Pace “Pizza e Napoli sono due cose talmente in sintonia e unite che sono inscindibili. Nessuno deve dimenticare che il successo è partito con il valore della semplicità della pizza napoletana.”

Grande chiusura presso il Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa per le Giornate della Verace Pizza Napoletana:
il grande tributo dell’Associazione Verace Pizza Napoletana all’Arte Bianca, cinque giorni di incontri, assaggi e convegni per celebrare l’anniversario dell’Associazione Verace Pizza Napoletana: un capitolo di storia lungo 40 anni. 

L’incontro sul tema “Una storia Verace” ha ripercorso il grande e complesso mondo della pizza, dalle sue origini, al ruolo centrale nell’alimentazione, all’indissolubile legame con la sua città natale fino al raggiungimento di nuovi confini geografici. Al convegno, presso il Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa, in particolare, in dialogo i maestri AVPN dall’Italia e dal mondo, i brand ambassador dell’Associazione, comunicatori e tecnici del settore per rivivere il passato e guardare allo straordinario futuro della pizza napoletana, ripercorrendo i 40 anni di successi e traguardi dell’Associazione, che hanno reso AVPN il brand ambasciatore dell’eccellenza della pizza nel mondo.

Nell’ambito degli appuntamenti  programmati per la giornata con Angelo Cerulo, “Le radici di un piatto simbolo di un popolo e di una città”, grande momento celebrativo del prezioso matrimonio tra Napoli e la pizza con la partecipazione di Antonio Bassolino – Già Sindaco di Napoli dal 1993, Maurizio De Giovanni – Scrittore (con un videomessaggio), Antonio Puzzi – Ricercatore Senior MedEatResearch, il Presidente Antonio Pace, il Segretario Generale dell’Associazione Paolo Surace Peppe Miele – Delegato VPN Americas. 

Dagli interventi è emerso l’aspetto del rappresentativo valore socio politico della  Verace pizza napoletana con la sua emblematica capacità di accomunare con la semplicità, espressione dell’armonica complementarietà dei suoi ingredienti essenziali che la vedono con la sua ricetta tradizionale attraversare sempre nutrizionalmente attuale ed incorrotta,  secolari ed aggressive insidie del tempo. 

“La pizza e Napoli sono due cose talmente in sintonia e unite che sono imprescindibili. Nessuno deve dimenticare che il successo è partito con il valore della semplicità della pizza napoletana. La pizza italiana non esiste è una interpretazione di quella napoletana che è sintesi di valori autentici ed antichi. Per le contaminazione va bene ma gli ingredienti devono rispettare l’armonia dell’insieme.”

Così nel suo intervento all’incontro il presidente dell’Associazione Verace Pizza Napoletana, Antonio Pace 

“In questo momento – ha detto il presidente Pace – sono particolarmente contento perché mi trovo in un contesto di persone che hanno veramente dato un contributo significativo a scrivere la storia della pizza. Parlo anche di Petrini con cui abbiamo vissuto momenti importanti della pizza napoletana. 

Quando parliamo di pizza, la pizza è stata sempre veramente un fatto di Napoli nel DNA dei napoletani.

Come detto qui, siamo stati, non dico allattati, ma siamo stati svezzati con la pizza. Allora da questo parti la decisione di doverla  proteggere, di doverla difendere, di doverla conservare. Perché purtroppo, cosa che ancora succede, ci sono sono stati vari attacchi da tutte le parti che volevano togliere la paternità della pizza a Napoli. Dissi subito: non ci provate, non ci riuscirete. Abbiamo tutte le arti per contrastare l’iniziativa.”

“Dissi – ha proseguito il presidente dell’AVPN, Pace ricordando le origini dell’azione di tutela avviata 4 decenni fa’-  dobbiamo Insegnare al mondo il modo corretto di fare la pizza napoletana, sollevando le perplessità dei pizzaiuoli che mi domandarono: ma perché vuoi insegnare al mondo a fare la pizza napoletana, non è meglio la facciamo solo noi? Io risposi: no, perché comunque la fanno, la chiamano napoletana, fanno delle cose strane e noi non facciamo una bella figura. È meglio che li  spingiamo a fare la vera pizza napoletana. È un obiettivo che, certo, non abbiamo raggiunto in toto, ma certo siamo a buon punto, perché siamo in 58 vari paesi nel mondo, abbiamo 28 scuole tante altre belle cose.”

“Parlando della storia della verace pizza napoletana – ha detto, inoltre il presidente Pace -ho voluto avere qui Antonio Bassolino. Ci conosciamo almeno da tanti anni, perché quando ho proposto a tante persone, a tanti politici, un’avventura sulla pizza napoletana, io non ho avuto delle utili risposte. Quando l’ho proposta ad Antonio, sarà perché era napoletano, avrà avuto un sesto senso, lui ha accettato subito. Io dicevo, nei primi convegni che facevamo, quando si parlava di Pizza Fest  e altre cose, Antonio Bassolino è quello che ha sdoganato l’associazione Verace Pizza Napoletana. All’inizio ci prendevano riduttivamente per quelli della pizza.  Antonio, Antonio, quello è della pizza. Poi, man mano, non si è capito perché, in realtà con la pizza si è sviluppato un mercato immenso.”

“Sono particolarmente felice – ha detto altresì – il presidente dell’Associazione Verace Piazza Napoletana – di quell’intuizione del 1984, non mi dimentico  che Angelo Cerulo era presente al tavolo in quell’epoca,  perché ha sviluppato un processo di immagine sulla città, ma ha sviluppato un processo economico. Quello che mi fa piacere, particolarmente, che tantissimi sulla scia di questo prodotto amato in tutto il mondo, e vi dico amato in tutto il mondo, perché noi giriamo il mondo e dovunque arriviamo la pizza lapoletana è amata, sulla scia di questa pizza napoletana si sono create delle cose importantissime, un’economia importante, aziende, imprese. Perché quando abbiamo incominciato non c’era un solo prodotto fatto per una pizza napoletana, nessuno. C’erano i prodotti con cui si facevano la pizza, ma nessuno era stato fatto, specificamente per la pizza napoletana. Quando parlamo dell’olio extravergine di oliva, volevano rinchiuderci  in manicomio, perché era l’epoca del carosello, della pancia non c’è più. Noi abbiamo avuto il coraggio di continuare, insistere e spiegare che 5 grammi di extravergine condivano la pizza, tanto olio di semi la ungeva soltanto. È stato una lotta difficile, e devo ringraziare Bassolino  perché lui mi ha dato una mano veramente, ma non solo di simpatia, mi ha dato una mano effettiva per realizzare le cose.”

“Il Pizza Fest, che è nato facendo sempre la più grande pizzeria del mondo, perché Pizza Fest – ha concluso il presidente Pace – era un fatto diverso, se mi consentite. Le pizze erano servite a tavola con la birra. Era una grande pizzeria bellissima per la famiglia per tutti. Ma è partita e da lì partì, se mi consentite l’immagine della pizza napoletana in un modo diverso del mondo. Non era più la pizza di quartiere, la pizzeria, un ambiente un po’ così, dismesso, dove si faceva un prodotto mediocre , ma diventò in effetti un fatto internazionale.”

Fra gli altri appuntamenti della giornata conclusiva della Cinque giorni di eventi dedicati ai 40 anni dedicati alla Verace pizza napoletana: “La Vera Pizza Napoletana regina della Dieta Mediterranea”, il talk moderato da Luciano Pignataro che ha visto in dialogo Nicola Caputo – Assessore all’Agricoltura Regione Campania, Gennarino Esposito – Chef Ristorante La Torre del Saracino, Barbara Nappini – Presidente di Slow Food, Raffaele Sacchi – Professore di Scienze e Tecnologie Alimentari, Helga Sanità – antropologa, Joe Fugere – Fondatore gruppo Tuttabella Seattle e il Vicepresidente dell’Associazione Massimo Di Porzio, per riflettere sul valore alimentare della pizza come parte essenziale nel modello alimentare del bacino del Mediterraneo.

Ad aprire il pomeriggio “Un’arte riconosciuta, una professione da regolamentare”, il talk delle ore 14.00, moderato da Gioacchino Bonsignore. Un’occasione di dialogo sull’arte del pizzaiuolo napoletano, con Ishida Masayoshi e Manabu Odawara – professori dell’Univeristà Ritsumekan Shiga,Bartolomeo Amidei – Commissione Agricoltura Senato, Rosanna Romano – Direttore generale per le politiche culturali e il turismo Regione Campania, Alfonso Pecoraro Scanio – Presidente Fondazione Univerde, Luigi Petrillo – Professore Diritto Pubblico Comparato del Patrimonio Culturale e Aldo Mario Cursano – Vice Presidente Vicario Nazionale FIPE. 

In chiusura di giornata, dalle ore 15.00, “La Vera Pizza Napoletana no limits, no borders”, l’incontro tenuto da Lara De Luna sul tema dell’assenza di confini geografici e sociali della pizza napoletana. La filosofia che da sempre caratterizza l’attività di AVPN, approfondita insieme a Andrè Guidon – pizzaiolo e delegato AVPN Brasile, Giorgio Budillon – Prorettore alla Ricerca e Rapporti Istituzionali Università “Parthenope”, Emanuele Di Cesare – Fotografo, Raffaele Fiorentino – Direttore del Dipartimento di Studi Aziendali ed Economici, Tommaso Luongo – Presidente AIS Campania e Corey Watson – titolare del progetto Pizza For Ukraine.