BRUXELLES – In una risoluzione adottata mercoledì, i deputati chiedono all’UE di non riconoscere la legittimità delle prossime elezioni presidenziali in Bielorussia. La risoluzione non legislativa è stata adottata con 567 voti favorevoli, 25 contrari e 66 astensioni Nel testo adottato, dopo aver denunciato le gravi violazioni in corso e di lunga data dei diritti umani e dei principi democratici in Bielorussia, ulteriormente intensificate in vista delle cosiddette elezioni presidenziali del 26 gennaio, il Parlamento chiede all’UE, ai suoi Stati membri e alla comunità internazionale di non riconoscere la legittimità del dittatore in carica Aliaksandr Lukashenko come presidente dopo il voto. I deputati osservano che, a differenza del 2020, ci sono solo “candidati” pro forma per sfidare Lukashenko alle prossime elezioni. Ribadendo il loro mancato riconoscimento di Lukashenko come presidente e la loro posizione secondo cui l’intero regime bielorusso è illegittimo, i deputati esprimono il loro fermo sostegno al popolo bielorusso nel perseguimento della democrazia, della libertà e dei diritti umani.

Il Parlamento vuole rafforzare le sanzioni dell’UE contro la Bielorussia

I deputati si dicono anche seriamente preoccupati per la situazione dei prigionieri politici in Bielorussia, i quali, secondo l’organizzazione bielorussa per i diritti umani Viasna, sarebbero oltre 1200. Nella risoluzione si invita l’UE e i suoi Stati membri a continuare a indagare sulle violazioni dei diritti umani nel paese e a sostenere misure per rendere le autorità bielorusse responsabili delle proprie azioni, anche attraverso l’applicazione del principio giuridico della “giurisdizione universale”. I deputati denunciano inoltre la complicità del regime di Lukashenko nella guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina e condannano la deliberata subordinazione della Bielorussia alla Russia in un cosiddetto “Stato unionale”. Esortano infine l’UE e i suoi partner internazionali ad ampliare e rafforzare le sanzioni nei confronti delle persone ed entità responsabili della repressione in Bielorussia e della partecipazione della Bielorussia alla guerra russa in Ucraina.