Promotore dell’iniziativa il titolare di un lido di Castelvolturno che ha voluto commemorare i suoi amici con una festa sulla spiaggia. La consegna della raccolta fondi stamattina nelle mani del direttore generale dell’Istituto, Attilio Bianchi.
Un assegno di trentamila euro come contributo a una ricerca oncologica che non deve fermarsi mai, la speranza affinché ad altri sia riservato un destino meno duro di quello che è toccato a Marco, Orsola e Mario, tutti e tre morti, per circostanze diverse, a causa di un tumore. L’assegno è il frutto ricavato da una festa voluta da un loro amico comune, Donato Di Maio, per ricordarli e che stamattina lo ha consegnato nelle mani del direttore generale del Pascale, Attilio Bianchi. La festa si è svolta il 30 settembre scorso nel lido Don Pablo di Castel Volturno di cui Donato è proprietario. L’intero incasso è stato devoluto alla ricerca del più grande polo oncologico del Mezzogiorno. Marco Catalano, 44 anni, nella vita organizzava eventi, se n’è andato un anno fa a causa di un tumore allo stomaco, stamattina nella stanza del manager del Pascale c’erano anche la sorella e la madre. L’amico Donato lo ricorda come <un grande organizzatore di eventi. Sarebbe stato felice di organizzare anche questo che nasce da un assunto: la ricerca ha bisogno di continui finanziamenti per andare avanti e ne ha bisogno ancora di più in questo momento in cui i casi di cancro sono aumentati a causa anche della mancata prevenzione durante la pandemia>. Orsola D’Angiolella, 30 anni, ex fidanzata di Donato, è morta cinque anni fa per un tumore al seno. Mario Carelli, padre della moglie di Donato, se ne è andato due mesi fa a soli 60 anni per un tumore all’intestino. Marco, Orsola e Mario erano tre pazienti dell’Istituto dei tumori di Napoli. <Gesti come questi – dice il direttore generale dell’Istituto dei tumori di Napoli, Attilio Bianchi – ci invitano a proseguire nella nostra mission con sempre maggiore impegno. Grazie naturalmente a chi, pur nel dolore di una disgrazia così grande, come quella di perdere tre persone care, riconosce l’impegno e la dedizione con cui trattiamo i nostri pazienti>.