NAPOLI – Capodanno in Campania, gli operatori ricettivi si affidano alle prenotazioni all’ultimo minuto. Non si registra al momento il tutto esaurito. Per alcune piattaforme online di prenotazione, la percentuale è al momento sull’80% di camere ed appartamenti prenotati. La media è di 2 pernotti e riguarderà il 31 e il 1 gennaio, con un media di costo a camera che si aggira dai 70 ai 150 euro. Una buona percentuale intorno al 50% di prenotazioni oltre i 4 giorni, soprattutto famiglie italiane e con un ridotto flusso di stranieri, perlopiù europei. Napoli tra le più richieste, tengono la penisola sorrentina, Salerno e Costiera Amalfitana. Queste prenotazioni verso queste località dipendono dalla facilità di raggiungibilità e dall’organizzazione di eventi e manifestazioni. Meno flussi su isole e aree interne.  Dall’associazione mettono in guardia i consumatori da offerte speculative e di verificare che le strutture ricettive siano regolari, accertandosi che siano in regola. “In questi ultimi giorni assistiamo ad una sorta di farwest al ribasso delle tariffe, compiute da speculatori e abusivi – dichiara il presidente Abbac Agostino Ingenito -Dal 1 gennaio scatta l’obbligo del codice nazionale Cin che impone il rispetto dei requisiti urbanistici e fiscali e sono tanti gli annunci online che scompariranno.  Per quanto riguarda i flussi turistici. “E’ un andamento diverso rispetto agli straordinari periodi del 2023 e del post pandemia – dichiara il presidente Abbac Agostino Ingenito – Le prenotazioni natalizie hanno già dato un riscontro al ribasso, come lo era stata l’Immacolata. Sono tante le concause che stanno determinando flessioni sui flussi turistici, pesa una certa destabilizzazione internazionale, l’inflazione percepita soprattutto nel mercato interno italiano, i rincari delle tariffe aeree e ferroviarie e il poco tempo a disposizione per le vacanze. Auspichiamo che vada meglio per il 2025 che ha  diversi ponti festivi previsti nel calendario, l’auspicabile impatto del Giubileo anche se non ne siamo convinti. Con queste congiunture economiche è difficile fare ora previsioni a lungo termine”