L’intelligenza artificiale, ultima frontiera del progresso tecnologico, sempre più centrale nella società odierna, si colloca nel ventaglio degli strumenti strategici volti a migliorare l’efficienza dell’industria turistica. “Dobbiamo vedere l’intelligenza artificiale non come una minaccia ma come un’opportunità, mettendo sempre al centro l’uomo, e quindi l’IA dev’essere uno strumento che aiuta l’uomo e non dev’essere l’uomo a mettersi a disposizione dell’IA – così il ministro del Turismo Daniela Santanchè nel punto stampa che ha preceduto l’inizio del side event sul G7 Turismo presso Palazzo Spini Feroni con l’incontro tra attori internazionali e settore del privato che, accendendo i riflettori sull’impatto dell’IA e degli investimenti dei maggiori marchi italiani – moda, musica, crociere, ristorazione, enogastronomia, design, industria – nel comparto turistico, ha focalizzato l’attenzione sulle sfide presenti e future di un settore sempre più determinante nel panorama delle strategie socioeconomiche mondiali.” “Sul G7 Turismo – ha detto il ministro Daniela Santanchè – occorre perciò regolamentare questa tecnologia, che già, credo, sta aiutando moltissimo il turismo: questo è già un settore altamente tecnologico, si pensi anche alle modalità di prenotazione, che sono sempre più spesso online e supportate dalla tecnologia.” “Poi sappiamo che ogni euro investito in IA, nell’ambito turistico dei Paesi G7, genera un ritorno potenziale di 3 euro. Nel mondo si sono già investiti 130 miliardi di euro a livello globale, in Italia siamo a un impatto stimato di oltre 6 miliardi di dollari da cui scaturirebbero circa 2 miliardi in effetti annuali di incremento di produttività e può fare crescere l’impatto della spesa turistica fino al 10% entro il 2030, nonché una riduzione dei costi operativi nelle imprese turistiche fino al 20% – ha proseguito il ministro – esponendo i dati di uno studo della Fondazione Tor Vergata per il dicastero –. Quindi possiamo constatare con mano l’impatto del progresso tecnologico nel comparto, ma è anche vero, appunto, che occorre regolamentare”. Aldilà della componente prettamente economica, si stima – rende noto il Ministero del Turismo nel corso del side event “Innovation, inspiration and sustainability. Visions for the future of tourism” che anticipa la due giorni della ministeriale G7 Turismo – un alleggerimento del 20% dei flussi verso le aree sovraffollate, con conseguente ottimizzazione e razionalizzazione nella ridistribuzione degli stessi, e un miglioramento dell’esperienza turistica in termini di un +25% nella soddisfazione dei clienti. Un contributo importante alla sostenibilità e alle politiche di destagionalizzazione. Lato offerta, l’IA predittiva può efficientare l’organizzazione dei flussi turistici, consentendo alla filiera di personalizzare la proposta al fine di soddisfare al meglio la domanda e, al contempo, razionalizzare la distribuzione dei viaggiatori durante tutto l’anno.
Lato domanda, questa tecnologia può facilitare l’accesso all’informazione al fine di semplificare la pianificazione del viaggio, mitigando i malfunzionamenti del mercato derivanti dalle asimmetrie informative e rafforzando la concorrenza basata sul merito.
Inoltre, lungi dal porsi come un fenomeno lesivo per l’occupazione, l’IA sta contribuendo a creare nuovi posti di lavoro, stimolando la necessità di upskilling e reskilling della forza lavoro, anche in termini di nuove professioni e competenze.