Nei giorni scorsi il Tribunale di Brindisi, dott. Francesco Giliberti, ha condannato la ASL di Brindisi al risarcimento del danno pari ad € 1.298.147,60, oltre interessi, in favore del marito, dei figli e dei nipoti di una signora deceduta nel mese di novembre 2018. Era accaduto, infatti, che la signora, di anni 75 era stata ricoverata – dopo essere stata trasportata, in data 3 ottobre 2018, mediante 118 presso il pronto soccorso dell’Ospedale “A.Perrino” di Brindisi a seguito dell’insorgenza di dolore retro sternale – presso la S.C. di Cardiologia con diagnosi di infarto miocardico acuto (“IMA anteriore”).  Nell’Ospedale, però, la paziente, come denunziato dai familiari della vittima, dagli stessi provato e riscontrato dai periti nominati dal Tribunale, contraeva “una infezione ospedaliera multi resistente in due tempi, prima da acinetobacter bowmani, klebsiella pneumoniae e pseudomonas aeruginosa e successivamente da P. aeruginosa multi R e proteus mirabilis multiR e che la probabile causa del decesso sia dovuto a una MOFS (Multiple Organ Failure Syndrome)” (ordinanza Tribunale di Brindisi 15 novembre 2024). Detta infezione, come evidenziato dall’Autorità Giudiziaria, ha natura nosocomiale ed ha portato al decesso della signora. I familiari della sfortunata paziente, nel dolore per la perdita della propria cara, hanno trovato la forza di andare a fondo alla vicenda e si sono rivolti, per la tutela processuale dei propri diritti all’avv. Emilio Graziuso, Presidente dell’Associazione Nazionale “Dalla Parte del Consumatore”. Il legale ha, quindi, in un primo momento cercato di risolvere in via stragiudiziale la controversia, nella speranza di evitare ai propri assistiti un contenzioso, per poi, data la chiusura dell’ASL Brindisi, promuovere, in prima battura, una azione di accertamento tecnico preventivo  volta ad accertare, attraverso consulenti tecnici nominati dal Tribunale di Brindisi, le cause del decesso ed il rapporto tra l’infezione contratta in ospedale ed il decesso stesso – per poi instaurare il processo che si è concluso con la pronunzia di condanna della ASL di Brindisi al risarcimento, in favore del marito, dei figli e dei nipoti della paziente, pari alla somma complessiva di € 1.298.147,60, oltre interessi dalla data del decesso. “Il Tribunale di Brindisi ha accolto in pieno le tesi processuali sulle quali era stata incentrata l’azione risarcitoria dei familiari della vittima di infezione contratta in ospedale – afferma l’avv. Emilio Graziuso – A seguito di specifiche consulenze tecniche con esperti nominati dal Tribunale, infatti, sono state chiarite le cause della morte del paziente ed il rapporto tra le stesse e la responsabilità della struttura ospedaliera. Da ciò è derivato il risarcimento del danno”. Risarcimento del danno di notevole entità che il magistrato ha liquidato applicando le tabelle redatte al riguardo dal Tribunale di Milano (c.d. tabelle milanesi) ed i principi ed i criteri di quantificazioni posti in essere dalla giurisprudenza espressasi in materia. “Si tratta di una vicenda dolorosa per i familiari della vittima ai quali nessun risarcimento del danno potrà mai restituire la persona cara – afferma l’avv. Graziuso – La speranza dei miei assistiti, i quali per tutta la durata della battaglia giudiziaria sono stati più volte costretti a rivivere i momenti drammatici che hanno portato alla perdita della propria cara, è che la loro vittoria in Tribunale possa evitare che drammi di questo genere si verifichino nuovamente”.  Le infezioni ospedaliere, conosciute anche come infezioni nosocomiali, sono una problematica ricorrente e costituiscono spesso causa di decesso.