NAPOLI – Oggi che va tanto di moda la formula dell’Open Space, anche la filiera dell’artigianato si adegua in una missione tutt’altro che semplice: ribadire e veicolare l’eccellenza italiana nel mondo. La filiera dell’artigianato, insieme al turismo e all’enogastronomia, rendono il paniere del PIL sempre più gonfio di risultati, obiettivi che ovviamente richiedono la vicinanza di istituzioni e politica. Napoli e la Campania, in questo senso, rappresentano un po un vulnus nell’ambito della filiera, in quanto nonostante la secolare tradizione ed i grandi numeri, la politica appare lontana dalle necessità dei vari comparti. “L’artigianato a Napoli ed in Campania rappresenta il plusvalore della filiera – esordisce Gianni Lepre, economista e presidente della Commissione Reti e Distretti Produttivi di Odcec Napoli – non solo perché la città partenopea è universalmente riconosciuta come la culla del settore, ma soprattutto perché buona parte del turismo di massa che ogni anno prende d’assalto la città, lo fa anche per per il made in Naples , che oggi è divenuto un vero e proprio marchio grazie a social media e non solo”. Il prof. Lepre, che tra l’altro è Consigliere del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano con delega proprio all’artigianato d’eccellenza, ha poi spiegato: “Il mio progetto dell’artigianato open space parte da lontano e affonda le sue radici nella legge regionale sulla Bottega Scuola che di fatto non è mai andata a regime. L’idea è quella di creare a Napoli un percorso dell’artigianato d’eccellenza, individuato nel triangolo Borgo Orefici, San Gregorio Armeno, Piazza Mercato, le location per antonomasia, dove il made in Naples è nato considerando che il settore orafo punta di diamante di questo percorso, tra storie di coraggio, passione, maestria meraviglie del fatto a mano. Dal Borgo Orefici, voluto da Federico II di Svevia 8 secoli fa, passando per la grande tradizione percepiate, ceramica ed artistica in generale fino a Piazza Mercato, location dedicata alle botteghe delle eccellenze artigianali, che hanno la finalità non solo di mostra mercato, ma anche di punti dove i turisti possono vedere con i loro occhi come nascono i gioielli, le ceramiche, i capi d’abbigliamento della grande tradizione sartoriale napoletana”. Un progetto ambizioso per il quale il prof. Lepre ha già trovato un interlocutore nel Comune di Napoli e nella locale Camera di Commercio. “Il sindaco Manfredi mi ha già palesato il suo interesse nel progetto, come anche il presidente della Camera di Commercio Fiola. Apprezzamento per questa mia idea è giunto anche da Fabrizio Luongo, vice pres. Casartigiani Napoli, che ne ha sottolineato la grande validità e attualità”. Il prof. Lepre ha poi concluso: “Non mi resta che condividere questo progetto, che porto avanti già da un po di tempo insieme all’Associazione Orafa OroItaly, al Club delle Eccellenze e alla Confraternita dei Sartori 1351, con il ministro del Made In Italy Adolfo Urso e con il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. Sono certo che l’unione tra iniziativa privata, istituzioni e politica potrà contribuire a rendere questa iniziativa pienamente cantierabile”.