di Anna Lepre*

Governo Meloni

Mentre nasce il nuovo Governo, le ultime previsioni di Bankitalia confermano che la sua azione sarà molto condizionata dallo scenario internazionale. Il Bollettino mensile di via Nazionale ci dice infatti che ben diverso sarà l’andamento dell’economia nazionale, a seconda che la Russia blocchi o meno le forniture di gas verso il nostro Paese. Se ciò non dovesse avvenire e la situazione dovesse permanere quella attuale, nel 2023 l’inflazione da 8,5 dovrebbe calare a 6,5 punti percentuali. Il pil, che quest’anno dovrebbe comunque aumentare del 3,3%, rallenterebbe la sua corsa quasi fino a fermarsi, ma collocandosi comunque sopra lo zero (+0,3%), per poi riprendere a salire nel 2024.

Tutt’altro scenario, se i rubinetti saranno chiusi. L’inflazione nel 2023 continuerebbe a galoppare superando il 9% e il Pil tornerebbe a calare, perdendo 1,5 punti percentuali. Una recessione che, in ogni caso, dovrebbe essere temporanea, perché nel 2024 i vantaggi dell’operazione Draghi, con l’emancipazione praticamente totale dell’Italia dalla dipendenza energetica russa, contribuirebbero decisamente a invertire il trend.

Giorgia Meloni, superando qualche tentennamento interno alla coalizione di centrodestra, ha ribadito con fermezza la collocazione dell’Italia all’interno dell’alleanza occidentale. Nessun dubbio su da che parte stare, dunque. Altra cosa sarà valutare, insieme agli alleati europei e statunitensi, l’efficacia delle misure intraprese per fiaccare l’economia di Putin & c. -dalle sanzioni sempre più incisive all’armamento progressivo dell’esercito ucraino – e costringerli a rivedere le loro posizioni, quanto a obiettivi di guerra e di riposizionamento della geopolitica su scala globale.

I pericoli di un crescente tensione e la minaccia nucleare condizionano ovviamente l’azione della diplomazia internazionale. Se ci sono variabili purtroppo incontrollabili, occorre tuttavia quanto meno assicurarsi che al tributo di sangue del popolo ucraino e al dramma sociale di tante famiglie colpite dalle conseguenze della crisi economica possano davvero corrispondere, in tempi brevi, contraccolpi al sistema russo tali da spingere verso la ricerca della pace e l’abbandono delle velleità di conquista. 

In questo difficile scenario può esserci uno spazio politico per l’intervento del Presidente Meloni, ancorato alle intese occidentali e al tempo stesso finalizzato a salvaguardare ideali irrinunciabili e interessi concreti di cittadini e imprese. 

*Dottore Commercialista – Direttore Centro Studio Lepre Group

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