NAPOLI – L’arte e il gusto sono una vera e propria religione all’ombra del Vesuvio, tanto che il turismo che oggigiorno ha riscoperto Napoli come meta imprescindibile, annovera la sua creatività culinaria come tappa universale di quella cultura del gusto tanto cara al grande Totò. E, su queste note, come si suol dire, anche l’arte pasticciera appartiene di diritto al Made in Italy , a quel brand dei peccati di gola che a Napoli trova la sintesi ideale. Delle tante eccellenze pasticciere, oggi ci soffermiamo su una realtà che in un secolo di attività ha fatto impazzire i palati dei napoletani e non solo. Stiamo parlando della Pasticceria Agrillo che dal 1924 rappresenta un punto di riferimento per Mergellina e per tutta la cittá. Situata in una delle arterie primarie di Napoli intitolata a Giordano Bruno, e a ridosso di Piazza Sannazaro, il Bar-Pasticceria Agrillo nasce dall’intuizione di nonno Ciro che aveva una missione: rendere dolce la vita vita dei Napoletani da poco usciti dall’agone della Grande Guerra. Certo una missione niente affatto scontata, visto anche il panorama napoletano di settore, che a livello internazionale ancora oggi esprime il massimo dell’eccellenza del Made in Italy. Ma nonostante ciò, la Pasticceria Agrillo si é saputa muovere in questo settore proponendo ai propri affezionati clienti prodotti all’avanguardia in quanto a gusto e innovazione. Con la stessa grande passione con la quale nonno Ciro aveva mosso i suoi primi passi ridando gioia e gusto ad una vita provata dalla guerra e dalle privazioni, così nel tempo figli, nipoti e pronipoti portano avanti l’attività di famiglia, nata dal sacrificio, dal grande lavoro e dall’amore fondatore aveva per il quartiere nel quale viveva. Una storia che si evolve, ogni giorno, con quella stessa passione, innovando i metodi antichi, per portarli fuori dal tempo, con una ricerca costante di gusto e innovazione per rendere la produzione Agrillo eterna. Da quella passione pasticciera, nata dall’intuizione di nonno Ciro nel 1924, si è passati poi negli anni alla condizione del figlio Mario insieme alla moglie Maria. Negli anni ’80, poi, l’arrivo della terza generazione con i figli di Mario Agrillo: Ciro, Pasquale e Francesco, che con immutata passione e devozione portano avanti quello che con il tempo è diventato un punto di riferimento importante per la zona e non solo. Dalla terza generazione che attualmente porta avanti il Bar Pasticceria Agrillo si è affiancata anche la quarta generazione con i figli degli attuali titolari, Mario, Luca e Mariano Agrillo. Le leccornie che hanno reso la Pasticceria Agrillo famosa e rinomata sono tante come è anche rimasta invariata il metodo di produzione dei dolci napoletani classici come sfogliatella e babà. Probabilmente, però, stando al gusto della variegata clientela, fiore all’occhiello della Pasticceria Agrillo sono i profitteroles al cioccolato, come anche le crostate alle fragole di bosco. Ovviamente, come tante realtà di prestigio, anche la Pasticceria Agrillo ha i suoi segreti, come ci rivela Pasquale, Lino per gli amici: “Esiste la nostra ricetta segreta della Cioccolata Agrillo, la nostra crema artigianale, la nostra panna, montata e lavorata ogni giorno, fresca come da tradizione. I nostri prodotti sono quelli che ad ogni morso immagini di ascoltare una canzone di Carosone, di sentire il fragore delle onde del mare che si infrangono sul torrione di Castel dell’Ovo, o vedere qualche scugnizzo che corre. E dovunque sarai ti sentirai a Napoli. E’ così che l’avrebbe sicuramente raccontata nonno Ciro”. Ricordi, emozioni, qualche lacrima che solca il viso e tanti aneddoti di una Napoli che fu, alla ricerca di una identità come allo stesso modo in Napoletani, alla ricerca della loro dimensione e del loro spazio nel mondo. Dopotutto la tradizione è una missione, forse tra le più difficile, serve ricordare per continuare ad esistere nel modo giusto, ed è dal 1924 che la famiglia Agrillo è orgogliosa di contribuire alla storia della città e del settore con delle prelibatezze capaci di fermare anche il tempo già al primo morso. La quarta generazione che ci accinge a rilevare il testimone dell’azienda, è pianamente consapevole del compito che attende loro: portare alta una tradizione fatta di lavoro, genialità e grande passione. La caparbietà non manca, e nemmeno il coraggio di osare, e soprattutto non mancano quei dolci che nonno Ciro con tanto amore ha regalato non solo alla città, ma anche alla storia.