Una delegazione dell’Ungdcec ha presentato al parlamentare Ettore Rosato un documento con ipotesi di interventi normativi: “Necessario definire i compensi e limitare responsabilità. In prima fila anche sul Pnrr”
ROMA – “Per tutelare il ruolo del Collegio sindacale e dei professionisti che vi operano all’interno servono interventi normativi urgenti. Oggi la direttiva va nella direzione della prevenzione della crisi di impresa, nella quale il ruolo dell’organo di controllo è strategico: si tratta di un presidio di legalità che ha assunto negli anni sempre maggiore centralità all’interno della vita delle imprese, senza trovare però il giusto riconoscimento da parte del sistema economico e legislativo. Vengono richieste competenze e diligenza professionale, ma al tempo stesso non viene riconosciuta l’importanza del ruolo a livello economico e di protezione dalla responsabilità professionale. Per questo, riteniamo urgente un intervento del Parlamento”. Lo ha detto Matteo De Lise, presidente dell’Unione Nazionale dei Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili, a margine dell’incontro con il parlamentare Ettore Rosato (Terzo Polo). La delegazione dell’Unione, composta dal presidente De Lise con i consiglieri Camilla Zanichelli e Carlo De Luca, ha portato all’attenzione del parlamentare un documento con ipotesi di interventi normativi in materia di Collegio Sindacale. “Riteniamo che le modifiche legislative debbano partire innanzitutto da una revisione della disciplina dei compensi”, spiega Camilla Zanichelli. “Se si vuole che l’organo di controllo assuma una rilevanza più strategica, diventa necessario reintrodurre tariffe professionali dignitose, magari partendo dal recente ddl sull’equo compenso”. Il secondo tema riguarda la responsabilità professionale. “A fronte di compensi sempre minori, si è determinato un costante ampliamento del perimetro di responsabilità. La proposta è che vengano reintrodotti, all’interno del Codice della crisi d’impresa, parametri oggettivi di misurazione della crisi, in modo da limitare la possibilità che, ex post, venga assunta una responsabilità per l’organo di controllo sul concetto di tempestività della segnalazione”. L’ultima proposta dell’Unione giovani dottori commercialisti riguarda quello che viene definito da Zanichelli come il “principale vulnus” dell’attuale disciplina dei controlli. “La possibilità di scelta tra due controlli (dotarsi di un organo interno alla società o nominare un soggetto esterno) è incomprensibile. Si tratta di una scelta che non può essere alternativa, poiché i controlli hanno estensione e obiettivi diversi”.
Nel corso dell’incontro, l’onorevole Rosato si è detto “felice di aver incontrato esponenti di un’associazione di giovani professionisti con così tante idee e proposte – ha detto Rosato -. Il mio invito all’Unione è continuare a fornirci dati e report su quanto accade ogni giorno all’interno delle imprese e degli studi professionali. Dal canto mio posso garantire che proveremo a fare in modo che le proposte abbiano subito un’applicazione normativa”. Rosato ha rimarcato anche la centralità dei commercialisti nell’ambito del PNRR: “La categoria è centrale per la spesa e la rendicontazione dei fondi, invito l’Unione a lavorare insieme alla commissione istituita in Parlamento”.
“Il ruolo del dottore commercialista è fondamentale per prevedere le prassi operative rispetto alla rendicontazione dei fondi che arriveranno col PNRR negli enti locali, tema delicato e di strettissima attualità”, spiega De Luca. “In questo caso l’Unione ha da tempo prodotto una serie di proposte che garantirebbero velocità e qualità nell’erogazione delle risorse a beneficio delle imprese e della collettività. Penso ad esempio all’attivazione di task force di esperti che vadano a rafforzare la capacità amministrativa degli enti locali, troppo spesso svuotati di personale con competenze. Sarebbe una soluzione per accelerare sull’attuazione del PNRR”.