Nessun sorpasso e si và alla sosta con il Napoli ancora capolista, inseguito da una muta ringhiante con in testa l’ inferocita Inter che al Meazza non è riuscita a piegare un Napoli sempre più Contiano nella sofferta concretezza di un gioco che non esalta i singoli ma premia gli sforzi di un collettivo votato alla lotta e al sacrificio per raggiungere l’ obbiettivo. Dopo la batosta casalinga contro l’ Atalanta l’ esame in trasferta contro l’ Inter poteva diventare un incubo per Conte e per gli azzurri, invece la squadra e l’ allenatore hanno dimostrato di aver tratto spunti e riflessioni tecniche, tattiche per evitare un bis in idem di colore neroazzurro. È stata la partita in cui Conte predisponendo una difesa accorta un centrocampo pronto ad aggredire gli omologhi di un reparto tra i più forti in Europa, s’è scoperto in grado di sfruttare in modo interessante transizioni e gioco di rimessa. Gilmour poco appariscente ma concreto su Chalanoglu, Anguissa in costante avanti e indietro per contrastare e portare palloni in avanti, così come Mctominay ormai elemento insostituibile nello scacchiere Contiano per la capacità di costruire, finalizzare ma anche sacrificarsi nella fase d’interdizione. Un Napoli assai equilibrato e attento che ha lasciato pochi spazi e poche conclusioni ai neroazzurri che hanno dovuto ricorrere spesso, come nell’ occasione del gol di Calhanoglu, al tiro da fuori area. Non è stata certo un’ impresa quella del Meazza, ma non uscire battuti sapendo che la sconfitta sarebbe costata il primato e il ritrovarsi con altre tre squadre a quota 25 ha sicuramente avuto l’ effetto di accrescere l’ autostima nel gruppo e la consapevolezza di poter lottare alla pari con le altre grandi fino alla fine di un campionato che si annuncia sempre più incerto e dove gli esiti degli scontri diretti potrebbero risultare decisivi per la vittoria finale. Una sosta che giunge a pennello per gli azzurri, per godersi il primato e ritemprarsi in attesa della ripresa che li vedrà opposti di seguito a Roma, poi al Torino e infine alla Lazio, prima in Coppa Italia il 5 dicembre poi l’ 8 in campionato al Maradona. Tre impegni durissimi ocon la Roma che avrà un altro tecnico, il terzo in stagione, al suo esordio,poi il Torino reduce da 6 sconfitte nelle ultime 7 gare, e infine la Lazio che è la vera sorpresa del campionato per il gioco brillante e concreto che esprime. Un tour de force impegnativo e…pericoloso per la classifica e per i risvolti psicologici che implica il dover fare risultato per mantenere alte le aspettative della proprietà e dei tifosi. De Laurentiis nella sua prima conferenza ha gettato acqua sul fuoco dicendo che la “ricostruzione” del Napoli non prevede lo scudetto immediato. Ma conoscendo il carattere e la mentalità di Conte chi crede a un Napoli che punta “solo” al quarto posto? Ci crede ADL…Sicuro…Ma che significato ha il suo finale con quel “poi non si sa mai?”.