Un percorso a sostegno della ricostituzione del patrimonio culturale ucraino e un documento G7 che affronta i vari profili dell’impatto della intelligenza artificiale. Giuli: “Per la prima volta il G7 della cultura si è aperto al dialogo con l’Africa. Presenti il presidente di turno e la Commissaria dell’Unione africana” “Ho parlato con il Sindaco Manfredi e ho confermato l’interesse personale e del Ministero in generale, per ciò che è già stato incardinato. Tra gli appuntamenti a Napoli la serata al Parco Archeologico di Pompei, tra l’esibizione di Andrea Bocelli e quella della Nuova Orchestra Scarlatti, diretta da Beatrice Venezi con il ricordo del giovane musicista Giogiò Cutolo.
“Possiamo ben parlare di un autentico successo dell’iniziativa italiana che dopo 7 anni ha riunito i Ministri della Cultura e responsabili delle Politiche culturali degli Stati G7.”
Così il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, nella conferenza stampa di chiusura dei lavori del G7 della Cultura a Napoli.
“L’Italia, lo sappiamo, – ha detto il Ministro – è un dato oggettivo, è leader mondiale in campo culturale, prima al Mondo per i siti iscritti nelle liste del patrimonio mondiale UNESCO, dotata di eccellenze assolute e universalmente riconosciute nel campo del restauro della formazione culturale e della gestione dei musei e della lotta al traffico illecito. Abbiamo sentito, sentiamo e abbiamo mostrato ai nostri partner un senso di responsabilità nella promozione di una cooperazione internazionale in campo culturale allargato. “
“Il primo risultato – ha specificato – è che in questa riunione si è mostrato all’interno del gruppo dei G7 un insieme coeso, in idem sentire, che condivide valori politici e sensibilità culturali, che lavora per trovare soluzioni o questioni centrali per le nostre società, le nostre industrie culturali e creative, per gli operatori della cultura, per i nostri cittadini. È importante aver trovato un accordo pieno per il sostegno della cultura ucraina, a cui abbiamo riservato una particolare attenzione, come tutti avete notato. Abbiamo voluto con noi il nuovo ministro della cultura ucraino Mykola Tochytskyi, in occasione della sua prima visita all’estero, proprio per aprire i lavori, per evidenziare che la difesa delle difficoltà culturali dell’Ucraina è una sfida condivisa da noi tutti”
“Ci siamo visti – ha annunciato il Ministro Giuli – con il ministro della cultura ucraino Mykola Tochytskyi a margine per concordare un percorso che parte da Napoli e ci vedrà guidare una coalizione internazionale a sostegno della ricostituzione del patrimonio culturale ucraino. Lavoreremo insieme al Vicepresidente Tajani perché la Conferenza sulla Ricostruzione dell’Ucraina del 2025, che il governo italiano, sappiamo, ospiterà’ a Roma, coordini e rafforzi i programmi di iniziative di intervento di tutti i partner, a cominciare dai G7. Sono stato personalmente invitato a Odessa, dove già sono stato, in qualità di Presidente del MAXXI, e tornerò – ha aggiunto – per verificare la situazione di quello che è necessario fare e per cercare di condividere con loro tanto il rischio quanto la speranza.”
“Il G7 Cultura – detto inoltre il Ministro della Cultura – si è occupato di intelligenza artificiale. C’è un impatto sul mondo culturale. Ne abbiamo colto le opportunità, ma anche questo ha i suoi rischi. I rischi che questa rivoluzione tecnologica comporta per gli artisti, i creativi, gli operatori della cultura. La “dichiarazione di Napoli”, che suona molto bene, dichiarazione di Napoli, è il primo documento G7, uno dei primi a livello internazionale che affronta i vari profili dell’impatto della intelligenza artificiale. Verremo, probabilmente, ricordati anche per aver data una iniziativa sorgiva su questo tema. Siamo impegnati affinché l’Intelligenza Artificiale abbia al centro la difesa e la cura della dignità umana, come indicato nel recente messaggio del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. L’essere umano deve sempre essere il regista dei processi creativi e l’applicazione dell’intelligenza artificiale deve essere compatibile e rispettosa della creatività umana senza prenderne il sopravvento. Anche su questo tema c’è stato un accordo unanime all’interno dei diversi tavoli di discussione. C’è stato un accordo sul fatto che le società che sviluppano i sistemi di intelligenza artificiale devono rispettare le legislazioni vigenti in materia di competenza ed eventualmente adottare opportune precauzioni per rispettare i diritti dei creativi e di coloro il cui ingegno è utilizzato per sviluppare gli applicativi.”
“Abbiamo discusso – ha comunicato altresì il Ministro Giuli – del traffico illecito di beni culturali, in una terra che per decenni è stata violata, sfregiata, da tombaroli, predatori e privata di beni che sono parte della nostra identità culturale. Il problema non riguarda solo noi e il gruppo del G7 ha riconosciuto che l’Italia è il leader mondiale in questo settore. Ha esperienze e competenze e questo è stato evidenziato anche nella dichiarazione finale, oltre che nei verbali e alle nostre conversazioni. Le nostre competenze possono essere e sono utili a tutti i nostri amici e partner. Penso innanzitutto, ma ci è stato detto dai nostri amici internazionali, alle grandi competenze del comando Carabinieri della tutela del patrimonio culturale. Un modello. Sono d’accordo che la nostra esperienza deve portare a una collaborazione più fluida tra gli Stati del G7 tale da ridurre drasticamente il traffico della bellezza, innanzitutto tra l’economia dei G7. Lavoreremo insieme per assistere i Paesi in via di sviluppo in questo campo come l’Italia ha già fatto con tanti partner, come per esempio Messico, Argentina, non tutti presenti oggi, e l’Unione Africana, invece presente ai lavori.”
“Sui cambiamenti climatici, sui disastri naturali – ha proseguito il Ministro Giuli – abbiamo portato l’esperienza dei nostri tecnici, abbiamo condiviso i nostri saperi, in quanto Ministero della Cultura, ma anche in quanto Protezione civile all’avanguardia in tema di crisi così come assoluti modelli in settori che ci vengono riconosciuti nella rete internazionale come per le tecnologie del Mose la grande opera infrastrutturale che protegge Venezia dall’acqua alta portata ad esempio. Naturalmente si può e si deve fare di meglio. Bisogna condividere le nostre expertise ed accorciare le distanze. Come per esempio imparare dal Giappone con le grandi opere infrastrutturali contro i rischi sismici o dagli Stati Uniti per i cicloni.”
“Per la prima volta – ha rimarcato il Ministro – il G7 della cultura si è aperto al dialogo con l’Africa. Questo è uno degli elementi che ha tratteggiato maggiormente in modo più profondo questa esperienza. Una iniziativa che abbiamo concepito, ovviamente, in attuazione del piano Mattei per l’Africa per creare una coalizione internazionale a sostegno della valorizzazione della cultura africana, della sua ricchezza, della sua diversità, della sua capacità di insegnarci qualcosa. Ho voluto con me il presidente di turno dell’Unione africana, il ministro della Cultura della Mauritania, Meddou, e la Commissaria, Cessouma” . Ho spiegato che cosa rappresenta, in termini di sviluppo il Parco Archeologico di Pompei. Ma non solo per Pompei, ma anche per tutte le arene limitrofe, a quanto ha un interesse culturale, a un cosiddetto indotto economico, a quanto contribuisce il Pompei all’economia mondiale, a quanto la sua gestione sia migliorata negli ultimi anni. Anche per l’Africa, per tante persone che non sono valorizzate, che possono creare un’impresa. Insomma, il messaggio che abbiamo voluto dare è che il G7 e gli altri partner invitati sono pronti a lavorare con i governi africani per favorire coralmente questo sviluppo. Nel rispetto delle sensibilità delle scelte politiche africane senza alcuna logica paternalistica, senza alcuna volontà di tornare nei luoghi del colonialismo, con una sensibilità che non sia quella della condivisione di una comune area geografica, un continente unico che ci è piaciuto chiamare Eurafrica.”
“Abbiamo voluto rendere omaggio – ha detto infine il Ministro della Cultura Giuli che ha ringraziato il precedente Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano per aver concepito, voluto e creato le premesse di questo G7- alla cultura napoletana, e naturalmente a quella contemporanea. Abbiamo voluto il piacere e l’onore di assistere a un concerto dell’Orchestra Scarlatti diretta dal Maestro Beatrice Venezi per premiare l’eccellenza tecnica. Ricordare Gio’ Giò. L’artista, un artista forse fra i più promettenti dell’orchestra che doveva essere sul palco con loro. E in questa festa di Pompei abbiamo voluto invitare il Parco, il personale del Parco archeologico, in una logica di condivisione di un momento che aveva qualcosa di ricreativo ma anche qualcosa di magico. Ed era giusto condividerlo con il genio dell’uomo, rappresentato dalle persone che si prendono costantemente cura dell’immensa forza simbolica, culturale, archeologica del Parco di Pompei. Abbiamo voluto far conoscere ai nostri ospiti giovani promettenti talenti delle nostre scuole musicali in un’esibizione di una ensamble di fiati dell’antico Conservatorio di San Pietro Maiella. Un gruppo di giovani emozionati e veramente bravi che hanno punteggiato il nostro appuntamento nel Museo Archeologico Napoletano Museo Nazionale di Napoli con una grande capacità e coinvolgimento che ha lasciato stupefatti gli ospiti del G7 che abbiamo portato in visita al Museo Archeologico Nazionale e al Parco Archeologico di Pompei, due siti patrimonio Unesco che testimoniano la ricchezza culturale di questa terra e il suo valore per l’umanità, introducendo ogni appuntamento con “Benvenuti a casa nostra”. Abbiamo celebrato la grande cultura italiana attraverso il contributo di due grandi interpreti Andrea Bocelli e Gabriele Lavia, che hanno compreso l’importanza di questa iniziativa e hanno generosamente accettato il nostro invito a esibirsi. Insomma, dare al Parco un messaggio forte: la cultura è il pilastro della convivenza civile, l’antidoto naturale ai conflitti, la vera soluzione a tutto ciò che è discordia, lacerazione, angoscia della nostra epoca.”
“Ho parlato con il Sindaco Manfredi, e abbiamo anche avuto anche il Presidente De Luca presente, e naturalmente – ha rassicurato il Ministro della Cultura – ho confermato l’interesse personale e del Ministero in generale, per ciò che è già stato incardinato. Posso ricordare la questione dell’Albergo dei poveri, ma anche tutto il tessuto delle ville romane che attraversano la parte costiera e non soltanto. L’entroterra vicino a Pompei, Ercolano c’è una rete di siti archeologici, perfino risalenti all’età del Bronzo, è ed era già era oggetto di un interesse speciale, non c’è alcuna intenzione di venire meno. Lo dico anche a garanzia del legittimo interesse che la Comunità Campana e Napoletana, ha nei confronti del Ministero della Cultura, non è venuto meno tutto ciò che c’era e non mai meno interesse per dei luoghi storici che, come abbiamo cercato di sottolineare, non hanno un valore regionale, e di questo siamo tutti orgogliosi, ma hanno un valore universale, oltreché nazionale.”