ROMA – Al netto di speculazioni ed abusivismo, il sistema ricettivo extralberghiero consente all’Italia di garantire una capacità ricettiva che il solo sistema alberghiero non potrebbe offrire rispetto alla domanda interna e  soprattutto straniera che raggiunge le nostre città d’arte e località turistiche. Ecco perché sollecitiamo la Federalberghi a fare  valutazioni attente e che tengono conto di quanta acqua è passata sotto i ponti rispetto a scelte di una forte  domanda turistica integrativa che preferisce le nostre tipologie. Inoltre senza extralberghiero le aree interne e i borghi non sarebbero fruibili tenuto conto della carenza di investimenti alberghieri su quei territori.
Ecco perchè soprattutto nelle città d’arte e maggiori località turistiche i sindaci  vadano  oltre  le strumentalizzazioni, tenuto conto degli introiti finora ricevuti tra tributi locali, imposte di soggiorno, che stanno continuando ad aumentare come a Roma, Venezia e Napoli, ed effettuino analisi dei reali fabbisogni abitativi tra famiglie, lavoratori e  studenti per garantire quel giusto equilibrio necessario a seguito del far West degli ultimi anni. Il turismo, segmento economico rilevante per il nostro Paese, ha bisogno di regole e di essere accompagnato con azioni di qualificazione e sviluppo.
Conviene a tutti cosi come succede per il fisco per il versamento di irpef e cedolare secca per i non imprenditoriali e gettito Iva per le imprese che hanno bisogno  però di essere seguite in base alle esigenze di avere codici ateco ad hoc come per I property manager e percorsi più snelli per gli iter burocratici .  Con l’introduzione della direttiva Europea Dac7,dal 1 gennaio,  e recepita dal Governo saranno monitorati e controllati dall’agenzia entrate tutti gli annunci online dopo il grande lavoro fatto in questi anni in Ue e sollecitando le ota a rispondere a regole condivise.
Il ddl risponde a nostre sollecitazioni per regolare il comparto, i nostri associati e delegati stanno valutando attentamente il testo, in linea generale condividiamo, come già fatto con i precedenti governi, l’istituzione del codice unico già previsto da due decreti ministeriali, come pure una netta distinzione tra attività integrativa del reddito e imprenditoriale. Vogliamo vederci chiaro per le normative urbanistiche e procedure che le Regioni e Comuni dovranno rispettare per non trovarci in un groviglio di competenze, come avvenuto sinora. Mentre sollecitiamo a riflettere attentamente in relazione al minimum stay, tenuto conto che questo potrebbe ledere i diritti del consumatore, determinando un contenzioso in Ue  e nella giurisprudenza italiana e fiaccando il nostro settore –  è quanto dichiara il presidente nazionale extralberghiero Abbac e coordinatore europeo Aeo Agostino Ingenito