Napoli, 10 novembre 2022 Per l’ennesima volta il presidente della Camera di Commercio di Napoli, Ciro Fiola, ha dimostrato di voler governare l’Ente Camerale della città come se fosse un bene nella sua piena e assoluta disponibilità, stravolgendo ogni regola e dimenticando che si trova a presiedere un Ente di diritto pubblico.

Oggi, infatti, all’ordine del giorno del Consiglio Camerale vi era la modifica dello Titolo II dello Statuto dell’Ente: in discussione, quindi, non soltanto il fondamentale articolo 12 per l’imminente rinnovo dei posti spettanti in Consiglio Camerale in rappresentanza dei diversi settori economici, ma anche le competenze dello stesso consesso politico.

Ebbene, il presidente Fiola – resosi conto di non avere la rappresentanza necessaria per attuare il proprio ‘disegno’ – ha deciso di modificare arbitrariamente l’ordine del giorno, prima proponendo l’approvazione del verbale della Commissione Statuto, formata evidentemente da una piccola parte di consiglieri (e, dunque, da un consesso molto diverso) e, successivamente, contestato, ha deciso di proporre inopinatamente di non discutere i temi previsti all’ordine del giorno della sessione odierna del Consiglio.

Su tali temi i rappresentanti delle Associazioni storiche: Ance Napoli, Claai Napoli, Cna Napoli, Compagnia delle Opere Campania, Confapi Napoli, Confcommercio Napoli, Confesercenti Napoli, Unione Industriali Napoli, hanno obiettato che il presidente Fiola non aveva titolo per modificare a proprio piacimento l’ordine del giorno su cui il Consiglio era stato chiamato ad esprimersi e, dunque, hanno formalmente chiesto che si procedesse alla votazione sui punti e i temi previsti e solo successivamente, ove mai la proposta di modifica statutaria della Giunta fosse stata respinta, di deliberare un rinvio del documento alla Commissione Statuto opportunamente integrata dai rappresentanti dei principali settori economici che, di fatto, ne erano ora esclusi.

Il mancato rispetto delle regole, dunque, continua ad essere il ‘marchio di fabbrica’ dell’operato del presidente dell’Ente Camerale di Napoli.

Infine, è stata anche fortemente criticata dai rappresentanti delle Associazioni storiche anche la relazione previsionale e programmatica per il 2023 presentata oggi in Consiglio, che ricalca in larga parte quella degli anni precedenti, senza prevedere novità sostanziali nonostante gli evidenti elementi di criticità economica e finanziaria a cui sono sottoposti tutti i settori produttivi, anche a causa del perdurare del conflitto in Ucraina e della crisi energetica.

Questo il testo della nota dell’ACEN

4 pensiero su “Acen: “il presidente della CCIAA di Napoli stravolge ogni regola e dimentica di presiedere un Ente di diritto pubblico””
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