Nato nel 2013, Dialogue ha preso forma tra le mura di incontri spontanei e informali, conosciuti come “cene artistiche”, in cui un gruppo di amici e artisti si riuniva per esplorare il “non senso e l’assurdo” attraverso l’arte. Tra i partecipanti vi erano figure di rilievo come Stelio Maria Martini, Giuseppe Zevola, Antonio Raucci, Giuseppe Martini, Antonio Palmieri, Mimmo Maria, Antonio Manfredi del Museo CAM e Ferdinando Imposimato. Questa comunità, unita da un’amicizia e un’ispirazione comune, ha dato vita a una nuova modalità di espressione artistica, con il contributo grafico di Maurizio Esposito inserito nel contesto delle opere e che egli stesso definisce “graffio”.
Dialogue è stato pubblicato in due numeri, il primo nel 2013 e il secondo nel 2016, prima di essere messo temporaneamente da parte per mancanza di fondi. Ma la filosofia dietro questa rivista è rimasta viva: creare per il “fare”, per l’impatto sull’altro, lasciando che sia il pubblico a decidere il valore dell’artista. Come diceva il suo Maestro: “tu fai, poi si vedrà.”
Dialogue si è fatto portavoce della creatività come attività libera da giudizi e manifesti, offrendo agli artisti uno spazio per esprimere il proprio “fare” senza restrizioni. La rivista ha accolto personalità dell’avanguardia napoletana, una scena spesso oscurata nel panorama culturale, e tra gli artisti figurano nomi come Martini, Persico Bugli, Matarese e Caruso, protagonisti della “poesia visiva” nel secolo scorso.
Con il lockdown, nel periodo degli “arresti domiciliari”, Dialogue è risorto sotto forma di Dialogue3, in edizione digitale. Il ritorno è stato accolto con entusiasmo: alla prima edizione digitale ha partecipato un numero considerevole di artisti, con ben 94 provenienti da tutto il mondo che hanno contribuito alle prime due sezioni, Dialogue3 eContinuum.
Se inizialmente Dialogue doveva rimanere digitale, i contributi spontanei degli artisti hanno permesso di rendere tangibile il progetto, sostenendo la stampa autofinanziata dei numeri successivi. Oggi Dialogue è arrivato al suo dodicesimo numero e continua a collegare artisti, favorendo lo scambio e il dialogo tra creativi di diverse parti del mondo.
Oggi Dialogue è un volume di 48 pagine patinate, stampato in circa 400 copie, che viene distribuito a musei, archivi e biblioteche. È possibile richiedere una copia scrivendo all’indirizzo email: dialoguenews@gmail.com.
In un mondo in cui l’arte è spesso categorizzata e limitata, Dialogue si distingue come un progetto aperto, un invito per gli artisti a fare e condividere, senza la pressione di essere giudicati. Un’arte del dialogo e dell’incontro, nata per celebrare il “fare”.