Parla il Direttore del Centro Studi Lepre Group

Anna Lepre, direttore Centro Studio Lepre Group

Il caro prezzi non ferma le opere pubbliche del Pnrr. Entro fine anno dovrebbero partire più di cento progetti. Ciò, grazie a due decreti legge, il n. 50 e il n. 115, che hanno assicurato nuove risorse per 8,8 miliardi. Lo scopo, appunto, è di consentire l’aggiornamento del prezziario, riconoscendo alle stazioni appaltanti il 90% dei maggiori importi originati dagli aumenti di  materiali da costruzione, carburanti e prodotti energetici. Per Anna Lepre, Direttore del Centro Studi Lepre Group, potrebbe essere una buona notizia soprattutto per il Mezzogiorno.

Su quali basi esprime questo auspicio?

Circa la metà delle istanze sono prodotte da Rete ferroviaria italiana, per complessivi 55 progetti. Il Ministro uscente per le Infrastrutture e la Mobilità sostenibile, Enrico Giovannini, ha in più occasioni dichiarato che gli interventi infrastrutturali e in particolare quelli per rafforzare il trasporto pubblico su ferro sono diretti a recuperare il divario meridionale. 

Quindi il beneficio potrebbe essere percepito nel medio termine, quando gli interventi saranno completati?

Non solo. E’ vero che il tessuto imprenditoriale del Nord è tale da far prevedere che le opere saranno realizzate in larga misura da realtà settentrionali. Questo non significa tuttavia che non possa esservi spazio anche per le imprese del Sud, e soprattutto non esclude che una buona parte degli occupati utilizzati siano meridionali. Insomma, nel breve termine avremo quanto meno delle risposte in termini di riduzione dei tassi di disoccupazione!

Non teme che i tempi previsti potrebbero subire variazioni per le solite lungaggini burocratiche?

E’ proprio quello che bisognerà evitare. Mi aspetto a tal riguardo che il nuovo Governo, e in particolare i titolari dei dicasteri che a vario titolo saranno preposti alla realizzazione degli interventi del Pnrr, adottino cronoprogramma rigorosi per controllare l’andamento delle opere, step by step. Sono inoltre convinta che una partita così importante vada svolta con la massima trasparenza possibile, aumentando e non diminuendo le azioni di promozione e visibilizzazione dell’attuazione del Pnrr e degli altri strumenti, già messe in campo dall’Esecutivo Draghi. 

Pensa a una funzione di controllo svolta dall’opinione pubblica?

No. Penso a una funzione di sostegno, che è cosa diversa. Se il cittadino ha le informazioni in tempo quasi reale, può contribuire, attraverso associazioni, proposte, idee innovative, a sbloccare e a rimuovere eventuali colli di bottiglia. Ma è chiaro che il primo a essere responsabile del proprio operato è chi governa. Che ha tutto l’interesse a adottare strumenti che facilitino i suoi compiti di coordinamento e gestione di un’opera o di un complesso di opere. Non dimentichiamo che spesso la magagna, l’inefficienza, si nasconde ai piani inferiori.

E in quel caso cosa si può fare?

Occorre intervenire prontamente, esercitando i poteri sostitutivi previsti dalla legge. Se non lo si è fatto, o lo si è fatto con ritardo in passato, non è ammissibile che l’errore si ripeta adesso. Ne andrebbe di mezzo la realizzazione del principale obiettivo conseguibile con il Pnrr e le altri fonti di finanziamento disponibili: la riduzione del divario territoriale.

7 pensiero su “Anna Lepre: “i nuovi fondi per il Pnrr rappresentano un’opportunità per il Sud””
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