Oggi a Napoli, la Uil Campania ha organizzato un importante convegno sul tema dell’autonomia differenziata e del settore agroalimentare, con la partecipazione di figure di spicco come Emilio Saggese, segretario generale regionale della Uila, Giovanni Sgambati, segretario generale della Uil di Napoli e Campania, Enrica Mammucari, segretaria generale della Uila, Pierpaolo Bombardieri, segretario generale della Uil, e Vincenzo De Luca, governatore della Campania.
Il convegno si è concentrato su una battaglia fondamentale: abolire l’autonomia differenziata per costruire un’Italia più equa e solidale. “La raccolta firme per questa causa ha superato ogni aspettativa, con un totale di 1 milione e 300 mila firme, di cui 550 mila online e 740 mila cartacee”, ha dichiarato Emilio Saggese. Un risultato che dimostra come, nonostante la scarsa informazione sulla portata di questa legge, la partecipazione popolare sia stata ampia.
La Uila Campania, in particolare, ha raccolto 4.000 firme grazie a una mobilitazione capillare che ha coperto l’intero territorio regionale, raggiungendo piccoli e grandi comuni. L’iniziativa ha generato un dibattito acceso su un tema che potrebbe avere conseguenze drammatiche, specialmente per i giovani del Sud, sempre più spinti ad emigrare verso il Nord per un futuro lavorativo più stabile, contribuendo così ad allargare il divario tra le due parti del Paese.
Emilio Saggese ha evidenziato gli impatti devastanti che l’autonomia differenziata avrebbe sull’agricoltura del Sud: “Il primo danno riguarda il commercio con l’estero della filiera agroalimentare. Il secondo è il tentativo di frammentare la contrattazione nazionale, che penalizzerebbe soprattutto le regioni meridionali, già caratterizzate da retribuzioni ed economie differenti rispetto al Nord”. Saggese ha anche sottolineato l’importanza della formazione per i lavoratori immigrati, un settore cruciale in agricoltura: “Noi della Uila stiamo lavorando intensamente per formare questi lavoratori affinché siano in grado di dare un contributo significativo al settore agricolo”.
Durante il convegno, si è discusso anche del grave problema degli infortuni sul lavoro. Pierpaolo Bombardieri ha ricordato l’importanza della campagna nazionale “Zero morti sul lavoro”, sottolineando che i 1.500 morti registrati in Italia negli ultimi 18 mesi non possono essere ignorati. “Sono omicidi colposi”, ha dichiarato, richiamando alla necessità di una maggiore sicurezza sul lavoro e alla lotta contro il lavoro nero e il precariato, due facce della stessa medaglia. A tal proposito, la Uil ha promosso un truck che percorrerà l’Italia per sensibilizzare i cittadini su queste tematiche cruciali.
Il convegno si è concentrato su una battaglia fondamentale: abolire l’autonomia differenziata per costruire un’Italia più equa e solidale. “La raccolta firme per questa causa ha superato ogni aspettativa, con un totale di 1 milione e 300 mila firme, di cui 550 mila online e 740 mila cartacee”, ha dichiarato Emilio Saggese. Un risultato che dimostra come, nonostante la scarsa informazione sulla portata di questa legge, la partecipazione popolare sia stata ampia.
La Uila Campania, in particolare, ha raccolto 4.000 firme grazie a una mobilitazione capillare che ha coperto l’intero territorio regionale, raggiungendo piccoli e grandi comuni. L’iniziativa ha generato un dibattito acceso su un tema che potrebbe avere conseguenze drammatiche, specialmente per i giovani del Sud, sempre più spinti ad emigrare verso il Nord per un futuro lavorativo più stabile, contribuendo così ad allargare il divario tra le due parti del Paese.
Emilio Saggese ha evidenziato gli impatti devastanti che l’autonomia differenziata avrebbe sull’agricoltura del Sud: “Il primo danno riguarda il commercio con l’estero della filiera agroalimentare. Il secondo è il tentativo di frammentare la contrattazione nazionale, che penalizzerebbe soprattutto le regioni meridionali, già caratterizzate da retribuzioni ed economie differenti rispetto al Nord”. Saggese ha anche sottolineato l’importanza della formazione per i lavoratori immigrati, un settore cruciale in agricoltura: “Noi della Uila stiamo lavorando intensamente per formare questi lavoratori affinché siano in grado di dare un contributo significativo al settore agricolo”.
Durante il convegno, si è discusso anche del grave problema degli infortuni sul lavoro. Pierpaolo Bombardieri ha ricordato l’importanza della campagna nazionale “Zero morti sul lavoro”, sottolineando che i 1.500 morti registrati in Italia negli ultimi 18 mesi non possono essere ignorati. “Sono omicidi colposi”, ha dichiarato, richiamando alla necessità di una maggiore sicurezza sul lavoro e alla lotta contro il lavoro nero e il precariato, due facce della stessa medaglia. A tal proposito, la Uil ha promosso un truck che percorrerà l’Italia per sensibilizzare i cittadini su queste tematiche cruciali.
“Ci sono troppe competenze concorrenti tra Stato e Regioni fin dalla legge Bassanini di fine anni ’90. L’Italia già prima della legge Calderoli era un Paese ad elevata autonomia, che non conosce pari nelle altre democrazie occidentali. Non a caso quasi il 50% delle sentenze della Corte Costituzionale riguarda proprio i conflitti di attribuzione tra i poteri dello Stato”, ha detto poi nel suo intervento Enrica Mammucari, segretaria generale Uila.
Infine, un ringraziamento è stato rivolto al governatore Vincenzo De Luca, per il suo impegno nella risoluzione della vertenza del comparto forestale, con la stabilizzazione del personale e l’incremento delle giornate lavorative per gli operai a tempo determinato, offrendo una risposta concreta a una problematica attesa da tempo.
Il convegno ha evidenziato come la battaglia contro l’autonomia differenziata sia strettamente legata alla difesa dei diritti dei lavoratori, in particolare nel settore agricolo, e come la mobilitazione popolare, unita all’impegno sindacale, possa essere una forza riformatrice decisiva per il futuro del Paese.
Infine, un ringraziamento è stato rivolto al governatore Vincenzo De Luca, per il suo impegno nella risoluzione della vertenza del comparto forestale, con la stabilizzazione del personale e l’incremento delle giornate lavorative per gli operai a tempo determinato, offrendo una risposta concreta a una problematica attesa da tempo.
Il convegno ha evidenziato come la battaglia contro l’autonomia differenziata sia strettamente legata alla difesa dei diritti dei lavoratori, in particolare nel settore agricolo, e come la mobilitazione popolare, unita all’impegno sindacale, possa essere una forza riformatrice decisiva per il futuro del Paese.