Il CEO della Camera di Commercio Italo-Germanica, Buck ha sottolineato l’urgenza di tutelare la circolazione di beni e persone tra Italia e Germania e favorire il commercio all’interno dell’Unione Europea.
La Baviera riveste un ruolo centrale per i flussi commerciali tra Italia e Germania e rende necessario un maggior coordinamento tra Paesi in caso di introduzione di misure che limitano la circolazione di beni e persone all’interno dell’UE.
E’ quanto sottolineato, fra l’altro, dalla Camera di Commercio Italo-Germanica (AHK Italien) in vista del convegno organizzato con la propria collaborazione dalla IHK Nürnberg für Mittelfranken sul tema dell’importanza strategica dell’asse del Brennero per il commercio tra Italia e Germania, in particolare per gli scambi tra il nostro Paese e la Baviera.
All’incontro svoltosi oggi hanno partecipato rappresentanti delle camere di commercio e industria tedesche, aziende, ed enti coinvolti nei progetti infrastrutturali lungo il Brennero.
Su base annuale, la Baviera vale quasi 30 miliardi nell’interscambio italo-tedesco, oltre il 18% del totale dei flussi commerciali secondo i dati Destatis», ha spiegato il Consigliere Delegato di AHK Italien Jörg Buck.

«L’asse del Brennero è un’arteria fondamentale per la circolazione di merci tra Italia e Germania, e in generale per le esportazioni italiane in Europa e l’approvvigionamento di materie prime e semilavorati del nostro Paese. Nel corso di quest’anno abbiamo visto un intensificarsi del confronto tra Italia e Austria sulle restrizioni alla circolazione introdotte da quest’ultima. Quello tra tutela dell’ambiente, sicurezza stradale e libera circolazione di persone e beni è un equilibrio spesso delicato da raggiungere, ma qualsiasi misura restrittiva che riguarda un’infrastruttura strategica a livello europeo dovrebbe essere introdotta di comune accordo tra tutti i Paesi maggiormente interessati, nell’ambito del naturale coordinamento tra Stati membri all’interno dell’UE».

La circolazione di merci lungo il corridoio del Brennero, già precedentemente limitata in misura importante, sarà soggetta a un nuovo ostacolo a partire dal primo gennaio 2025, quando entrerà in vigore la circolazione a una sola corsia sul ponte Luegbrücke, in Tirolo, sull’autostrada austriaca A13, prosecuzione dell’italiana A12. La misura è stata varata dall’Austria a fine giugno 2024 e ha suscitato nuove preoccupazioni nel panorama dell’economia e della politica italiana e tedesca.
«Esiste naturalmente un tema di adeguamento infrastrutturale e di decarbonizzazione dello scambio di merci, non solo tra i nostri due Paesi. Tuttavia, Italia, Austria e Germania costituiscono, insieme, un asse strategico per la circolazione di beni in Europa, in particolare per i flussi che interessano le due principali potenze manifatturiere europee. Il Brennero, inoltre, è uno snodo per alcune delle principali mete turistiche del nostro Paese, in primo luogo Trentino-Alto Adige, Veneto ed Emilia-Romagna. Se si considera che la Germania è il primo Paese per numero di turisti in Italia, le restrizioni sul corridoio del Brennero sono limitative dell’afflusso di turisti tedeschi e, in generale, della libera circolazione delle persone entro i confini  dell’UE. La gestione transfrontaliera dovrebbe, dunque, prevedere un dialogo continuo tra gli Stati membri, senzainiziative unilaterali e con l’introduzione di misure che vadano a compensare, in modo efficace e immediato, qualsiasi nuova restrizione imposta sulle arterie fondamentali della viabilità europea. Anche alla luce della congiuntura che sta vivendo il nostro Continente, è necessario un coordinamento ancora più stretto tra i Paesi per tutelare la competitività dell’UE e il regolare funzionamento del mercato unico», ha concluso Jörg Buck.