La rigenerazione e valorizzazione di immobili militari nel territorio di Torre Annunziata (NA) è al centro del protocollo di intesa firmato questa mattina dal Ministero della Difesa, dal Ministero della cultura, dall’Agenzia del Demanio e dal Comune. La firma che avvia questa significativa operazione di rigenerazione urbana destinata a portare valore economico e sociale per il territorio, è stata siglata dal Ministro della Difesa, Guido Crosetto, dal Ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano, dal Direttore dell’Agenzia del Demanio, Alessandra dal Verme, e dal Commissario Straordinario di Torre Annunziata, Enrico Caterino. “Questo protocollo è un esempio di come i beni dello Stato possono essere valorizzati, reimpiegati, mantenere in parte la funzione che hanno, in questo caso, da centinaia di anni. I beni dello Stato vanno custoditi, da chi li amministra pro tempore, come se fossero i propri. Beni che possono essere riutilizzati sia pensando alla cultura, che di un territorio come questo rappresenta un motore fondamentale, sia pensando alle esigenze di sicurezza e legalità del territorio sia aprendosi, nel contempo, alla voglia di futuro e al bisogno di lavoro della collettività. Ma soprattutto, il protocollo di oggi, è l’esempio di quanto sia importante abbattere le barriere che esistono tra pezzi dello Stato. Uno Stato che si riconosce come organismo unico, in cui ognuno fa la sua parte e che viene prima di qualunque Governo o partito o persona che ne fa parte. Un patrimonio collettivo che riesca a far emergere le potenzialità del nostro Paese superando tutti gli steccati che ci dividono. Anche così possiamo riscoprire quanto la nostra grandezza dipende dalla capacità di operare, lavorare e stare insieme”, ha affermato il Ministro della Difesa, Guido Crosetto. “L’Italia vanta insediamenti militari di grande valore storico che, ove dismessi dalla Difesa, possono avere una validissima fruizione culturale. La Real Fabbrica d’Armi di Torre Annunziata è uno di questi. Il protocollo sottoscritto offre enormi opportunità per il territorio, perché permette di recuperare e riutilizzare degli ambienti storici collocati in un’area densamente ricca di reperti. Oltre ad ospitare spazi ricettivi e di accoglienza per i visitatori del vicino sito di Oplontis, qui verrà insediata una scuola di restauro per la formazione professionale necessaria alla manutenzione del patrimonio, un deposito per le opere da restaurare e uno spazio espositivo. Lo spolettificio borbonico assume una funzione centrale all’interno di una delle aree archeologiche più importanti al mondo”, ha detto il Ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano. “La firma di oggi è il primo passo per il recupero di un importante pezzo della nostra memoria storica e culturale, rivitalizzando un luogo che è stato strategico in passato e che può tornare ad esserlo ancora oggi, non solo per il suo valore testimoniale all’interno del più vasto ambito di valorizzazione del sito archeologico di Oplonti, ma anche come leva per il rilancio socio-economico-culturale di tutto il territorio. Per l’Agenzia del Demanio questo si traduce nell’impegno a trovare soluzioni che coniughino la Storia, la memoria, la bellezza dei luoghi con l’innovazione e la sostenibilità. Si tratta di una operazione win win, che mette d’accordo tutte le parti coinvolte dove il vero beneficiario è la cittadinanza che trarrà i vantaggi della rigenerazione anche in termini di sicurezza“, ha dichiarato il Direttore dell’Agenzia del Demanio, Alessandra dal Verme. La cooperazione istituzionale tra i firmatari ha come obiettivo la riqualificazione dello “Stabilimento militare Spolette”, un’ampia struttura industriale di circa 80 mila metri quadri fondata nel 1758 per volontà di Carlo di Borbone, e che ai tempi rappresentava la più importante fabbrica per la fornitura militare di armi bianche e da fuoco di tutto il Regno delle Due Sicilie. Dopo l’unificazione italiana lo Stabilimento è stato adibito progressivamente a Spolettificio, e allo stato attuale è per la gran parte in uso all’Agenzia Industrie Difesa e al suo interno ospita il Museo delle Armi. Grazie alla proficua collaborazione tra gli attori coinvolti nell’intesa e un’articolata attività di razionalizzazione degli spazi interni alla struttura, sarà infatti possibile avviare un percorso virtuoso di riqualificazione dell’intero Stabilimento che ha tra gli obiettivi la realizzazione di un innovativo sistema storico-archeologico-ambientale nel centro storico di Torre Annunziata. L’accordo prevede infatti di annettere al Sito archeologico di Oplonti, che include due beni dall’importante valore storico artistico, una villa d’otium chiamata «di Poppea» e una villa rustica detta «B» o «di Lucius Crassius Tertius», alcune porzioni dello Spolettificio non più utili alle attività amministrative del Ministero della Difesa. Sarà così possibile realizzare strutture dedicate all’accoglienza dei visitatori, con nuovi spazi espositivi e aree di parcheggio. Gli edifici settecenteschi attraverso differenti destinazioni d’uso saranno destinati ai servizi culturali, con una scuola di restauro e ampi depositi per i rinvenimenti archeologici, sale espositive e nuove aree per le attività ricettive e di promozione locale. Un altro importante obiettivo dell’intesa è quello di avviare interventi di riqualificazione urbana che rigenerino il territorio e incentivino la mobilità sostenibile per garantire una maggior fruizione degli spazi da parte della cittadinanza. Sarà infatti realizzato un nuovo collegamento pedonale fra il Rione Provolera ed il Rione Murattiano mediante il sottopasso che taglia longitudinalmente lo stabilimento militare, agevolando così il raggiungimento dei diversi edifici scolastici collocati sul territorio. Inoltre, per rafforzare il presidio di sicurezza del Comune di Torre Annunziata, attraverso la rifunzionalizzazione di una consistente area dello Spolettificio di circa 10.000 mq più altre superfici scoperte, saranno realizzati dei nuovi spazi da destinare alla Guardia di Finanza e al Comando Compagnia dell’Arma dei Carabinieri. L’investimento, che si colloca nell’ambito della Buffer Zone di Pompei, diviene un’occasione per il recupero, il restauro e la riqualificazione nell’ottica di uno sviluppo sostenibile del territorio sotto il profilo culturale, economico, energetico, sociale e paesaggistico-ambientale. L’Agenzia del Demanio curerà la progettazione degli interventi di riqualificazione delle porzioni da destinare a GdF e CC mediante convenzioni attuative e reperirà soluzione ingegneristiche in linea con i più sfidanti obiettivi di efficientamento energetico promossi dall’Unione Europea.