ROMA – Il ministero della Salute ha diffuso attraverso un’apposita sezione del suo sito ufficiale, in modo da salvaguardare la salute dei consumatori legato ad aflatossina superiore ai valori di riferimento, i dettagli riguardanti un lotto di fichi secchi provenienti dalla Turchia commercializzati in Italia dalla ditta Bencivenga srl a marchio Usta Brand, per rischio chimico. In particolare, gli operatori hanno accertato la presenza di aflatossine superiori ai limiti di legge consentiti nel lotto segnalato nel modello di richiamo del 20/12/2024 ma pubblicato solo oggi. Ciò significa che, in tutte le confezioni appartenenti a quel lotto, gli alimenti in esse contenuti potrebbero presentare una percentuale di aflatossine più alta di quanto permesso dalla normativa europea. Si parla di rischio chimico, infatti, quando una sostanza viene ritrovata in quantità superiori rispetto a quelle permesse dalle normative come quella europea, o quando si sospetta la presenza di un elemento chimico non citato sull’etichetta. Secondo quanto reso noto dall’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare – EFSA, le aflatossine potrebbero essere genotossiche e cancerogene, almeno nelle quantità specificate dalla normativa dell’Unione Europea. Nello specifico i fichi secchi sono venduti in cartoni da 5 kg per la vendita sfusa. Le confezioni interessate hanno i numeri di lotto 396-2-24155 e il termine minimo di conservazione del 31/12/2025. L’Azienda Usta Gida Sanayi Ve Ticaret a.s. con sede in Turchia, a Cigli Izmir I.A.O.S. in via Atatürk OSB, 10002. Sk. No:48, ha prodotto i fichi secchi richiamati. Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, raccomanda pertanto ai consumatori di prestare attenzione all’allerta alimentare in questione e di non utilizzare e di non ingerire il prodotto. Qualora i fichi secchi appartenenti al lotto segnalato siano stati utilizzati per preparare altri prodotti, questi ultimi non devono essere consumati. L’aflatossina è altamente tossica e può causare gravi danni alla salute di persone e animali. Tali tossine non vengono distrutte con la cottura.