NAPOLI – I giorni scorsi è morta la giovane Chiara Jaconi a causa di una statuetta caduta da un balcone dei Quartieri Spagnoli. Tragedia di un’inchiesta ancora aperta che ha portato a ipotizzare un omicidio colposo visto che la polizia ha individuato l’abitazione da cui è caduto l’oggetto che ha causato la morte della giovane turista. Ma leggendo le numerose notizie di questa assurda morte quanti di noi inizialmente hanno pensato ecco l’ennesimo caso di omicidio causato dal pessimo stato in cui versano molti dei palazzi e dei monumenti della bella Parthenope ?Quante volte abbiamo letto di incidenti causati dal crollo di cornicioni e calcinacci di edifici lasciati nel degrado e non messi in sicurezza? Troppe volte e basta girare per le strade del centro di Napoli per rendersi conto di quanti palazzi e monumenti necessitano di manutenzione e transenne perché costituiscono un pericolo per i passanti. Ora più che mai bisognerebbe agire vista anche la costante crescita del turismo a Napoli. Purtroppo spesso si ignora il problema non agendo in maniera preventiva, l’indifferenza provoca poi la tragedia e si ripara solo dopo il danno avvenuto come successe dieci anni fa quando il piccolo Salvatore Giordano perse la vita a soli 13 anni per un crollo nella Galleria Umberto. Ucciso dai calcinacci in una zona della Galleria che doveva essere transennata. Pericolo invece sventrato a San Gregorio Armeno dove i giorni scorsi sono crollati calcinacci dal chiostro di San Patrizia, nessun ferito ma il crollo ha gettato la famosa strada dei pastori e degli artigiani nel caos facendola chiudere per 5 giorni. Dal 23 settembre è stato installato il mezzo meccanico che provvederà a mettere in sicurezza la facciata del chiostro e a verificare lo stato degli altri edifici non interessati dal crollo. Il crollo avvenuto a San Gregorio Armeno insieme al crollo del palazzo di Forcella causato da un’esplosione lo scorso 31 Agosto ha messo in luce lo stato di degrado e abbandono in cui versano gli edifici storici della nostra città. Uno stato d’emergenza che interessa quartieri come Forcella, interessata dalla presenza di edifici pericolanti che costituiscono un pericolo per i cittadini; dove tuttora sono presenti palazzi fatiscenti retti dai tubi della Innocenti posti all’epoca del terremoto del 1980.Impalcature vecchie e arrugginite che sembrano essere rette dai palazzi stessi che i tubi misero in sicurezza quaranta anni fa. Sicurezza che al giorno d’oggi effettivamente non esiste e anche qui ci si chiede si sta aspettando un’altra tragedia per intervenire? Per molti residenti bisogna ringraziare solo il caso se non è ancora successa.