NAPOLI – Buon compleanno Giacomo Leopardi, il comitato letterario “Leopardi e Napoli, legame indissolubile”, in occasione del 225 anniversario del genetliaco, avvenuto il 29 giugno 1798 a Recanati, lancia un’iniziativa interattiva tra i tanti appassionati e lettori delle poesie e scritti dell’autore dell’Infinito, morto a Napoli il 14 giugno 1837. Un invito sui generis per ricordare con post e citazioni, giovedì 29 giugno, l’eccezionale genio di Leopardi. “Il tema di questa edizione è la Luna – dichiara il coordinatore Agostino Ingenito – E ci aspettiamo migliaia di post con tag #giacomoleopardielaluna e #leopardienapoli. Sono almeno 20 anni che il comitato letterario, organizza a Napoli le celebrazioni del compleanno di Leopardi. “Lo avevamo fatto addirittura con delle vere e proprie gare in versi negli anni scorsi, sotto il colonnato di Piazza Plebiscito, oltre che con iniziative pubbliche anche a Torre del Greco e in spazi insoliti della città, come in Vico Pero, o presso il Vergiliano, e con il premio Leopardi e Napoli, che riprende la sua 12esima edizione da ottobre, in memoria di Francesco De Sanctis, il primo a istituire una scuola su Leopardi a Napoli, subito dopo la sua morte e la pubblicazione annuale di Infinito Leopardi, una raccolta collettanea di saggi e contributi inediti di esperti e cultori del Recanatese, edito dalla casa editrice Media Leader ed in prossima pubblicazione con il quarto volume. “Il tema è assai suggestivo, Leopardi dedicò centinaia di versi e scritti al nostro satellite, fonte inesauribile di ispirazione per Leopardi che, aldilà degli stereotipi e false considerazioni storiche di pessimista, fu cantore della vita e del pensiero critico sull’esistenza e il suo rapporto con la Natura. Emergono anche alcune importanti curiosità sulla morte del Poeta, in uscita nel quarto libro Infinito Leopardi, con un testo del professor Carlo Di Lieto, docente di letteratura italiana al Suor Orsola Benincasa che svela alcuni misteri in merito alla vicenda della sepoltura, raccontata da Antonio Ranieri, in quel libretto I sette anni di sodalizio. “Tutte bugie scritte da Ranieri, secondo il professor Di Lieto, Leopardi, già con gravi acciacchi, fu vittima del colera che dal 1836 fece una strage a Napoli con migliaia di morti. Per il professor Di Lieto, il corpo di Leopardi non fu affatto trasportato e sepolto nella chiesa di San Vitale a Fuorigrotta, ma forse addirittura sepolto negli scantinati dello stesso palazzo di Vico Pero, ultima dimora del poeta, o consegnato alle autorità per la sepoltura nella fossa comune. Mentre nel racconto del giornalista Roberto Russo emerge un Leopardi coinvolto da Ranieri, con Poerio e Carlo Troya, alla massoneria che si riuniva in gran segreto nella villa del Barone Gennaro Zelo, a Portici contro il sistema di governo borbonico. E poi racconti inediti su altri piatti con tanti fritti e dolci che amava Leopardi, che scrisse migliaia di pagine di quel suo Zibaldone e delle sue Operette Morali, spesso lavorando di notte e alla luce di una candela. E poi il suo particolare rapporto con Napoli ,prima lodata e poi quasi odiata tra lazzaroni, fattucchiere, approfittatori e posizioni ostili di letterati conservatori. Invitiamo tutti a partecipare online, e a far visita all’eccezionale patrimonio dei manoscritti di Leopardi conservati nella Sala Rari della Biblioteca Nazionale, auspicando che presto vi possa essere un’esposizione straordinaria per consentire di leggere i suoi scritti e la sua minuziosa calligrafia oltre che per il meraviglioso compendio di pensieri filosofici, che solo Napoli possiede cosi copiosamente”