Si è conclusa domenica la Convention dei Comitati del Sud del Centro Sportivo Italiano (CSI). Tre giorni di lavoro nella splendida cornice dell’ Eremo dei Camaldoli di Napoli per sviluppare il tema della Convention “Occhi per vedere e cuore per ascoltare” sul futuro e le future sfide della Promozione sportiva al Sud. Tre giorni di intensi lavori e di proficui incontri tra le diverse realtà meridionali del CSI, aperti dall’ intervento di Don Rosario Accardo, assistente ecclesiastico del CSI partenopeo che ha messo in evidenza i valori su cui si fonda lo sport promosso dall’ associazione augurando un ulteriore step per le regioni del Sud. A seguire l’intervento di S.Eccellenza Antonio Di Donna, presidente regionale della CEC(Conferenza Episcopale Campana) che ha ribadito il ruolo che ha avuto e che tuttora ha il CSI nel collaborare e interagire con le tre istituzioni da sempre guida educativa e che oggi incontrano molte difficoltà nel continuare singolarmente a dare risposte concrete e positive alle sempre più numerose e pressanti esigenze delle giovani generazioni. E solo con l’ unità di intenti – ha chiuso l’ intervento S.Eccellenza Di Donna- e “insieme”, Famiglia, Chiesa e Scuola devono e possono trovare le sinergie perché non vadano persi i valori fondanti e gli insegnamenti che anche il CSI promuove a fondamento della sua azione nello sport non solo tra i giovani.
I lavori hanno visto giungere a Napoli oltre duecento tra dirigenti, operatori e tecnici del CSI di Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna, Sicilia e l’ adesione del Molise. Tutti insieme per verificare e rinnovare il Patto Educativo dell’ Associazione che può dare i frutti sperati se condiviso con entusiasmo. Entusiasmo che non è mai venuto meno nella tre giorni napoletana come hanno sottolineato i presidenti dei comitati meridionali, Mimmo Lavagna della Basilicata, Giorgio Porrò della Calabria, Enrico Pellino della Campania, Roberto Brandi vice presidente della Puglia, Mario Gavino Casu della Sardegna, Agnese Gagliano della Sicilia e Pietro Montanaro del Molise, tutti accompagnati dai dirigenti dei vari comitati locali. I lavori nelle prime due giornate hanno puntato sulla necessità e sulla volontà di ritrovare le energie per rimettersi in gioco e contribuire al bene comune in una realtà, quella meridionale, che vive ancora un grande gap con il Nord a livello di strutture pur avendo un gran numero di giovani da poter formare, soprattutto intervenendo in quegli spazi vuoti dove il CSI vuole intervenire supplendo alle carenze istituzionali, cercando di migliorare quello che già si cerca di fare per il benessere altrui. Le altre due giornate sono state dedicate a 360 gradi su tutte le tematiche riguardanti la futura attività sportiva di società e associazioni sportive alla luce della legge di riforma dello sport che inciderà profondamente sulle attività istituzionali della associazioni e delle società considerate finora non commerciali in ragione della loro destinazione nei confronti dei soli associati e partecipanti e che desta molte preoccupazioni nonostante lo slittamento delle nuove regole al primo luglio 2024. E molto seguito da numerosissime società è stato il seminario sulle nuove norme di legge sul lavoro sportivo tenuto dai dottori commercialisti Giuliano Sinibaldi e Enzo Marra. a fine lavori molto appassionato è stato l’ intervento di Carmine Mellone presidente regionale del CIP il Comitato che si occupa della attività sportiva per i disabili, che ha sottolineato i profondi legami con il CSI ente di promozione operante a pieno ritmo nel mondo della disabilità nello Sport, non nascondendo le criticità che le nuove norme sul lavoro sportivo potrebbero avere in un prossimo futuro con gravi ripercussioni sullo sport in Italia e soprattutto verso le fasce più deboli. Grande soddisfazione hanno espresso il presidente CSI Campania ,Enrico Pellino, unitamente a Salvatore Maturo presidente del comitato di Napoli, Luciano De Santis vicepresidente, Luigi Di Caprio coordinatore Formazione e Pasquale Scarlino, consigliere unitamente ai dirigenti degli altri comitati locali. La qualificata presenza della Chiesa, del vicepresidente nazionale CSI Marco Calogiuri, del direttore tecnico Nazionale Carmine Di Pinto e di Marco Guizzardi Coordinatore Nazionale Area Territorio hanno dato ulteriore importanza alla Convention che è l’ unica realtà di confronto tra regioni nell’ intero panorama nazionale del CSI.