Non sempre occorre essere belli, armoniosi e spettacolari per vincere. Soprattutto in Europa, dove tecnica e qualità sono superiori alla media in gran parte delle squadre ma occorrono in particolare temperamento, giudizio e equilibrio in campo. Tre doti che ieri il Napoli ha mostrato all’ Olimpiastadium contro una squadra, l’ Union Berlino, che molti, troppi, avventatamente avevano dato con l’ encefalogramma piatto per via delle otto sconfitte consecutive. L’ allenatore Fisher, invece, puntando sul blocco che la scorsa stagione compì il miracolo della qualificazione Champions League ha mandato in campo un undici che ha tirato fuori un primo tempo da formula 1 disorientando il Napoli che Garcia ha ripresentato in fotocopia a quello di Verona. Diversa dai veronesi, però, erano fisicità, corsa e potenza dei tedeschi che hanno subito messo la gara sul piano loro più congeniale, palla lunga a cercare gli esterni, velocità e pochi fronzoli per nascondere l’ inferiorità tecnica con gli azzurri. Ha sofferto il Napoli, aiutato dal Var in occasione del gol tedesco realizzato al 23′ del primo tempo, annullato per il fuorigioco di partenza di Fofana’, ma ha resistito senza disunirsi col sacrificio di tutti, la diga di Lobotka e Zielinski, questa volta poco aiutati da un Cajuste ancora tenero per certi confronti, i rientri profondi di Raspadori e le coperture esterne di Kvara e Politano sempre pronti a ribaltare hanno aiutato i difensori spesso in difficoltà.
Nella ripresa, con i tedeschi meno intensi e propensi alla corsa, dopo il dispendioso primo tempo, il Napoli ha alzato baricentro e velocità di palleggio fino a trovare il gol con la gran giocata di Kvara, che ci aveva provato in assolo poco prima, tiro ribattuto, per la conclusione vincente di Jack Raspadori. Col risultato acquisito la squadra, a nostro avviso, s’è abbassata troppo correndo qualche pericolo concedendo ai tedeschi, forti nel gioco aereo, diverse punizioni dalla trequarti di campo per fortuna senza conseguenze se non per un paio di uscite di Meret e diverse palle respinte in area o al limite da Natan, Di Lorenzo e Ostigard entrato al posto di un esausto Kvaratskhelia. Una vittoria importante che avvicina agli ottavi di Champions ma va rimarcato che il Napoli deve imparare a pressare più alto anche in situazioni di vantaggio per evitare rischi negli ultimi sedici metri dove l’ errore diventa letale. Solo allora Garcia potrà dire al suo alter ego, De Laurentiis, di aver raggiunto l’obbiettivo per un Napoli competitivo ad alto livello. Domenica l’ ennesimo esame contro il Milan. Temperamento, giudizio e equilibrio dovranno essere il mantra degli azzurri contro i rossoneri vogliosi di riscatto e arrabbiati per la sconfitta contro la Juve. Domenica sera il campionato saprà se ha ritrovato la protagonista più bella della scorsa stagione.