Tajani: “impegnati a sviluppare nuove opportunità nei mercati esteri con una strategia per la crescita ancora più decisa, puntando su innovazione e ricerca, per superare i 700 miliardi di export entro la fine della legislatura.” “Non credo in uno Stato interventista, non sono uno statalista, credo che lo Stato meno interviene meglio è, ma lo Stato deve dare buone regole”.
“In Europa il mercato interno è fondamentale. Serve il mercato unico dei capitali, l’armonizzazione fiscale, l’unione bancaria, la difesa comune, armonizzazione dei prezzi energetici, fare ancora molto.”
“non so quanto sia conveniente alzare troppo i dazi quando si vuole essere competitivi. Lavoreremo con gli Stati Uniti, parleremo, diremo la nostra.”Nel quadro degli Stati Generali della diplomazia 2024, il Ministro Tajani ha aperto oggi presso l’Università Bocconi di Milano la seconda edizione della Conferenza Nazionale dell’export e dell’internazionalizzazione delle imprese.
“Ho fortemente voluto che quest’anno la Conferenza si tenesse a Milano – uno dei più importanti poli economici del Paese – per rafforzare il confronto diretto tra la nostra rete diplomatica e i rappresentanti delle imprese, delle associazioni di categoria e delle agenzie di sostegno pubblico all’export” ha affermato Tajani, che ha proseguito “vogliamo sostenere le nostre aziende nel loro processo di internazionalizzazione, aiutandole ad operare in un contesto geopolitico in continuo mutamento e nel quale è fondamentale che il Sistema Italia affronti in maniera coordinata le grandi sfide dell’economia globale”. “Ritengo – ha detto il Ministro degli Esteri e della Cooperazione Internazionale – che l’Italia abbia bisogno, come l’Europa, di una nuova e forte politica industriale. Il Ministero degli Affari Esteri non può non essere protagonista di questa nuova stagione che deve permettere alla seconda manifattura d’Europa e alla quarta potenza commerciale mondiale di poter esprimere il meglio di se stessa attraverso la valorizzazione di chi intraprende nel nostro Paese e possa intraprendere sempre di più al di là dei nostri confini. Con una internazionalizzazione che è l’esatto contrario della delocalizzazione e con una valorizzazione dei nostri prodotti siamo il Paese che ha, dopo la Cina, una maggiore
varietà merceologica da esportare e questo quindi rafforza le nostre capacità di poter dare il meglio di noi attraverso un’azione coordinata con tutte le nostre rappresentanze nel mondo, con l’aiuto anche delle tre grandi società che collaborano con il Ministero degli Esteri, che sono parte integrante della nostra attività diplomatica, Ice, Simest e SACE.” “Proprio per questo motivo – ha specificato Tajani – sono assolutamente convinto che l’Italia abbia bisogno di una politica industriale che si basi anche sull’export, che rappresenta il 40% del PIL, che ha un giro di affari di 626 miliardi che dobbiamo portare a fissare a 700 miliardi entro la fine di questa legislatura.
Per questo ho chiesto al Segretario Generale, l’Ambasciatore Guariglia di preparare una riforma del Ministero degli Esteri finalizzata anche alla crescita economica. Dobbiamo fare in modo che la macchina ministeriale non sia soltanto quella che si occupa di politica estera e d cooperazione internazionale, ma che sia anche protagonista di una nuova politica industriale del nostro Paese, puntando sulla crescita delle nostre imprese al di là dei confini nazionali. Io ritengo che questo rapporto forte tra diplomatici e imprenditori debba essere oggi suggellato in un momento di incontro diretto tra diplomatici e imprenditori, in modo che ogni imprenditore veda nel volto il suo interlocutore in ogni parte del mondo al quale poter chiedere aiuto e consiglio,
dal quale farsi preparare il terreno per poter meglio intraprendere, per poter portare migliori risultati a favore della crescita dell’Italia. Sono arrivati in pochi giorni 2.500 richieste di incontro con gli ambasciatori di cui riusciremo a farne 7-800, mentre altri contatti operativi tra ambasciate e imprese sono già stati fissati per i prossimi giorni con una classifica che vede Stati Uniti, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Regno Unito, Sudafrica, Giappone, Cina, Kazakistan, Australia e Brasile fra i primi Paesi d’interesse. Questo perché vogliamo fare di più. L’ho chiesto ai nostri diplomatici che ascoltano il mondo delle imprese così come a tutti i rappresentanti, a cominciare dal Presidente di Confindustria, ma anche al nostro sistema bancario perché non si può fare export se non c’è un forte sistema di banche che accompagni la nostra attività imprenditoriale al di là dei confini. Devo dire che quest’anno l’export ha raggiunto quota 463 miliardi di euro nei primi nove mesi, nonostante le difficoltà che ci sono, perché sappiamo bene che la situazione economica della Germania e della Francia non agevola lo sviluppo del mercato interno. Non possiamo gioire delle difficoltà che ci sono in questi due grandi Paesi, con i quali abbiamo relazioni economiche straordinarie, però dobbiamo tenerne conto.”
“Io non credo – ha detto proseguendo il Ministro degli Esteri, Tajani – in uno Stato interventista, non sono uno statalista, credo che lo Stato meno interviene meglio è, ma lo Stato deve dare buone regole, cioè deve mettere tutti gli strumenti possibili a disposizione di chi intraprende lasciando lavorare. Quindi riduzione della burocrazia, riduzione dei fardelli, riduzione della pressione fiscale. Il segnale l’abbiamo dato in queste ore con la riduzione dell’IRES e anche ringrazio i miei colleghi di maggioranza per aver accettato la nostra idea di non inserire revisori dei conti del MEF dentro le aziende perché è un vincolo che toglie la libertà a chi intraprende. Tutto quello che abbiamo fatto dal taglio del cuneo fiscale, dall’alleggerimento della pressione fiscale in tanti altri settori ha proprio questo fine, favorire chi intraprende. Il Ministero degli Esteri non può non essere protagonista di quest’azione.”
“Ho sempre una visione coordinata della politica, una visione – ha evidenziato il Ministro Tajani – coordinata dell’attività di governo.
In riferimento all’Europa, il mercato interno è fondamentale. Non possiamo assolutamente sottovalutarlo, ma dobbiamo andare avanti. Serve il mercato unico dei capitali, serve l’armonizzazione fiscale, serve l’unione bancaria, serve fare ancora molto per avere il mercato interno.
A volte i paesi europeisti lo sono nella teoria più che nella pratica. Noi vogliamo essere più europeisti nella pratica e meno europeisti nella teoria.”
“L’unione del mercato dei capitali – ha rilevato Tajani – è fondamentale, bisogna trasformare i capitali, risparmi o privati in investimenti, bisogna anche rompere il tabù e ragionare su forme di debito comune europeo. Pensiamo all’industria della difesa, stiamo lavorando su questo, dobbiamo avere una difesa comune, non si fa politica estera se non c’è difesa, ma anche quando proteggiamo il commercio internazionale con la missione Aspides nel Mar Rosso facciamo politica industriale. La difesa è anche strumento di sostegno della crescita economica del nostro Paese, se non ci fosse stata quella missione centinaia di mercantili italiani non sarebbero passate attraverso il Mar Rosso con grave danno per l’Italia che produce.”
“L’Europa deve affrontare un’altra questione, come la dobbiamo affrontare noi, il costo dell’energia. Dobbiamo avere un’armonizzazione dei prezzi energetici perché altrimenti non si può competere. Un Paese come il nostro che ha un livello di qualità produttiva altissima a volte è azzoppato da un costo energetico (eccessivo, non possiamo pagare l’energia più di quanto lo paghino i tedeschi, lo paghino gli spagnoli e lo paghino i francesi, questo è un altro obiettivo, ecco perché abbiamo scelto la via del nucleare, dobbiamo avere il coraggio di cambiare, il coraggio di andare avanti nel rispetto della lotta al cambiamento climatico e anche il quadro internazionale deve permetterci di affrontare con determinazione alcune incognite. – ha detto inoltre Tajani, augurandosi che si possa arrivare entro quest’anno, al cessate il fuoco in Ucraina perché “ la guerra ha provocato danni enormi, pensiamo all’inflazione, al costo del denaro e finalmente la Banca Centrale Europea ha imboccato una strada che invocavo provocando anche qualche reazione da parte del Presidente della Banca Centrale Europea, la strada della riduzione dei tassi. Quando il denaro è troppo caro non si può avere una pianificazione che permetta alle imprese di lavorare bene.”
In riferimento alla nuova amministrazione americana e alla questione degli annunciati dazi, “io non so – ha detto infine il Ministro degli Esteri – quanto sia poi conveniente alzare troppo i tassi quando si vuole essere competitivi, ricordiamo quello che accadde qualche secolo fa negli Stati Uniti, quando ci fu la grande recessione. L’eccessivo protezionismo non porta vantaggi anche a chi sceglie di combattere guerre commerciali. Le guerre commerciali non convengono a nessuno, certamente, anche noi chiediamo che ci sia reciprocità. So bene quali sono i problemi con la Cina, siamo usciti dalla via della seta, ma continuiamo a lavorare perché è un grande mercato interessante per noi. Lavoreremo con gli Stati Uniti, parleremo, diremo la nostra, sono convinto che poi le cose andranno meno peggio di quanto si pensi. Abbiamola mercati importanti anche in Oriente, non è un caso che nei prossimi giorni firmerò un’intesa per avviare un collegamento diretto aereo tra Bergamo e Ulan Bator, con la Mongolia e anche per rafforzare il nostro tessuto economico verso il quadrante asiatico, abbiamo quest’anno inaugurato anche il volo Venezia-Shanghai. Il sistema di trasporti è fondamentale per la competitività delle imprese, per la crescita del turismo, che è parte della nostra politica industriale, ma abbiamo in cantiere iniziative anche in altri continenti, come l’America Latina. Penso al Messico, dopo essere stato in Brasile e Argentina ad ottobre. La regione di San Paolo è di grande interesse e credo che già abbiamo organizzato un business forum un paio di mesi fa proprio per valorizzare la presenza delle nostre imprese in quel Paese.
E poi l’India, il Vietnam e ancora penso all’Africa, ai Paesi Arabi, al Golfo e i Balcani, che rappresentano una priorità per il Governo. Stiamo lavorando per far sì che si accelerino i tempi di adesione. Ma l’Italia è tornata ad essere protagonista nei Balcani. Anche la nostra presenza militare, alla vigilia di Natale sarò a salutare i nostri militari in Kosovo. La presenza militare è strumento anche di politica economica, perché dopo il lavoro straordinario che stanno facendo i nostri militari, che sono graditi dappertutto, ovunque le cose vanno per il verso giusto e costruttivo.”
Con un ampio numero di partecipanti registrati e più di 700 incontri tra Ambasciatori e rappresentanti delle imprese, che consentono di stabilire contatti operativi volti ad approfondire nuove opportunità di ingresso nei mercati esteri, la Conferenza rappresenta un momento chiave per rafforzare il supporto alle nostre imprese che vogliono crescere nel mondo. Questa azione proseguirà nelle prossime settimane attraverso ulteriori incontri, anche in modalità virtuale, tra Ambasciate e imprese – oltre 1.800 quelli già previsti – volti ad approfondire le prospettive di sviluppo delle attività delle imprese nei rispettivi mercati.
All’incontro sono, altresì intervenuti il Vice Ministro delle Imprese e del Made in Italy Valentino Valentini, il Rettore dell’Università Bocconi Francesco Billari, il Presidente di Confindustria Emanuele Orsini, il Presidente dell’ABI Antonio Patuelli, insieme ai vertici di numerose Associazioni di categoria e di grandi gruppi industriali italiani.
L’evento è stato occasione per la sigla da parte di Farnesina, ICE Agenzia e Borsa Italiana di un Protocollo d’Intesa per la crescita delle imprese italiane. A seguire poi la firma di un accordo di collaborazione tra Ministero degli Esteri e Fondazione Bracco per la promozione della lingua e della cultura scientifica italiana nelle scuole italiane all’estero.
Nel corso della conferenza annunciato inoltre l’avvio dei lavori di “OpportunItalia: dove l’eccellenza italiana genera crescita”, programma di accelerazione dell’export attraverso un’azione di comunicazione coordinata da Agenzia ICE e Farnesina. OpportunItalia rappresenterà un nuovo strumento per l’internazionalizzazione delle aziende italiane, che potranno contare su centinaia di migliaia di nuovi contatti commerciali ai quali rivolgersi per promuovere i propri prodotti sui mercati esteri.
A chiudere la Conferenza una sessione incentrata sui Giochi Olimpici e Paralimpici invernali di Milano–Cortina 2026, che rappresenterà una occasione straordinaria per valorizzare il saper fare italiano nel settore dello sport. A margine dell’evento organizzati incontri diretti tra le Ambasciatrici e gli Ambasciatori italiani con gli attori economici interessati ad approfondire le opportunità di internazionalizzazione sui mercati esteri.