ROMA. “L’approvazione della riforma dell’articolo 2407 del Codice Civile in materia di responsabilità del collegio sindacale rappresenta un traguardo storico e un importante segnale di attenzione della politica verso le richieste della nostra categoria. Un segnale concreto di attenzione da parte della politica verso la nostra categoria. Un sentito ringraziamento all’onorevole Schifone per aver promosso la riforma, un plauso al Consiglio Nazionale per il traguardo raggiunto e un grazie a tutti coloro che, come l’Unione, hanno contribuito con impegno e determinazione a presentare un fronte compatto e coeso, ottenendo questo importante risultato”. Lo afferma Francesco Cataldi, presidente dell’Unione Nazionale Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili.
“L’Unione ha sempre fortemente sostenuto e appoggiato la proposta di riforma, poiché l’attuale sistema della responsabilità dell’organo di controllo ha determinato azioni quasi automatiche verso i sindaci, avvinti dal vincolo di solidarietà con gli amministratori. Una responsabilità – spiega Cataldi – caratterizzata dall’anomalia di colpire nella medesima misura e pretesa risarcitoria chi ha commesso il fatto e chi avrebbe dovuto vigilare”.
Per Michela Boidi, consigliere Ungdcec, “determinare un parametro certo per la responsabilità dell’organo di controllo, con una determinatezza temporale chiara, rappresenta un passo fondamentale verso la certezza del diritto e permetterà ai giovani colleghi di riavvicinarsi agli incarichi di sindaco. Negli anni, il sistema di responsabilità solidale è risultato così ricorrente da rivelarsi quasi sistematico, facendo ricadere sull’organo di controllo spesso azioni non riferibili ad inadempimenti degli obblighi di vigilanza e neppure governabili con la migliore diligenza professionale, abbiamo più volte denunciato, anche in occasione dell’audizione alla Camera dei Deputati a cui abbiamo partecipato, il reale rischio che giovani, validi e preparati professionisti scegliessero di non assumere incarichi in collegi sindacali. Tutto ciò con conseguenze dirette sulla tenuta del sistema economico e nel difficile processo di ricambio generazionale che sta affrontando la nostra categoria”.