NAPOLI – “Sarà utile informare il cittadino che seguendo la ‘strada’ della mediazione si riducono tempi e costi, anche attraverso una collaborazione concreta. Con la riforma Cartabia si apre la possibilità per gli organismi di mediazione di nominare esperti e, alle parti, è offerta la possibilità di dare il consenso perché quella relazione di consulenza possa essere prodotta nel giudizio di merito qualora non si giunga ad un accordo prima”.
“Lo ha dichiarato Fiammetta Lo Bianco, giudice del Tribunale di Napoli, nel corso del convegno “La mediazione nella colpa medica e sanitaria. Responsabilità degli enti pubblici, diritti del cittadino e opportunità per i commercialisti” promosso dall’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Napoli, presieduto da Eraldo Turi.
“La mediazione civile è uno strumento efficace ma ancora poco diffuso. Con la legge Cartabia abbiamo avuto un’accelerazione nel settore della PA, in particolare nella aziende sanitarie. Gli enti pubblici che disertano la mediazione civile obbligatoria – ha sottolineato Riccardo Izzo, presidente della Commissione del Consiglio Nazionale ADR e responsabile di Medì, l’organismo di mediazione dell’Odcec di Napoli -, rischiano sanzioni immediatamente quantificate pari ad un multiplo del contributo unificato delle spese del giudizio, nonché degli ulteriori danni che tale comportamento cagiona per la mancata possibilità di ridurre drasticamente i tempi ed i costi della giustizia”.
All’incontro, introdotto da Fabio Cecere (consigliere segretario dell’Odcec di Napoli) i protagonisti hanno ‘negoziato’ un approccio costruttivo sulla tematica attraverso progetti di collaborazione con finalità di grande rilievo sociale.
Loredana Raia (vicepresidente del Consiglio Regionale della Campania) ha proposto un protocollo d’intesa per la diffusione della cultura della mediazione presso le strutture sanitarie, contribuendo alla diffusione dello ‘strumento’ nell’interesse sia del consumatore che della collettività”.
Bruno Zuccarelli (presidente Ordine dei Medici di Napoli), ha evidenziato i danni di una certa pratica legale che favorisce interessi economici a danno della salute pubblica.
Al convegno è stato ribadito l’allarme per la fuga dei medici dall’Italia ed una pericolosa pratica: la ‘medicina difensiva’ che rappresenta un sistema legale teso ad evitare pazienti ed interventi ad alto rischio per limitare il rischio di conflitti di natura giuridica, che mette a rischio il bene più prezioso: la salute.
Secondo Fabio Rossi (presidente della Commissione Sanità dell’Odcec di Napoli): “Le lungaggini della giustizia a volte non danno ragione a chi subisce i danni causati nell’ambito sanitario. Al dolore per l’evento si somma anche la lunga durata per ottenere il risarcimento. In questo la mediazione svolge una funzione sociale rilevante. Un secondo aspetto dove possiamo intervenire riguarda la determinazione dei costi presunti dei risarcimenti nei bilanci delle aziende sanitarie pubbliche e private che spesso sono molto onerosi”.
Sulla responsabilità dei professionisti ha parlato Filippo Abitabile, segretario della Commissione Sanità dell’Odcec di Napoli: “L’obiettivo è raccogliere le istanze di una categoria di professionisti che deve essere sollecitata opportunamente per ottenere una mediazione per i ‘disastri’ legati alle colpe mediche. Noi che facciamo parte degli enti revisori di controllo dobbiamo tenerne conto ai fini di bilancio per evitare che vengano incardinate situazioni per le quali la Corte dei Conti potrebbe ravvisare delle responsabilità”.
Nel corso dei lavori sono stati illustrati i sistemi di risoluzione alternativi alla giustizia per evitare cause lunghe e costose e l’organismo di composizione della crisi da sovraindebitamento per aiutare chi non è più in grado di sopportare il peso dei debiti, dando una nuova opportunità per il debitore e per il creditore.
Al forum sono intervenuti anche Nora Capece (docente in mediazione ente di formazione Medì Odcec Napoli) e Sergio Crispino (presidente A.I.O.P. Campania).