NAPOLI – Le dichiarazioni del Capo del Dipartimento della Protezione Civile Fabio Ciciliano, rilasciate nel corso di un incontro con cittadini di Pozzuoli, sono di una assoluta gravità e richiedono un immediato chiarimento. Stentiamo a credere che abbia pronunciato o voluto intendere ciò che è stato riferito dagli organi di stampa. Se, infatti, un possibile innalzamento dei livelli di magnitudo delle scosse sismiche in atto nell’area può provocare distruzioni e morti, è inammissibile che non si sia provveduto a definire un piano di emergenza, a salvaguardia della vita delle persone dell’area potenzialmente pericolosa. Finora, dagli enti preposti al monitoraggio del fenomeno sono sempre state prodotte valutazioni relativamente rassicuranti, per quanto riguarda il rischio di eruzione vulcanica. Non è stato fatto riferimento a un evento catastrofico collegato all’intensificarsi dei terremoti. Rende perplessi che tale eventualità sia stata paventata dal Capo del Dipartimento della Protezione Civile soltanto a seguito della domanda di un cittadino, il quale si è tra l’altro limitato a chiedere notizie sugli effetti della scossa di magnitudo più alta prevista dagli esperti come possibile evoluzione del fenomeno. Ribadiamo quindi fermamente che le Istituzioni, Governo in primis, facciano luce su quanto sta accadendo nell’area flegrea, quanto meno per quello che le attuali dinamiche e le analisi degli esperti prospettano. Le dichiarazioni di Ciciliano, se non basate su dati scientifici inoppugnabili, sarebbero ancor più inopportune, non solo per la preoccupazione e il panico che possono contribuire a diffondere nella popolazione, ma anche per i danni indotti per le attività economiche dell’area, a cominciare dai flussi turistici. Se, al contrario, fossero fondate, richiederebbero una urgente risposta alla domanda: cosa si sta facendo per evitare un disastro?