I primi a rimanere affascinati e conquistati dal calcio ma soprattutto dalle sterline inglesi furono giocatori del calibro di Zola, Di Canio, Casiraghi, Di Matteo e Vialli. erano in età matura e il loro contributo al football d’ oltre Manica fu decisivo per il rilancio di quello sport e del Fair play britannico vittima del fenomeno hooligans. È toccato in seguito ad altri calciatori e tecnici del nostro paese,, anche meno famosi, lasciare l’ Italia per campionati esteri anche di minor fascino e appeal di quello inglese diventato nel frattempo Premier League. Il primo reale campanello d’allarme avvenne nell’ estate del 2012 quando un ragazzino di vent’anni non ancora compiuto, reduce dalla promozione in serie A con il Pescara di Zeman, decise di voler esordire in Ligue 1 con il Paris Saint Germain piuttosto che in serie A con qualche club importante che voleva ingaggiarlo.
Oggi, la fresca notizia di Tonali che ha detto “yes” agli sceicchi del Newcastle e del giovane portiere Vicario conteso dal Tottenham che ha offerto più soldi dell’ Inter, ripropone una questione fondamentale per la “salute” futura del nostro calcio.Perche’ non stiamo parlando di atleti in età matura ma di giovani che possono solo aiutare il nostro calcio a tornare competitivo in modo stabile. Purtroppo lo…sbarco nel calcio europeo degli sceicchi ha finito col dopare il mercato internazionale e questi dettano legge muovendosi a piacimento, a suon di milioni di petrodollari, forti del lavoro e dell’ appoggio dii mediatori e procuratori che pensano solo al portafoglio. E nessuno dei lungimiranti e…felici padroni di UEFA e Fifa vuole capire che in questo modo si rischia seriamente di impoverire ancora di più bacini calcistici che sono linfa vitale per questo sport con l’ ulteriore pericolo di un trasferimento tutt’altro che improbabile del calcio nel mondo arabo con la meglio gioventù europea ai piedi di sceicchi e emiri. È vergognoso che chi governa il calcio non solo non ponga fine a questo ” furto” sempre più frequente di talenti ma addirittura lo alimenti in nome del dio denaro, dove lo sport resta solo una parola. L’ Italia, sempre più povera non solo calcisticamente, dove non conta alcunché da tempo, è perciò terra di conquista per sceicchi che, se vogliono, per loro capriccio i campioni possono comprarseli per goderseli anche nei giardini di casa.