NAPOLI – Partiti i saldi di stagione nella ‘big apple’ del Sud ed è già corsa all’affare in tutta la città, ma anche e soprattutto nel cuore dello shopping partenopeo, la centralissima Via Toledo. Nonostante l’anticiclone africano che ha portato le temperature a schizzare ben oltre i 38 gradi, la kermesse degli sconti di stagione va avanti indisturbata con una città letteralmente invasa dai turisti anche grazie al ritorno delle grandi navi da crociera. “La stagione dei Saldi è da sempre un momento importante per le famiglie – esordisce Gianni Lepre, opinionista economico del Tg2 e notista di Italpress e Agenzia Stampa Italia – anche se, dati alla mano, solo il 67% degli Italiani è deciso ad acquistare, mentre il restante 23% attenderà di capire la validità delle offerte”. Lepre ha poi continuato: “A Napoli poi, dove i saldi sono un vero e proprio cult sociale, si è registrata una partenza col botto con file lunghissime soprattutto negli store di abbigliamento. Immagini che ci fanno tornare alla memoria il periodo pre covid, quindi importante valutare il passaggio da una emergenza pandemica al ritorno alla quasi normalità”. Il noto economista ha poi sottolineato: “Sconti non propriamente allettanti, si parte da una base del 30% per raggiungere in alcuni casi il 50%, ma nonostante ciò, l’aspetto psicologico lo ha fatto e lo sta facendo da padrone e questo riempie di speranza i commercianti che non vedevano tanta gente da prima del Covid, e soddisfazione anche negli avventori consapevoli del mutamento della situazione strettamente sanitaria”. Il prof. Lepre ha poi proseguito: “Non dimentichiamo però, come ci ricorda anche Federconsumatori, che le famiglie provengono da forti difficoltà che in parte hanno scoraggiato lauti esborsi. Infatti nelle intenzioni di spesa, soprattutto nel Mezzogiorno del Paese, le famiglie spenderanno in media 149 euro in saldi, e quindi in termini di giro d’affari, cifre ben lontane dai quasi 4mld di euro del 2019”. Lepre ha poi concluso: “E’ già incredibilmente positivo quello che sta accadendo adesso, anche in considerazione delle occasioni d’acquisto per le famiglie e la bocca ta d’ossigeno per il commercio. Ma ovviamente, non è col ritocco dei prezzi al ribasso che si risolvono le criticità di famiglie e imprese; per quelle bisogna che lo Stato si impegni sul piano legislativo a compensare il cambio delle circostanze a causa degli stravolgimenti geopolitici”.