Sull’occupazione in Italia i numeri continuano ad essere discrepanti, specie se si riflette sui dati ISTAT che riportano la disoccupazione nel nostro Paese al 5,7%, ciò il livello più basso di sempre. Il dato in questione è di novembre, ma poco importa visto che il diagramma resta sostanzialmente invariabile. Il guaio però è che è aumentata la disoccupazione giovanile che sale al 19,2%. Se si pensa che saranno i giovani a dover pagare le pensioni di domani, allora c’è poco da stare felici con dati simili; ma la retorica è un’arte affilata che riesce a ricavare cioccolata anche dallo sterco. L’Istat approfondisce l’analisi sottolineando come a novembre 2024, rispetto al mese precedente, il numero di occupati cala lievemente (-0,1%, pari a -13mila unità), attestandosi a 24 milioni 65mila. Nel confronto annuo, il numero di occupati supera quello di novembre 2023 dell’1,4% (+328mila unità). Su base mensile, il tasso di occupazione è stabile al 62,4%. Un target di tutto rispetto, se non fosse filtrato da un mercato del lavoro sempre più ambiguo e che continua a spingere i giovani a lasciare il Paese alla ricerca di fortuna altrove. Ma qualcuno potrebbe dire: Ma dobbiamo vedere il bicchiere mezzo pieno, perchè vederlo mezzo vuoto non risolve la questione. Vorrei ricordare a tutti che prima di parlare del bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto si ha bisogno del bicchiere…