La Riflessione:
Ho volutamente glissato dal commentare la vittoria contro il Verona: Troppo grande la differenza di valori e di motivazioni domenica sera al Maradona. Il Napoli come squadra doveva dare la risposta all’ addio di Kvara confermato da Conte nella conferenza di vigilia alla gara contro i gialloblù. Per il sottoscritto, ritornando alle parole di Giorgio Furlani, ad del Milan, all’ indomani del mancato cooling break di Theo Hernandez e Rafa Leao contro la Lazio, anche l’ addio di Kvara è ” Un non evento”. In realtà sono troppe le motivazioni che hanno spinto il club a non adeguare subito il contratto del giocatore georgiano al suo reale valore; alcune da verificare ma ADL ha sempre monitorato con attenzione l’ entourage e i familiari dei suoi giocatori. Qualcosa non lo ha convinto e non per il ragazzo che, alla fine s’è dimostrato uno strumento in mano a terzi. Scarsa personalità, poca voglia di integrarsi con l’ambiente dopo tre anni neanche una parola in italiano e talvolta troppo egoista nelle giocate al limite della testardaggine. Un talento indubbio ma troppo stordito da voci terze e promesse del suo clan per maturare in modo completo e in maniera definitiva. Siamo convinti che la società abbia fatto una sua scelta …decisa e definitiva dopo poche giornate dall’inizio del campionato della ” rinascita” o, se preferite, della ” ricostruzione”. Per Mister Conte, il georgiano con Di Lorenzo e Lobotka erano i punti fermi da cui ripartire. Don Aurelio non gli ha impedito di trovare un punto d’ incontro con i tre e i risultati per quanto concerne Di Lorenzo, Lobotka ma anche Anguissa e Olivera, sono sotto gli occhi di tutti. Il Napoli è primo in classifica ed il vantaggio sul quinto posto è di quattordici punti. L’ accesso alla Champions, primo obiettivo della stagione, è pressoché raggiunto.
Il tecnico leccese ha sin qui fatto egregiamente il suo lavoro, riportando subito in alto una squadra che all’ inizio del campionato aveva un profilo indefinito e che è stata ultimata solo a fine Mercato. Una squadra che sarà nuovamente ai nastri di partenza della Champions League con rinnovate speranze e ambizioni di un tecnico per un mercato che dovrebbe solo consolidarle.
Anche domenica sera, nel post partita, Conte non ha fatto sconti sul suo futuro. De Laurentiis lo ha capito, ma come si comporterà?
Conte è stato chiarissimo: ” Abbiamo iniziato un percorso e siamo sulla strada giusta per proseguirlo. Ci siamo guadagnati il ruolo di voler dare fastidio e vogliamo mantenerlo. Il tifoso sogna e noi dobbiamo alimentare il suo sogno con il lavoro, il sacrificio, l’ impegno di tutti “.
Ma il prosieguo del discorso è ancora più chiaro: “Non penserei mai ad un Napoli visto come una tappa di passaggio. Stiamo lavorando per costruire qualcosa di importante e duraturo e non confidando nel miracolo. Nessun miracolo ma lavoro serio per costruire una realtà forte e che duri negli anni”.
Insomma anche dall’ addio annunciato di Kvara, Conte ha trovato spunto per parlare del futuro del club, come vorrebbe lui, e della necessità di una società che abbia le sue stesse ambizioni di migliorarsi sempre. Il Napoli per chiarezza di idee e strategie è diventato nel calcio italiano, e non solo, un esempio da imitare. De Laurentiis è sempre stato rigoroso nelle scelte tecniche e economiche e il “Miracolo” dello scudetto è diventato poi un’ occasione sprecata… perché non c’è stata chiarezza né dialogo tra dirigenza e staff tecnico. Conte, dopo 20 giornate di campionato, ribadisce la centralità del suo ruolo anche per il prossimo futuro. Che ne penserà Don Aurelio fra cinque mesi? I latini dicevano “Carpe Diem” ma Conte ossessionato dalla vittoria e dalla voglia di migliorarsi guarda lontano per un Napoli che dia sempre più fastidio…Non solo in Italia. Sarà d’accordo De Laurentiis? È forse l’ unica ma pesantissima ipoteca sul futuro di Conte e della squadra su cui i tifosi riversano speranze non per “O’ miracolo” ma per un ciclo vincente e duraturo.