  Oggi con lo sguardo rivolto alle sponde del Mediterraneo e ai paesi limitrofi il Premio Dorso si fa stimolo e promotore dell’ampliamento di questa sua visione, con consapevolezza che il percorso è arduo, ma con l’incoraggiamento del cammino intrapreso cinquanta anni fa.
Ci crede partendo dalla considerazione che il Mediterraneo è un unicum a livello della nostra Terra, in temini di biodiversità storica, etnica, culturale. Nei secoli il DNA dei popoli si è ricombinato e mescolato creando grandi civiltà e sviluppando la conoscenza tramite l’evoluzione dei linguaggi e della scrittura rimescolamento e il linkage biologico e culturale ne ha fatto un ambiente adatto a sviluppare civiltà evolute che si perdono nella notte dei tempi, come i recenti ritrovamenti archeologici in Turchia dimostrano.
“Ci sarebbe stato un Carlo Magno, se non ci fosse stato Maometto?” domanda il Manifesto del Premio Dorso rievocando l’interrogativo dello storico belga (Verviers 1862-Uccle, Bruxelles, 1935) Henri Pirenne, professore di storia del Medioevo e di storia del Belgio nell’univ. di Gand (1886-1930).
Il Mediterraneo – evidenzia il Manifesto- e’ un puzzle di fatti, di temporalità dove ogni pezzo ha avuto un suo significato ma anche processi ereditari complessi alla base del nostro vivere quotidiano. In questa diversità si trova anche l’unitarietà e la comunanza delle radici.
Un mare – specifica ancora la dichiarazione pubblica di principi e obiettivi del New Deal Mediterraneo lanciato da Napoli dal Premio Dorso – che ha sempre unito e mai diviso e che fin dall’antichità è stato l’habitat in cui l’uomo ha cercato di realizzare il proprio ‘equilibrio vitale’, riuscendoci con difficoltà, e non sempre, a costo di dura fatica e grandi sacrifici – come ricorda Braudel – a partire dalla triade ulivo-vite-grano, quella di Athena, Demetra Cerere e di Dioniso Bacco. Proprio l’olivo è proposto simbolo del manifesto non solo come emblema della mediterraneità, ma come simbolo di pace e resilienza.
Il Premio Internazionale “Guido Dorso”, giunto alla sua 45ma edizione, nasce a Napoli nel 1970, con il patrocinio della rivista “Politica meridionalista – Civiltà d’Europa”, del Consiglio Nazionale delle Ricerche e dell’Università degli studi di Napoli “Federico II” che nel 2024 ha compiuto i suoi primi 800 anni di vita.
Il riconoscimento viene assegnato a uomini/donne, Enti/Istituzioni che promuovono e favoriscono lo sviluppo sociale ed economico sostenibile.
Negli anni l’iniziativa si è arricchita dell’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e del patrocinio del Senato della Repubblica italiana dove, dal 2000, si tiene la cerimonia di premiazione.
Dal 2024 il premio si arricchisce di una nuova sezione dedicata al Mediterraneo, che si celebra a Napoli e anticipa la cerimonia del premio finale che si tiene ad ottobre 2024 a Roma.
La Sezione dedicata al Mediterraneo intende valorizzare l’impegno di quanti, persone organizzazioni, con il pensiero e con l’azione si distinguono a livello interazionale nel promuovere e sostenere le esigenze di sviluppo dell’area mediterranea, in maniera solidale, cooperativa e pacifica.
Il Mezzogiorno d’Italia con Napoli, baricentro geografico della macroarea, può rivestire un ruolo strategico in una rete policentrica cooperativa di comunità mediterranee. Ai premiati viene attribuito il titolo di ambasciatori del Mediterraneo per la missione svolta e ancora di più per quella che svolgeranno.
Tra gli oltre 400 premiati nel corso di 50 anni di attività. hanno ricevuto il riconoscimento giovani neolaureati/dottorati di ricerca, esponenti del mondo politico, istituzionale, economico, scientifico e culturale di cui molti operanti all’estero, nonché i Premi Nobel Dulbecco e Modigliani. Tra gli insigniti del “Dorso” i Presidenti della Repubblica italiana Giovanni Leone e Giorgio Napolitano.
Il Premio Dorso è stato accompagnato, negli anni, da un crescente apprezzamento da parte delle Istituzioni e del mondo scientifico e culturale. Il Premio Dorso consiste in un’artistica opera in bronzo realizzata in esclusiva dallo scultore di fama internazionale, Giuseppe Pirozzi.
Commissione giudicatrice
Andrea Amatucci
Presidente del Comitato scientifico dell’Associazione “Guido Dorso”
Raffaele Fitto
Ministro per il Sud e la coesione territoriale
Orazio Abbamonte
Presidente della Fondazione Banco di Napoli
Maria Chiara Carrozza
Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche
Francesco Saverio Coppola
Segretario generale dell’Associazione “Guido Dorso”
Matteo Lorito
Rettore dell’Università degli studi di Napoli “Federico II”
Nicola Squitieri
Presidente dell’Associazione “Guido Dorso”

Il comitato scientifico
Andrea Amatucci (Presidente) – Componenti: Carlo Borgomeo, Pietro Massimo Busetta, Giancarlo Coraggio, Filippo de Rossi, Gianfranco Dioguardi, Adriano Giannola, Giovanni Grasso,
Senato della Marta Herling, Cesare Imbriani, Zhenya Liu, Giovanni Magnifico, Nicola Mancino, Antonio Marzano, Luigi Mazzella, Luigi Nicolais, Alessandro Pajno, Filippo Patroni Griffi, Paola Pelino, Alberto Quadrio Curzio, Dominick Salvatore,
Giulio Tarro, Fulvio Tessitore, Ortensio Zecchino, Sergio Zoppi.