ROMA – Forum internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione Coldiretti TEHA: Tajani: “per agricoltura e industria, economia reale, stesso impegno pubblico.” “Italia grande paese esportatore, quarta potenza commerciale mondiale, anche a livello merceologico. Lavorare con la nuova Commissione UE e nuova amministrazione degli Stati Uniti per far sì che i risultati ottenuti possano essere migliorati.” “Abbiamo due cose da considerare, da valutare: uno è l’annuncio della nuova Commissione europea, l’altro è l’arrivo della nuova amministrazione degli Stati Uniti. Come sapete, per me e per il Governo l’economia reale rappresenta il pilastro fondante della nostra economia. Noi abbiamo resistito alla crisi del coronavirus, alla crisi del Covid, alla crisi internazionale in Ucraina perché abbiamo un tessuto di imprese che ci permette di resistere di fronte a qualsiasi scossa del terremoto politico-economico-finanziario.” Così il Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani intervenendo Forum internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione organizzato a Villa Miani a Roma dalla Coldiretti in collaborazione con The European House – Ambrosetti. “Se non ci fosse questa rete, e cito sempre un’intervista di Prandini rilasciata al Sole 24 ore, alcuni anni fa, dove dice che è finita la stagione del conflitto tra industria ed agricoltura, oggi siamo tutti un’economia reale. Quindi – ha detto il Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Tajani- le nostre azioni e il sostegno pubblico che deve avere l’agricoltura e l’industria, è lo stesso. E noi siccome siamo poi la seconda potenza manufatturiera d’Europa, siamo la quarta potenza commerciale quindi non possiamo non lavorare con la nuova Commissione europea e con la nuova amministrazione degli Stati Uniti per far sì che i risultati che noi abbiamo ottenuti possano essere migliorati.” “Fortunatamente – ha rilevato Tajani – la nuova Commissione europea ha cambiato linea rispetto alla precedente Commissione perché i risultati elettorali hanno portato ad avere oggi 15 commissari del Partito Popolare europeo più un commissario dei conservatori italiano, il nostro amico Raffaele Fitto.” “Questo significa – ha specificato – il Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Tajani- che per quanto riguarda le politiche ambientali ci sarà certamente un forte impegno nella lotta contro il cambiamento climatico, ma non un impegno fondamentalista, ma un impegno pragmatico che metta sempre al centro l’uomo. Il fatto anche che la Presidente von der Leyen, abbia deciso di distribuire le competenze in maniera ambientale ci rassicura perché quando è stata nelle mani di uno solo commissario, Timmermans sono stati fatti troppi sbagli. Fin dall’inizio, non abbiamo mai seguito la Comunità europea a favore di scelte scellerate, continuiamo a farlo. Sono politiche che noi non condividiamo, ma credo che l’EU stia cambiando.” “Siamo riusciti- ha ricordato Tajani- a bloccare le nuove norme sul packaging. E’ un tema che riguarda l’industria degli imballaggi, ma riguarda anche l’agroindustria, riguarda il mondo dell’agricoltura, perché se si devono esportare prodotti bisogna anche imballarli. Siamo riusciti a bloccare una scellerata scelta della Commissione europea grazie all’intenso lavoro del Parlamento che è andato nella direzione di tutelare l’economia reale. E così dovremo fare impegnandoci nei prossimi cinque anni per una politica che sia veramente destinata a sostenere l’economia reale.” Per questo – ha sostenuto il Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani – bisogna avere una seria politica industriale, una seria politica agricola, una seria politica agroindustriale che colleghi i due pilastri dell’economia reale. Perché senza una visione strategica rischiamo di fare dei provvedimenti tampone e non di dare la possibilità a chi intraprende, sia esso industriale, sia esso agricoltore, di avere una prospettiva e un quadro normativo che riguardo a questi settori consenta di competere a livello mondiale. “Naturalmente – ha specificato -la competizione è a livello globale e l’Europa non può che essere la grande protagonista sullo scenario. Non possiamo competere da soli come italiani, ovvio, perché ci troviamo di fronte a player globali come la Cina, l’Africa, gli Stati Uniti, la Russia. Se però lavoriamo come europei e abbiamo una politica europea possiamo pensare veramente di essere forti e determinati. L’Europa, che ha anche la competenza, diciamo così, esclusiva della politica commerciale, deve aiutarci. Siamo un grande paese esportatore, siamo la quarta potenza commerciale mondiale, anche a livello merceologico il paese che più di ogni altro, tranne la Cina, ha la varietà di prodotti da esportare, più ampia di tutti. Dobbiamo essere in concreto determinati avendo un commissario autorevole, un vicepresidente esecutivo, così come anche la politica italiana deve dare il proprio contributo. Non significa andare a fare la guerra a qualcuno, significa andare a portare delle soluzioni che siano soluzioni di compromesso. Come lo si può, ci stiamo impegnando. Siamo favorevoli alla chiusura dell’accordo Mercosur, perché è vantaggioso per l’economia italiana, però attenzione ai contenuti. Quindi ci sono ancora dei punti che per noi non vanno bene, soprattutto per quello che riguarda l’agricoltura, quindi bisogna trattare e lavorare affinché si risolvano quei punti. Quindi non è che siamo contrari per principio, io sono favorevole alla politica commerciale, che importa benessere, importa ricchezza, però quando si fa una trattativa per accettare l’accordo definitivo bisogna che tutti i punti siano condivisibili. E’ chiaro che siamo sempre tutti pronti a fare dei compromessi. Nessuno può imporre agli altri una posizione, il compromesso è sempre una via di mezzo.”