A Napoli ci sono i primi docenti italiani specializzati come “Esperti nel contrasto alla dispersione scolastica. Linguaggi divergenti e pedagogia del cinema”
Giovedì 8 Giugno alle 11 al Suor Orsola l’incontro con la testimonianza di Adriano Pantaleo protagonista di “Io speriamo che me la cavo” e trent’anni dopo del docufilm “Noi ce la siamo cavata”
Contrastare la piaga della dispersione scolastica anche con l’ausilio del cinema. È l’ultima sfida lanciata dall’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, tra gli Atenei italiani più impegnati negli ultimi anni ad adeguare la propria plurisecolare tradizione di studi umanistici, ed in particolare pedagogici, alle nuove metodologie didattiche. In tal senso lo scorso gennaio il Centro di Lifelong Learning dell’Ateneo napoletano ha ideato il primo Corso di perfezionamento ed alta formazione universitario italiano per “Esperto nel contrasto alla dispersione scolastica. Linguaggi divergenti e pedagogia del cinema”. Una grande novità nata, per altro, in un anno particolarmente fortunato per il cinema italiano, con i lavori di grandi maestri come Pupi Avati (Dante, 2022), Michele Placido (L’ombra di Caravaggio, 2022), Roberto Andò (La stranezza, 2022), che hanno portato la storia, la letteratura e la storia dell’arte sul grande schermo con un lavoro esemplare proprio di ‘pedagogia del cinema’. Lo stesso lavoro di didattica attraverso il cinema che il Dipartimento di Scienze formative, psicologiche e della comunicazione porta avanti ormai già da un triennio con il Laboratorio di Pedagogia del cinema diretto da Fabrizio Manuel Sirignano, professore ordinario di Pedagogia generale e sociale al Suor Orsola Benincasa e critico cinematografico RAI. “I numeri di una delle più grandi emergenze del Paese, la dispersione scolastica, sono purtroppo ben noti”, sottolinea Sirignano. In Italia la dispersione scolastica registra una delle incidenze più elevate d’Europa (12,7%) dopo la Romania e la Spagna. Nonostante i progressi registrati siamo ancora lontani dall’obiettivo del 9% entro il 2030 stabilito dalla UE. Nel Mezzogiorno la situazione è ancor più drammatica con picchi clamorosi in Sicilia (21,1%), Puglia (17,6) e Campania (16,4%). “È giunto il tempo di affrontare questa emergenza anche con soluzioni innovative – evidenzia Sirignano – e le istituzioni formative, dalla scuola all’Università, hanno il dovere di progettare e implementare nuovi percorsi educativi finalizzati a prevenire e attenuare il rischio di abbandono scolastico, mirando alla costruzione della consapevolezza e della responsabilità personale e sociale dei soggetti in formazione”. Con il nuovo Corso di perfezionamento per “Esperto nel contrasto alla dispersione scolastica. Linguaggi divergenti e pedagogia del cinema” (la cui seconda edizione prenderà il via a novembre 2023), come spiega Sirignano, “sono stati approfonditi vari linguaggi divergenti e sono stati aiutati i docenti a servirsi dei new media e soprattutto del cinema e della sua forte valenza educativa, in un momento storico in cui è sempre più difficile catturare l’interesse e la concentrazione degli studenti”. I primi docenti italiani esperti in pedagogia del cinema saranno celebrati giovedì 8 giugno alle ore 11 nell’aula M dell’Università Suor Orsola Benincasa nel corso della giornata conclusiva del Corso di Perfezionamento che sarà aperta a tutti e sarà dedicata al tema “Grazie alla scuola ce la caveremo”. In cattedra, insieme con il prof. Sirignano, con il direttore del Dipartimento di Scienze formative, psicologiche e della comunicazione, Enricomaria Corbi, e con il Rettore del Suor Orsola, Lucio d’Alessandro, ci sarà l’attore Adriano Pantaleo protagonista del docu-film “Noi ce la siamo cavata” che, a trent’anni dal grande successo cinematografico di “Io speriamo che me la cavo”, ha raccontato le storie e le vite di quelli che erano stati i piccoli protagonisti dello storico film diretto da Lina Wertmuller. “Quel film che narrava le avventure del maestro Sperelli, interpretato dall’indimenticabile Paolo Villaggio, che, in un paesino della provincia di Napoli, si adoperava in tutti i modi per riportare gli alunni a scuola e contrastare la devianza causata dall’abbandono scolastico, ha saputo comunicare al grande pubblico come la scuola, anche attuata nella sede più disagiata della provincia, potesse essere il mezzo per il riscatto di tanti giovani, per cavarsela”. Cosi il prof. Sirignano, direttore del Centro di Lifelong Learning del Suor Orsola, chiarisce il senso dell’iniziativa evidenziando che “proprio alla scuola, con i suoi docenti 4.0 e con la presenza di nuove ed imprescindibili metodologie di insegnamento e di coinvolgimento dei ragazzi, possiamo e dobbiamo affidare la speranza che la classe dirigente del futuro se la possa cavare”. E con essa, quindi, il nostro Paese.
Programma dell’incontro su www.unisob.na.it/eventi