“Oggi, in occasione della Giornata Mondiale dell’Olivo, rendiamo omaggio a una pianta millenaria, simbolo di longevità e ricchezza culturale del Mediterraneo. Il suo frutto prezioso, l’olio extra vergine di oliva, è un alleato insostituibile per la salute, un pilastro economico e un elemento fondamentale della Dieta Mediterranea”, così in una nota Pietro Paganini, analista socioeconomico, in occasione della Giornata mondiale dell’olivo, varata dall’Unesco e promossa dal Coi il 26 novembre per celebrare un prodotto fondamentale per la salute. “L’olio EVO-prosegue Paganini- è un modello di equilibrio e prevenzione: promuove uno stile di vita sano, esaltando i sapori e proteggendo la nostra salute; ricco di polifenoli e acido oleico, protegge il cuore, riduce il colesterolo cattivo e combatte lo stress ossidativo, prevenendo malattie croniche e neurodegenerative. È un simbolo della nutraceutica, capace di coniugare gusto e benefici terapeutici. Per questo-spiega- è fondamentale incentivare il suo consumo e informare i consumatori sul suo potere benefico, rendendoli consapevoli del valore di questo straordinario alimento. Tuttavia-tiene a sottolineare Pietro Paganini- il costo dell’olio EVO di qualità resta elevato, superando spesso i 16/18€ al litro”. Questo problema secondo l’analista socioeconomico può essere affrontato “incentivando sia la produzione che il consumo, oppure attraverso un’educazione mirata dei consumatori e una promozione adeguata”. La produzione mondiale di olio d’oliva, ricorda Paganini, “è ancora insufficiente, soprattutto in Italia, dove quest’anno non supereremo le 220 mila tonnellate. Questo ci colloca lontani dalla Spagna e dietro Paesi come Turchia e Tunisia. La crisi produttiva richiede politiche innovative e investimenti per affrontare il cambiamento climatico, la carenza di forza lavoro e per stimolare l’innovazione”. È anche necessario “superare alcuni retaggi protezionistici ormai obsoleti. Non siamo autosufficienti e non lo saremo mai-chiosa Paganini- soprattutto se vogliamo continuare a esportare olio di qualità. Dobbiamo quindi accettare di importare olio da Paesi più produttivi, puntando su produzioni estere di eccellenza. L’olio EVO è il simbolo dell’equilibrio millenario della tradizione mediterranea, promuovere e rilanciare questa eccellenza-conclude Pietro Paganini- richiede politiche nuove e coraggiose, capaci di coniugare tradizione e innovazione per garantire un futuro sostenibile e competitivo”.