Cosa poteva fare di più Giorgia Meloni per affrontare la tragedia sociale rappresentata non solo dagli episodi ma dallo stesso contesto, al limite della vivibilità, creatosi a Caivano? La Presidente del Consiglio si è recata sul posto con tre ministri al seguito. Ricordate qualcosa di analogo, dopo gli altri episodi gravissimi verificatisi ai danni di vittime innocenti nel passato? A chi parla di spot, bisogna ricordare che la Meloni ha assunto degli impegni puntuali. Uno dei quali, la riapertura del centro sportivo Delphinia, con scadenza primavera 2024. E, se per la biblioteca multimediale ci vorranno tre anni, il potenziamento delle forze dell’ordine e l’arrivo di venti professori a sostegno nei quattro istituti scolastici della zona dovrebbero avvenire in queste settimane. Non sta a noi difendere il Capo del Governo, né prendere posizioni per l’una o l’altra parte politica. Se gli impegni saranno disattesi, non avremo alcuna difficoltà a sottolinearlo. Ma, quanto meno, su questioni così gravi, si dovrebbe evitare di fare polemiche faziose e ricercare convergenze costruttive, naturalmente anche criticando decisioni e azioni, se necessario. Purtroppo, da diversi ambienti dell’opposizione, si è preferito agire diversamente, come se il Capo del Governo avesse potuto trasformare il Parco Verde con un colpo di bacchetta magica. Molto più responsabile, al contrario, è stato il comportamento del Presidente della Regione Campania e del Sindaco della Città Metropolitana. Credo che, in questa vicenda, si debba seguire l’esempio di don Maurizio Patriciello, che ha deciso di concedere credito alla leader governativa ma, appunto, non a tempo indeterminato. Sarà lui il primo a vigilare sull’attuazione della bonifica sociale e sulla riqualificazione del quartiere.