E dunque il Napoli, anzi Aurelio De Laurentiis si affida fideisticamente a Antonio Conte, alla sua protezione taumaturgica per scacciare l’ ira dei tifosi delusi e rilanciare il Napoli.Lo dico subito e senza paura di offendere o pensar male di qualcuno: Sono preoccupato, molto preoccupato. Scrivo queste righe prima del tweet del presidente per il benvenuto a Conte e ripenso a quello dolce e soave che Don Aurelio dedicò a Spalletti. Ricordate : “Benvenuto Luciano faremo insieme un grande lavoro…”.
Non oso credere che il tenore del prossimo, per Conte, possa essere lo stesso dopo le macerie rimaste dell’ ultima stagione, ma il problema è sempre lo stesso: Riuscirà De Laurentiis a farsi da parte e a non ingerire nelle scelte tecniche, tattiche e di mercato di Antonio Conte mettendoci e investendo soldi suoi e non frutto di qualificazione Champions League o di classifica finale in campionato? Ci sembra difficile, molto difficile anche se di Conte parla come un amico, un amico vero. Visti i precedenti, sappiamo tutti come e perché è finita con Benitez prima, Sarri poi e infine con il re dei tecnici, Carlo Ancelotti. Questa volta, però, il quadro napoletano è diverso dagli altri. Senza coppe europee dopo quattordici anni, dopo un decimo posto in campionato, secondo peggior risultato dopo il dodicesimo posto nella stagione 2008/09 con Reja in panchina, lo scenario del “nuovo” film che De Laurentiis intende girare sembra quello giusto per fare di Conte il centro di gravità (non certo permanente n.d.r.) del proprietario di un Napoli che deve ripartire e vuole tornare competitivo ai massimi livelli.
E Conte in questo senso appare una garanzia assoluta per la proprietà e per i tifosi. Avrà capito Don Aurelio che non è stato il modulo a far vincere lo scudetto ma un metodo di lavoro, il sacrificio di Spalletti e la sua filosofia di calcio trasmessa a un gruppo intero? Ecco, con Conte, il giovane Diesse Manna e un mito come Gabriele Oriali a fare da tramite con squadra, staff tecnico e proprietà potrebbe ricrearsi quel circolo virtuoso che ha portato tricolore e tanti, tanti soldini. Ma occorre che De Laurentiis interferisca il meno possibile nel quotidiano di staff e squadra e stia ben attento a recitare la parte del presidente attento e presente ma non ingombrante e, spesso, ridicolo con proclami e progetti senza fondamenta. La coppia è “strana” ma se DeLa riduce le sue…invasioni di campo e Conte, soprattutto in questa prima stagione, riduce un poco le sue pretese, sempre crescenti a sentir i suoi precedenti presidenti, il matrimonio potrebbe funzionare. Pochi innesti ma di esperienza e personalità, rivitalizzare molti dei deludenti giocatori della scorsa stagione migliorandoli sotto il profilo mentale ma anche tecnico-tattico, possono essere le mosse vincenti di Conte e di ADL se riusciranno ognuno a rinunciare ad una parte del proprio ego. Due personalità forti, spigolose ma intelligenti possono trovare il punto d’incontro per confrontarsi senza farsi la guerra e perderla entrambe. Moltissimo, lo diciamo subito, dipenderà proprio da De Laurentiis saper gestire e convivere con l’ amico Conte. Uno che, come ha detto di recente l’ attento Marco Bucciantini ” non è mai per sempre e non si sottrae a intestarsi l’ addio”. Un addio che i tifosi del Napoli vogliono già molto lontano perché in Conte vedono la garanzia di un immediato riscatto dopo la grande delusione. Se lo ricordi spesso a sé stesso anche ADL, perché sbagliare è umano ma perseverare sarebbe il fallimento di venti anni. Aspettiamo con fiducia un tweet di benvenuto che incoraggi il nuovo tecnico e tutto l’ ambiente napoletano!