Fino a poco tempo fa ci si chiedeva come sarebbe stato il commercialista del futuro: sicuramente più digitale, evoluto, in grado di contare su competenze specialistiche per offrire alle aziende un valore aggiunto. Una figura meno legata ai numeri ma più attenta alle strategie, a un rapporto costruttivo con i clienti insomma una figura più consulenziale e il futuro a dirla tutta è arrivato e l’emergenza covid -19 ha accelerato molti processi nel bene e nel male e in questi ultimi anni complice la crisi economica, sempre più artigiani e piccoli imprenditori non vedono sbocchi per le proprie attività e molti hanno dovuto chiudere le loro attività. Negli Stati Uniti è sempre esistito il consulente puramente tecnico e il consulente che riveste un ruolo di figura finanziaria e strategica. Nonostante il ruolo che abbiamo oggi nella società economica del Paese, il commercialista viene visto in alcune realtà ancora come la persona con la quale ci si interfaccia esclusivamente per il pagamento delle tasse e quindi un calcolatore di imposte ma bisogna guardarlo come un partner della propria impresa in grado di favorire e agevolare l’imprenditore nella creazione di nuovi settori, nuovi sbocchi professionali e nuove opportunità.
Essere ambasciatori delle Eccellenze italiane è un privilegio oltre che una missione; internazionalizzare e digitalizzare i nostri piccoli imprenditori e artigiani, valorizzando i loro prodotti e il loro estro e far sì che possano vendere un prodotto di qualità un prodotto Made in Italy, quel Made in Italy che negli ultimi anni soffre di tante criticità ad esempio quella della contraffazione.
Da quanto emerso in uno dei convegni tenuto all’ordine dei dottori commercialisti di Napoli capitanato dal dottore Giovanni Lepre, Presidente della commissione reti e distretti produttivi rivalutare i borghi come volano economico, l’importanza delle reti d’impresa che in una città come Napoli sono il rilancio dell’economia e l’attenzione per i borghi e la rivalutazione dei tanti pregi artistici, costituiscono un tema fondamentale e bisogna promuovere e avvicinare i giovani che possano portare avanti le nostre tradizioni come ribadito anche dalle istituzioni. Lo stesso Presidente della Camera di Commercio di Napoli Ciro Fiola ha dichiarato che intende sostenere questo percorso stanziando 5 milioni di euro ma serve lo sforzo economico da parte delle altre Istituzioni. L’intenzione è quella di rivalutare i borghi antichi del capoluogo campano in modo da attirare un turismo più qualificato e consapevole delle nostre grandi tradizioni artigianali.
Oggi ci sono 45000 mila micro imprese e sono riunite circa 8382 in contratti di rete, cominciano a lanciarsi in questa nuova modalità e bisogna farli aggregare per condividere risorse, dipendenti e competenze per avere nuove opportunità di crescita anche in termini di fatturato. Incentivare i contratti di rete da parte di noi consulenti e creare tra noi stessi sinergie che possano far conoscere e crescere in modo corretto e consapevole le reti d’impresa.
Nel prossimo evento come già anticipato ai colleghi facente parte della commissione reti e distretti produttivi di cui siamo promotori e sostenitori, proporrei una tavola rotonda, un confronto con le realtà centenarie esistenti sul nostro territorio con i loro esponenti e con noi professionisti e istituzioni in modo da confrontarci sui problemi che attanagliano gli artigiani e per cercare insieme soluzioni efficaci.
Le realtà centenarie sono aziende sopravvissute a due guerre mondiali e due ricostruzioni, che hanno superato momenti difficili e congiunture avverse. Il covid e la crisi economica hanno reso sempre più effimere le attività commerciali ed appare ancora più rilevante la loro resistenza nel tempo di alcuni marchi di qualità che hanno un secolo di vita.
I Centenari, rappresentano le avventure di imprese e famiglie, uomini e donne, idee e innovazioni sopravvissuti al trascorrere del tempo. È una testimonianza di valori quali l’amore, la lealtà, il sacrificio, il rispetto, la compassione, la fiducia, l’umiltà, l’entusiasmo che uniscono indissolubilmente il destino delle famiglie con quello dell’impresa.
Oggi le imprese de I Centenari sono una realtà visibile, non solo grazie alla loro reputazione, merito e vanto di ciascuna di esse, ma anche attraverso una suggestione condivisa, una responsabilità partecipata, un network in grado di generale un valore aggiunto maggiore rispetto a quello individuale per il territorio e le nuove generazioni d’imprese. Un aggregato di realtà eterogenee, sia dal punto di vista dimensionale sia produttivo, che coagulano forze ed energie per difendere e comunicare i valori straordinari della familiarità e della longevità, nel rispetto di un’etica d’impresa senza strappi e concessioni. Nomi importanti, brand famosi in tutto il mondo, imprenditori di successo, uomini e donne che hanno condiviso destini, responsabilità, onori ma anche disciplina e rigore nella famiglia come nell’impresa.