Da Udine sono arrivati segnali positivi importanti per il Napoli e per i suoi tifosi. L’ inquietudine e l’ insofferenza mostrate da Conte negli ultimi tempi, già dopo la bella vittoria di Torino, avevano gettato ulteriori ombre dopo la duplice sconfitta contro la Lazio, soprattutto quella in campionato. In verità il primo tempo dell’ Energy stadium non autorizzava grandi speranze perché, al di là dello svantaggio, si era visto un Napoli con un possesso palla orizzontale e assai lento quasi retaggio della scorsa stagione e di una scarsa capacità del centrocampo di costruire gioco e di opporsi al maggior ritmo dei friulani. L’ infortunio di Lovric, uno dei migliori, è stato il primo momento favorevole al prosieguo di gara per gli azzurri. Al resto deve averci pensato Conte nel chiuso dello spogliatoio perché nella seconda frazione è venuto fuori, finalmente, il Napoli che vuole Conte: aggressivo, verticalità giocata in velocità e soprattutto la ricerca della profondità e di…Lukaku. Il belga alla prima palla servitagli avendo la porta avversaria difronte non si è fatto pregare due volte per ricordare a coloro che lo hanno criticato che sa essere ancora letale in zona gol. A patto che…Che la squadra lo supporti adeguatamente e non viceversa. È un campionato che i tre migliori allenatori italiani, Inzaghi, Gasperini e Conte si stanno giocando si sulla solidità difensiva ma soprattutto sulla capacità dei loro bomber di essere decisivi. A Udine anche Lukaku ha detto “presente” e questo è fatto fondamentale per dare certezze a Conte e autostima al bomber. Perché l’ aspetto che sta venendo decisamente alla luce in questo campionato è che la potenza e la fisicità sono dominanti rispetto alle qualità tecniche dei singoli se queste non sono abbinate alla velocità del palleggio ed ancora più alla velocità e precisione d’esecuzione del gesto con l’attrezzo. Inzaghi e Gasperini da anni al timone di Inter e Atalanta hanno costruito due gruppi gruppi omogenei in grado di reggere il confronto anche con le più forti squadre europee, Conte in cinque mesi ha già fatto un piccolo miracolo risollevando morale e classifica di un gruppo reduce da una stagione disastrosa. Logico che nella sua ossessiva maniacalità di ricerca della sublimazione della didattica e dei movimenti tra reparti e tra i singoli Conte pensi già ad un prossimo futuro, cominciando dal mercato di gennaio. C’è un’ intesa con Manna e De Laurentiis o ci sono visioni diverse? Lo ribadiamo, a nostro sommesso avviso qualcosa è successo che ha creato insofferenza e qualche mal di pancia a Conte. Il tecnico con la gara di Udine ripresa e vinta con personalità dalla squadra ha fatto capire di voler essere un punto di riferimento anche per il futuro e che questo suo Napoli non potrà mai essere secondo, cioè ” il primo degli sconfitti” suo dogma calcistico. Questo Napoli,il “suo” Napoli deve vincere e se questa stagione è quella della prima, importante “ricostruzione”, la prossima, che per lui deve cominciare a gennaio, deve essere vincente come mentalità, gestione e negli investimenti. Da Udine,dopo il doppio “incidente di percorso” contro la Lazio, sono arrivate risposte che avallano il progetto tecnico di Conte e le sue richieste.De Laurentiis dovrà rispondergli con i fatti come il tecnico sta facendo sul campo. Gennaio sarà la prima importante verifica sulla solidità del rapporto tra un tecnico con l’ etichetta di “incontentabile” e un presidente che si…accontenta di essere anche “primo degli sconfitti”.