“Siamo riusciti a realizzare un sogno. Su proposta del Dottorato di Scienze Sociali e Statistiche, approvata dal Dipartimento di Scienze Sociali, conferiamo un dottorato honoris causa al Re di Spagna. Ha una valenza speciale, credo sia il primo titolo onorifico accademico che conferisce la Federico II a un Capo di Stato non italiano. Le motivazioni sono facili da capire, la Spagna è un Paese importantissimo con un livello di civiltà molto alto e il ruolo del Capo di Stato si lega profondamente con la stabilità del Paese. È uno dei casi in cui il premiato è più importante del premio. La Federico II è molto selettiva nel conferimento dei titoli onorifici e questo evidenzia la rilevanza del risultato raggiunto. La Casa Reale Spagnola, nei secoli, ha fatto tanto per Napoli e anche per la Federico II. Io stesso sono cresciuto accademicamente in un contesto dedicato a Carlo III, lui ha costruito la Reggia di Portici, sede del mio Dipartimento, quello di Agraria. Mi piace pensare che la consegna del dottorato chiuda il cerchio di una antichissima storia facendo di Re Felipe un federiciano”. Così Matteo Lorito, rettore dell’Università Federico II, sul Dottorato di Ricerca Honoris Causa in Scienze Sociali e Statistiche conferito  a Sua Maestà Re di Spagna Felipe VI, al Teatro di San Carlo di Napoli, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. “Quello di oggi  – ha detto il Rettore Lorito – è un grande regalo alla città di Napoli, un evento che raccoglie la storia di Napoli,  raccoglie anche la capacità dell’Ateneo di attrarre personaggi di altissimo livello.  È la prima volta che la Federico II conferisce un titolo onorifico al Capo di Stato  e guarda anche al futuro perché se guardiamo ai nostri studenti Erasmus la maggior parte di essi sceglie di andare in Spagna e questo è reciproco perché la stessa cosa accade con gli studenti spagnoli.  Consolidiamo questa bellissima relazione, lo abbiamo potuto fare al centro di Napoli, al San Carlo,  una struttura che storicamente parla un po’ spagnolo e mostriamo al mondo che Napoli forse è la città più spagnola d’Italia.”  L’ evento, che rientra nell’ambito delle celebrazioni degli 800 anni della Federico II, diviso in due momenti: il primo celebrativo dell’Ateneo, condotto dalla giornalista Rai Marcella Maresca, federiciana, e successivamente il rito accademico del conferimento del titolo honoris causa. Il Rettore Matteo Lorito ha formulato i saluti istituzionali e introdotto la cerimonia, mentre la Direttrice Dora Gambardella ha presentato il Dipartimento di Scienze Sociali e la professoressa Enrica Amaturo, coordinatrice del Dottorato in Scienze Sociali e Statistiche, ha tenuto la Laudatio Academica. A seguire, il Re di Spagna Felipe VI ha svolto la Lectio Magistralis al cui termine ha avuto luogo la proclamazione.

“Voglio – ha detto S.M. il Re di Spagna Felipe VI nel suo intervento – che oggi le mie prime parole siano di ringraziamento e profonda gratitudine per l’immenso onore di questa distinzione che mi lega a una delle università più importanti d’Italia, d’Europa e del mondo, giusto nell’anno in cui festeggia il suo ottavo centenario e in occasione della nostra Visita di Stato nella Repubblica Italiana, su gentile invito del Presidente Sergio Mattarella. La sua presenza in questo momento, signor Presidente, è per noi motivo di particolare emozione, in quanto gesto di sincera amicizia che resterà sempre nella nostra memoria. Ottocento anni al servizio della cultura e della scienza, della riflessione e della conoscenza: un traguardo per il quale mi congratulo di tutto cuore con quanti formano parte di questa comunità accademica, guidata dal Rettore Lorito, alla quale mi unisco con orgoglio e umiltà, ben consapevole della sua importanza.”

“Questo Ateneo – ha ricordato – è una istituzione di fondazione reale: il vincolo tra Corona e università esiste infatti da secoli e si è rivelato assai fecondo. Sulla facciata dell’università di Salamanca, la più antica di Spagna, in un medaglione in rilievo che raffigura i Re cattolici, sono incise le parole: “I Re per l’Università e l’Università per i Re”. Lo stesso Ferdinando il Cattolico, come più avanti anche Carlo III, non lesinò gli sforzi per sostenere l’Università Federico II di Napoli, contribuendo così a garantirne la sopravvivenza e il successo nel corso dei secoli. Anche il suo alto esempio ispira oggi il mio impegno nei confronti di questa istituzione, nel momento in cui vengo accolto dalla vostra comunità accademica.

“Tra Napoli e la Spagna – ha detto, altresì S.M. il Re di Spagna Felipe VI – esiste uno stretto legame,straordinariamente fertile dal punto di vista storico, artistico e culturale. Il passato comune dei napoletani e degli spagnoli è servito per unirci anche nel presente in quella “parentela di cuori e di caratteri” di cui parlava lo spagnolo Baltasar Gracián nel suo Oracolo manuale ovvero l’arte della prudenza, dedicato appunto a un napoletano, il Duca di Nocera. Senza la Spagna non si può comprendere Napoli, e senza l’Italia, e concretamente Napoli, non è possibile comprendere la Spagna.”

‘Il collegio docenti del Dottorato in Scienze sociali e statistiche ha approvato con entusiasmo l’attribuzione del titolo di Dottore di ricerca honoris causa al Re di Spagna Felipe VI, in considerazione del Suo costante impegno personale e istituzionale a favore della cultura e dello sviluppo sociale, e dei valori della coesione e della giustizia sociale – ha spiega la professoressa Amaturo -. Abbiamo infatti ritenuto che l’azione di sua Maestà Felipe VI costituisca uno straordinario esempio di come le scienze sociali possano divenire elemento fondante nella costruzione di una società più giusta, inclusiva e democratica.”