BRUXELLES – Le nuove proposte UE per ridurre il consumo energetico e le emissioni di gas a effetto serra degli edifici saranno discusse lunedì e votate martedì. Secondo la proposta di mandato negoziale del Parlamento, tutti i nuovi edifici dovrebbero essere a emissioni zero a partire dal 2028 per rendere il settore dell’edilizia neutro dal punto di vista climatico entro il 2050. Gli edifici residenziali esistenti dovrebbero essere classificati, su una scala da A a G in base alla loro prestazione energetica, almeno al livello E entro il 2030, e a quello D entro il 2033. Il livello G, quello più basso e dunque meno efficiente, dovrebbe corrispondere al 15% degli edifici con prestazione energetica peggiore presenti in un Paese UE. Gli edifici non residenziali e quelli pubblici dovrebbero raggiungere lo stesso obiettivo (livello E e poi D) rispettivamente entro il 2027 e il 2030. Secondo la proposta, le strategie nazionali di ristrutturazione per raggiungere tali obiettivi dovrebbero includere misure per facilitare l’accesso alle sovvenzioni e ai finanziamenti. Il sostegno finanziario dovrebbe rappresentare un incentivo alle cosiddette ristrutturazioni profonde, in particolare per gli edifici con prestazioni energetiche peggiori, mentre le famiglie vulnerabili dovrebbero avere a disposizione delle sovvenzioni dedicate. Secondo la Commissione europea, gli edifici nell’UE sono responsabili del 40% del nostro consumo energetico e del 36% delle emissioni di gas a effetto serra. Il 15 dicembre 2021 la Commissione ha adottato una proposta di legge che mira a rivedere la direttiva sul rendimento energetico nell’edilizia (EPBD), parte del pacchetto “Pronti per il 55%”. Una nuova legge europea sul clima (luglio 2021) ha sancito gli obiettivi 2030 e 2050 in un diritto europeo vincolante.