NAPOLI – La presunta rete denominata “Robin Hood” colpisce anche a Napoli? “Abbiamo supportato la denuncia di una nostra associata, gestrice di una struttura ricettiva extralberghiera, che lo scorso 10 gennaio, al suo accesso alla porta, in Via Montecalvario, ha ritrovato bruciato il tastierino numerico che consente l’ingresso degli ospiti – dichiara il presidente Abbac Agostino Ingenito – Auspichiamo che alla denuncia segua un’indagine, anche a mezzo videosorveglianza, degli addetti della Questura perché sia verificato se, come appare, si tratti di un atto vandalico, simile a tanti altri che si stanno verificando nelle maggiori città italiane”. Dall’Abbac fanno sapere che, a tutela dei gestori ricettivi in regola, si perseguiranno tutte le azioni a supporto della legalità per garantire il pieno esercizio di queste strutture ricettive, che versano imposte, e che rispettano tutti i requisiti di legge. “Non intendiamo alimentare nessuno scontro, che è invece la volontà di questi provocatori – continua Ingenito – Negli ultimi mesi è in atto una campagna ad opera di presunti movimenti che, si dicono a tutela del diritto all’abitare contro la cosiddetta “turistificazione”. A tal proposito mi permetto di chiarire che occorre cautela ed equilibrio, come stiamo richiedendo da tempo. Il sacrosanto diritto all’abitare, va di pari passi con il diritto di proprietà e di rendita immobiliare, hanno pari dignità costituzionale e vanno garantiti. Inoltre intendiamo chiarire che quest’associazione di categoria combatte da sempre l’illegalità con abusivismo ricettivo e speculazioni e l’introduzione del codice identificativo e una riduzione di flussi turistici, stanno già determinando un’uscita dalle maggiori piattaforme di annunci di strutture prive dei requisiti. Appare assai pretestuoso fare similitudini per tutte le città e territori italiani circa un aumento di immobili destinati a locazioni brevi o strutture ricettive rispetto a quelle abitative tradizionali. Tale incidenza è maggiore solo in alcuni centri storici delle maggiori città d’arte, e non mancano già vincoli imposti da alcuni Comuni oltre che oggettivi requisiti urbanistici che ne impediscono il proliferare. Va chiarito inoltre che le stringenti normative urbanistiche non consentono a tutti gli immobili di poter avere una possibile trasformazione ad uso turistico, sinanche per una locazione breve che sottointende al Dl 50/2017 e alle normative regionali come per le altre tipologie ricettive extralberghiere. Spesso queste strutture prevedono pregressi investimenti anche in ristrutturazione e costi ed adempimenti amministrativi ed in termini di sicurezza. Vi è un vulnus che compete colmare alle istituzioni nazionali ed enti locali e che riguarda piani di sviluppo abitativi mai nati e analisi effettive dei fabbisogni. Dal nostro osservatorio emerge che sono davvero pochi i Comuni che hanno un’analisi aggiornata delle esigenze abitative di residenti e fuori sede, come non sono aggiornati censimenti di vani sfitti, inoltre incidono e non pochi fattori economici nazionali e internazionali. I salari che non crescono, l’incidenza dell’inflazione e andamenti economici recessivi. Per quanto riguarda la locazione abitativa tradizionale non vi sono azioni concrete e durature circa la morosità che danneggia molti proprietari immobiliari, nella maggior parte dei casi, circa l’80%, si tratta di famiglie, che con quella rendita, garantiscano reddito al nucleo familiare. I nuclei familiari di fascia sociale più deboli non hanno risorse concrete per la morosità incolpevole e i disagi sono alimentati anche dalla drastica riduzione dei contributi per gli affitti, anche erogati negli anni passati da enti locali. Il turismo è una risorsa economica importante per le nostre città, nella maggior parte dei casi desertificate da siti industriali e produttivi. Spesso i centri storici sono privi di servizi per le famiglie, e il costo di manutenzione e gestione di immobili è diventato molto alto. Al netto di abusivismo e speculazioni, auspichiamo che le istituzioni raccolgono una sfida complessa ma necessario che non può limitarsi a meri vincoli ma che si spinga a cogliere l’opportunità per supportare housing sociale, recupero immobili sfitti ed abbandonati e rispondere meglio alle esigenze di città che sono in continua trasformazione.”