Scendere da casa la mattina e vedere la propria auto smembrata non è più il risveglio da un incubo, ma un fatto concreto che molti cittadini sono costretti a sorbirsi. Invero, bande organizzate in questo tipo di furti appartengono a gruppi criminali che si muovono continuamente sul territorio, coprendo anche lunghe distanze e sovente saccheggiando intere flotte di auto e veicoli in una sola notte. Non solo i convertitori catalitici delle marmitte da auto parcheggiate per il loro contenuto di metalli tra cui l’oro, platino, palladio e rodio, ma la razzia può riguardare componenti che sono più gettonati come fari, fanali, pneumatici con tutto il cerchione e, persino, interi cruscotti. I modelli più colpiti ovviamente sono quelli delle vetture più costose o delle utilitarie più diffuse ma, nessuno, è immune perché molte volte gli “ordini” avvengono su commissione e si rivolgono proprio al tipo d’auto che non immagineremmo mai oggetto di predazione. I pezzi rubati vengono poi rivenduti dai malviventi, che, evidentemente, hanno lauti guadagni per la facilità con cui piazzano componenti come gruppi ottici dei fari a led o cruscotti che se acquistati originali possono costare anche migliaia e migliaia di euro. Chiaramente ad operare sono soggetti esperti che in genere rompono un vetro laterale per poter agire sulla leva di sblocco del cofano motore, che si trova all’interno dell’abitacolo. Per smontare i gruppi ottici anteriori nella maggior parte delle auto è necessario rimuovere il fascione paracolpi. Ma i banditi sono costretti ad agire in fretta e nella maniera più indisturbata possibile, e quindi generalmente tagliano questo elemento con un flessibile, in modo da arrivare rapidamente alle viti di fissaggio del faro e lo smontano. Ovviamente, oltre alla perdita del componente il danno l’automobilista è costretto anche a sostenere i costi e i tempi per riparare il veicolo. Fortunato è chi ha un’assicurazione furto e incendio, ma ci si sta accorgendo del drastico aumento dei premi, prima cartina al tornasole dell’incremento di questo tipo di reati e, quindi, dei relativi indennizzi che in crescita anch’essi non fanno che aggravare i tariffari. Una delle cause principali, come da tempo va a denunciare Giovanni D’Agata, presidente dello Sportello dei Diritti, è la crisi economica per la quale molti cittadini si ritrovano costretti a questi mercati paralleli dei pezzi di ricambio con conseguente crescita della domanda e, dunque, dell’offerta. Un fenomeno, certamente in escalation e perciò da non sottovalutare da parte delle forze dell’ordine anche perché a pagare sono sempre ignari cittadini mentre l’adozione di apparati efficienti di videosorveglianza all’interno dei centri abitati che oltre ad essere dei deterrenti appaiono utili strumenti per l’accertamento dei reati e l’identificazione dei responsabili. È bene, ricordare, che anche l’efficienza di queste bande gli consente di perpetrare furti rapidi e con sistemi collaudati, per cui non è per nulla semplice difendersi dai malviventi in questo caso, ed evitare di esserne vittime. Gli unici consigli che ci sentiamo di dare, a parte di stipulare una polizza adeguata, è di non parcheggiare mai l’auto in luoghi incustoditi, soprattutto durante la notte, in zone isolate. Sarebbe bene anche lasciare la macchina ferma con la parte frontale rivolta verso il muro, una siepe o un ostacolo fisso.