Prende il via il nuovo Corso Avanzato in Agricoltura di Precisione, promosso dall’Osservatorio dell’Appennino Meridionale in sinergia con la Regione Campania e l’ORAd. Presenti anche gli studenti dell’Istituto Superiore di Agraria di Fisciano
SALERNO – . Tra droni, tecnologia e intelligenza artificiale. Sensori in campo per monitorare, analizzare dati e prestazioni dei prodotti agricoli e boschivi. La sfida è rendere l’agricoltura sempre più sostenibile, abbattendo costi di produzione e accrescendo il valore delle cultivar.
Prende il via il Corso avanzato in “Tecniche di Agricoltura di Precisione”, organizzato dal Consorzio Osservatorio dell’Appennino Meridionale (COAM) in sinergia con l’Assessorato all’Agricoltura della Regione Campania e con l’Osservatorio Regionale Agricoltura di Precisione (ORAdP).
«L’agricoltura che si caratterizza per un’innovazione simile a quella che interessa la medicina di precisione è un sistema fortemente complesso. È indispensabile un cambio di mentalità e di metodologie – esordisce il Rettore dell’Università di Salerno, Prof. Vincenzo Loia, intervenuto ad augurare buon lavoro ai discenti – Sono molto contento di questo Corso e della grande partecipazione. L’agricoltura di precisione è un settore ad alta tecnologia, utilizza strumenti di nuova generazione, molta intelligenza artificiale. Il percorso di formazione permetterà ai partecipanti di potenziare i propri profili professionali e renderli competitivi, acquisendo nuove competenze».
Presenti nella Sala Conferenze dell’Osservatorio anche gli studenti del terzo anno dell’Istituto Professionale Servizi per l’Agricoltura e lo Sviluppo Rurale Profagri di Fisciano, accompagnati attraverso l’Arboreto dell’Ateneo, per sperimentare alcuni strumenti tipici dell’agricoltura di precisione.
«È un tema molto innovativo. La nuova agricoltura è di precisione – sottolinea la Prof.ssa Mariagiovanna Riitano, Coordinatore del Corso e Presidente dell’Osservatorio – Utilizza strumenti informatici, ingegneristici e di intelligenza artificiale per arrivare ad un’agricoltura mirata, che consente risparmio di energia e di acqua nonché la riduzione della spesa in fitofarmaci e concimazioni. È importante coinvolgere quanti desiderino aggiornarsi molti dei quali giovani. Anche le nuove generazioni sono interessate come dimostra oggi la presenza degli allievi dell’istituto di Agraria di Fisciano, accompagnati da uno dei corsisti, il Prof. Melella, un docente attento e interessato ad aggiornare le proprie competenze e a stimolare i suoi allievi. I ragazzi attentissimi, sono stati accompagnati in campo dalla Prof.ssa De Falco per sperimentare alcuni strumenti informatici e tecnologici propri dell’agricoltura di precisione. Sono molto lieta che questa attività abbia riscosso tanto successo in questa seconda fase. Proseguiremo su questo tema per farne un asset fondamentale della nostra offerta formativa».
Il Corso, della durata di 55 ore, si caratterizza per la forte componente applicativa in campo; alle lezioni in aula, si aggiungono misurazioni e sperimentazioni in campo. “Agricoltura di precisione sempre più centrale anche nelle politiche agricole e nelle misure di finanziamento Ue, come il nuovo Piano Strategico della PAC (PSP) 2023-2027 per l’Italia: una strategia ambiziosa con obiettivi di competitività, sostenibilità ambientale, equilibrio territoriale e qualità alimentare, evidenzia la Dott.ssa Flora Della Valle, Dirigente U.O.D. “Ambiente Foreste e Clima” e “Valorizzazione, tutela e rintracciabilità del prodotto agricolo” della Regione Campania: «L’agricoltura di precisione mira a coniugare innovazione e tradizione, sostenibilità e produttività, minimizzando gli impatti su acqua e suolo derivanti dall’impiego di prodotti chimici (fertilizzanti e concimi), con un triplice beneficio: ambientale, economico con abbattimento dei costi e dell’energia, e sociale per il consumatore finale, con produzioni più sane e sostenibili, espressione dell’enorme ricchezza di biodiversità. In Campania abbiamo 40 prodotti tipici censiti tra Igp e Dop, e circa 250 Pat (prodotti tipici e tradizionali). Nelle ultime ore registriamo l’inserimento del tartufo bianco del litorale Domizio tra i Pat. Alla tartuficoltura regionale ha dato un impulso fondamentale la sinergia tra Osservatorio e Regione, con ricerche partite 10 anni fa sulla micorrizzazione delle piante con specie di tartufo autoctono, con la realizzazione di tartufaie coltivate in Campania, con i primi studi per l’individuazione delle cultivar tipiche della Campania, terza produttrice di tartufi in Italia, dopo Piemonte ed Umbria». «Un’agricoltura sostenibile e resiliente deve avvalersi di tutte le innovazioni che abbiamo a disposizione e della capacità di trovare nuove soluzioni e nuovi approcci, come il recupero di tecniche antiche che si intersecano con gli strumenti digitali moderni. Ovviamente la conoscenza dell’uomo non deve mai essere messa da parte – aggiunge la Prof.ssa Enrica De Falco, presidente del Corso di Agraria dell’Università di Salerno e componente del Comitato Tecnico dell’Osservatorio – Il Corso realizzato dal COAM nasce dalla duplice esigenza manifestata dalla Regione, dagli operatori del settore e dalle aziende agricole di approfondire questa tematica sempre più importante. L’Osservatorio, inserito nel contesto dell’Università di Salerno, ha sviluppato questo settore possedendo le competenze per soddisfare questa richiesta di specializzazione». «Abbiamo rimesso l’agricoltura al centro dell’agenda politica regionale, ma ora occorre acquisire una maggiore consapevolezza della nostra forza, investendo sulla qualità delle produzioni, sulle competenze, sulla sostenibilità e sulla formazione, nella direzione tracciata dal presidente De Luca – sottolinea l’Assessore all’Agricoltura della Regione Campania, Nicola Caputo – Il Corso organizzato dal Consorzio Osservatorio dell’Appennino Meridionale (COAM), in sinergia con l’Assessorato all’Agricoltura della Regione Campania e l’Osservatorio Regionale Agricoltura di Precisione (ORAdP), è una straordinaria opportunità per formare tecnici e imprenditori che operano nel settore dell’agricoltura di precisione e digitale nei comparti agricolo (ortivo, erbaceo, floricolo e arboreo) e forestale». «Una sfida molto ambiziosa – prosegue Caputo – nella consapevolezza che l’agricoltura rappresenta il futuro del Paese. Puntiamo, dunque, sulla ricerca e sulle innovazioni per valorizzare l’economia regionale e sostenere i nostri giovani, che con questi percorsi possono finalmente riscoprire la passione per l’agricoltura e impegnarsi a creare nuove aziende agricole. Un corso specialistico ed altamente professionalizzante, che mira a rendere sempre più centrali le tematiche dell’agricoltura di precisione, un volano anche per la sostenibilità ambientale e per il risparmio degli input chimici nei processi di produzione agroalimentare. L’obiettivo è dare vita ad una best practice da replicare anche nell’ambito della nuova programmazione 2023-2027, inserendo stabilmente queste competenze nelle Misure Akis. Siamo pronti a lavorare con l’università e con gli ordini professionali per stimolare il dialogo e creare le condizioni utili per migliorare le qualifiche specializzanti, competenze indispensabili per innalzare anche il livello qualitativo della nostra agricoltura”.