Forum Culturale Italia-Cina: Presidente Mattarella: “dialogo interculturale alla base di sempre più profonda conoscenza reciproca per rapporti solidi e duraturi, non soltanto fra Stati, ma anche e soprattutto tra popoli.” Presidente Xi-Jinping: “Cina e l’Italia due grandi civiltà antiche che dovrebbero reagire per promuovere congiuntamente comprensione reciproca e evidenziare valori delle virtù”. Vice premier Tajani: “La cultura unisce i nostri popoli ed è con questo spirito che i nostri Paesi sono chiamati a svolgere un ruolo fondamentale di portatori di pace, anche attraverso la cultura, in un mondo che ha sempre più bisogno di dialogo e di reciproca comprensione.”
“La fascinazione reciproca dei popoli cinese e italiano per le rispettive straordinarie tradizioni culturali ha radici, come è stato ricordato, lontane nell’arte, nella musica, nel teatro, nella letteratura è figlia di legami intrecciati e cresciuti attraverso i secoli. Culle di civiltà millenarie, centri culturali cosmopoliti, Cina e Italia hanno nel tempo stimolato continuo espressioni di ingegno e di creatività, sulla base di un naturale mutuo rispetto.” Così il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel suo intervento ai lavori della terza riunione plenaria del Forum Culturale Italia-Cina, inaugurata, nell’ambito della sua visita di Stato nella Repubblica Popolare Cinese, con la presenza del Presidente Xi Jinping, dal Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, On. Antonio Tajani insieme al Ministro della Cultura cinese, Sun Yeli, nella Grande Sala del Popolo di Pechino.
“Marco Polo, della cui morte – ha detto il Presidente Mattarella – ricorre quest’anno, come ben sappiamo, il 700 centesimo anniversario, è uno dei pionieri di questa lunga storia di rapporti. Una storia di curiosità, di stima, di volontà di apprendere dall’altro per crescere e migliorare nel comune interesse. Storia di radici antiche, ma protese con fiducia a un futuro da costruire con il contributo dei nostri popoli. I tanti ambiti di collaborazione, discussi in occasione della terza riunione plenaria del Forum Culturale, daranno, lo spero, vita a iniziative che incentivino sempre più lo sviluppo di legami duraturi in ambito culturale, dagli scambi tra università allo studio delle lingue rispettive, dalla cooperazione tra istituzioni musicali, tra teatri ed enti lirici e sinfonici, fino alla promozione di un turismo sostenibile, sempre più consapevole, valorizzando anche il comune impegno per la tutela dei siti Unesco. Di spiegare pienamente il potenziale dei rispettivi patrimoni artistici e delle industrie culturali e creative contribuisce anche a rendere più solida la crescita economica e politica.”
“Oggi, – ha specificato il Capo dello Stato – grazie anche ai percorsi delineati nell’edizione del Forum e al vostro impegno odierno, si rafforza l’approfondimento del dialogo sui settori tradizionali e al contempo tempo, ci si propone di ampliare la collaborazione in ambiti nuovi. Penso, all’esempio, all’impatto della dimensione digitale sulla fruizione del patrimonio artistico. Nuove frontiere del bello diventano accessibili anche da remoto o con modalità immersive. Nuove opportunità e nuovi orizzonti quindi, ma anche nuove sfide, come quelle della verifica e della certificazione delle fonti. Il nostro rapporto bilaterale si articola in una gamma vastissima di temi e settori di comuni interesse. Conoscere, vivendolo ogni giorno, il ruolo fondamentale del dialogo interculturale alla base di una sempre più profonda conoscenza reciproca per creare rapporti solidi e duraturi, non soltanto fra gli Stati, ma anche e soprattutto tra i popoli. La cultura accresce la dignità delle persone. Non è un’aspirazione ingenua, non è uno scambio che ignora le differenze. Al contrario, il valore dell’esercizio consiste nell’assumerle e analizzarle con franchezza senza che debba essere ostative al confronto e alla collaborazione.”
“Questo modo di porsi gli uni di fronte agli altri – ha detto, inoltre, il Presidente Mattarella – è un metodo fecondo, porta alla costruzione di un comune patrimonio. È una riflessione, un atteggiamento che spinge ad evadere tentazioni di ritorni anacronistici a un mondo di blocchi contrapposti. Gli italiani, membri fondatori della Comunità Europea, della Unione Europea, sono sostenitori dell’importanza dei fenomeni aggregativi tra Paesi e condividono interessi o sensibilità, ma non contrapposti ad altri. Anzi, occorre sempre preservare una interlocuzione costruttiva, per quanto lontani e diversi siano gli altri, senza alzare, staccati, ingiustificati. È il senso del multilateralismo, fondato su regole certe, condivise e per tutti i vincolanti. Occorre una buona fede e buona volontà e la convinta adesione a norme fondamentali di convivenza, ad esempio la norma che vieta l’uso e anche la sola minaccia della forza nei rapporti tra gli Stati. Matteo Ricci, che con Marco Polo rappresenta una figura simbolica della profondità dei rapporti tra Cina e Italia, dell’amicizia, scriveva che l’amicizia è più utile al mondo che non le ricchezze. E l’amicizia, si nutre di cultura, di conoscenza reciproca, di ascolto, di dialogo, di comprensione, cioè di cultura. Il mio auspicio è quindi quello che è il continuo lavoro operoso di costruzione dei ponti culturali tra i nostri popoli, tra la Cina e l’Italia, sostenuto dal Forum e oggi arricchito dal dialogo tra i rettori, contribuisca a far crescere l’amicizia tra di noi. Fondamento della costruttiva convivenza e impulso a un lavoro comune di conciliazione di fronte alle sfide globali.”
“L’Anno della cultura e del turismo, l’invenzione del modello dei gemellaggi tra i siti UNESCO, gli scambi, accademici e giovanili tra le università dei due Paesi, e l’allargamento dello studio congiunto delle discipline emergenti, hanno conseguito – ha detto nel suo intervento ai lavori del Forum Cultura il Presidente della repubblica popolare Cinese, Xi- Jinping – risultati eccezionali. Ringrazio i vari rappresentanti e i gli amici dei vari settori degli istancabili sforzi. La storia millenaria dell’amicizia tra Cina e Italia ha nutrito gli scambi culturali sempre vigorosi tra i due Paesi. L’antica via della seta aprì gli scambi tra l’oriente e l’Occidente. Mentre Marco Polo aprì una la finestra della conoscenza della Cina dal mondo occidentale. E gli ambasciatori di tante generazioni hanno continuato a scrivere capitoli dell’amicizia tra i due Paesi, istituendo così un modello per il dialogo paritario tra le diverse civiltà e lo sviluppo comune della comunità internazionale. Attualmente il nostro mondo è entrato in un nuovo periodo di turbolenze e cambiamenti. La Cina e l’Italia, in quanto due grandi civiltà antiche, dovrebbero reagire per promuovere congiuntamente la comprensione reciproca e evidenziare i valori delle virtù, tenere in considerazione il destino dell’umanità con un grande spirito umanistico, superare le divergenze e conflitti con un’ampia apertura mentale e unire le forze di sviluppo con la visione di coesistenza armoniosa. Così rendere il faro della civiltà, illuminare agli uomini la via giusta dell’avanzamento. Spero che i rappresentanti qui presenti possano avere il coraggio e la saggezza di trainare le personalità perspicaci, a cercare di diventare esecutori della cooperazione amichevole sino-italiana, fautori dell’apprendimento reciproco delle civiltà orientali e occidentali, nonché partecipanti alla costituzione della Comunità Umana dal futuro condiviso, offrendo contributi, sia cinesi che italiani per portare avanti una giusta causa della pace e dello sviluppo mondiale. Buon lavoro a tutti e mi aspetto di ascoltare più notizie buone sugli scambi e sulla cooperazione sino italiana. Grazie.”
Al termine del Forum della Cultura, alla presenza del Presidente Mattarella e del Presidente della Repubblica Popolare cinese, Xi Jinping, il Ministro Tajani ha firmato tre accordi.
“La cultura unisce i nostri popoli”, ha dichiarato il Ministro Tajani, “ed è con questo spirito che i nostri Paesi sono chiamati a svolgere un ruolo fondamentale di portatori di pace, anche attraverso la cultura, in un mondo che ha sempre più bisogno di dialogo e di reciproca comprensione e non di conflitti armati”.
Gli accordi sottoscritti hanno per oggetto:1) il Protocollo d’Intesa tra il Ministero dell’Università e la Ricerca italiano e il Ministero dell’Istruzione cinese relativo all’istituzione di un meccanismo di consultazione periodica; 2) il Programma esecutivo di collaborazione culturale tra la Repubblica Italiana e la Repubblica Popolare Cinese e 3) il Memorandum d’Intesa sulla traduzione di opere classiche italiane e cinesi tra il MAECI e la National Administration of Press and Publication cinese.
“Nei rapporti Italia-Cina la dimensione culturale è fondamentale. È la base essenziale per la conoscenza reciproca e per il consolidamento dei legami che fin dall’antichità uniscono i nostri popoli” ha dichiarato il Ministro, ricordando la forte importanza simbolica della figura di Marco Polo, di cui ricorrono i 700 anni dalla morte. “Ogni nuova iniziativa culturale rappresenta un tassello in più nella costruzione di ponti di dialogo” ha aggiunto Tajani.