La juventinita’ deve essere entrata in maniera violenta, tanto da fargli male, nel sangue di Antonio Conte. Il mantra bonipertiano “Conta solo vincere” deve aver procurato nel capitano Conte,poi divenuto allenatore, dei traumi profondi che nella sua attuale professione lo portano spessissimo a psicodramma esistenziali.Cosa che ad atleti di altra caratura tecnica, non dimentichiamo che lui ha interpretato alla grande “una vita da mediano”, parliamo di Platini,Del Piero, Buffon,Chiellini e Barzagli tanto per citarne alcuni,non ha lasciato virus ossessionanti perché hanno conosciuto e accettato sportivamente anche la sconfitta con cui hanno convissuto benissimo in alcuni momenti,pochi in verità, della loro carriera senza subirne conseguenze nefaste per il proprio vivere non solo la professione.
Conte no, non ce l’ ha fatta, forse perché in famiglia si lottava duro quotidianamente per vivere dignitosamente e questo suo lottare se l’ è portato dietro anche quando la sua costanza, un pizzico di fortuna che sempre occorre nella vita, e indubbie capacità tecniche e agonistiche gli hanno dato una prestigiosa posizione nel mondo del calcio con conseguenti riflessi anche sul suo portafoglio. Ma Conte, memore del suo passato non ha mollato e non molla quel mantra Bianconero che è diventato la sua non proprio dolce ossessione. A Napoli e al Napoli, dopo gli accordi e le promesse del presidente De Laurentiis nel presentarsi disse subito: ” Amma fatica’ ” e promise che avrebbe fatto il massimo per riportare il Napoli in Europa e creare un progetto, concordato, perché il Napoli diventasse un punto d’ arrivo e non tappa di passaggio per giovani futuri campioni.
Oggi, a cinque giornate dal termine del campionato le sue intemperanze verbali prima e dopo la gara col Monza non giustificano la giusta causa. E mi spiego; Conte non è improvvisamente uscito di senno nel dire certe frasi che hanno infiammato media e addetti ai lavori alla pruriginosa ricerca del bersaglio delle sue parole perché lui sa bene quando dire certe cose.Per il sottoscritto come per molti il bersaglio non era solo il presidente ma tutto l’ ambiente che gravita intorno al Napoli. Già, perché Conte se l’ è presa con tutti e soprattutto con sé stesso quando ha ammesso:”Adesso ho capito perché qui certe cose non si possono fare”.
Ma Conte, non sapeva con quale presidente andava a lavorare? La fine di allenatori top come Benitez, Ancelotti, Sarri e Spalletti non gli facevano intuire niente? Firmare un contratto di tre anni era ed è il suo parafulmine ?Non era molto meglio, conscio delle sue capacità e dell’ astuzia del manipolatore De Laurentiis,firmare per un anno e poi a giochi ben finiti e con garanzie a fatti e non a parole decidere di prolungare la convivenza col presidente?
Adesso le sue ragioni, perché sono convinto che se ha detto certe cose, pur scadendo a livello di porno volgarità ,ha ragione da vendere per quello che s’era impegnato a voler fare per i tifosi e per il club e che ha capito è impossibile realizzare, ce lo deve spiegare con i fatti, minuziosamente, dettagliatamente e non con allusioni che fanno capire qualcosa ma non squarciano il velo sulla condizione della società che è comunque proprietà privata.
Ha fatto capire che qui non si vuole vincere ma al massimo finire “piazzati” come i buoni cavalli ma non ii fuoriclasse…
Ma non se ne era accorto già in passato? O forse ha proposto già pronta la possibilità di chiudere con qualche giocatore di suo gradimento per anticipare altre società e gli è stato risposto “Pazienza, ne parliamo più in là” da Manna e da Chiavelli? La qual cosa, visto il non mercato di gennaio dopo la vendita di Kvaratskhelia, l’ ha portato subito a vedere trame poco chiare nei suoi confronti anche da parte di chi dovrebbe stare dalla sua parte.
Conte, checché abbia firmato un triennale, non è uomo da cicli perché lui si consuma e consuma tutto in fretta. Forse per la prima volta i “pieni poteri” tecnici assegnatogli in estate sono stati se non respinti almeno sospesi… E per lui, a Napoli e al Napoli, il dominio del Mercato, il controllo della squadra non gli basta volendo anche l’ ultima parola sulla società. Cosa che De Laurentiis dopo la stagione per lui già vincente, con il quasi matematico ritorno in Champions League e conseguente nuovo introito di milioncini,non crediamo gli consentirà più di tanto per il secondo anno di contratto. La sensazione è che il presidente non abbia più tanta voglia di farsi spremere da Conte e che Conte abbia capito di non poter più spremere nulla dalla società, da qualche giocatore che vuole andare via e forse, soprattutto da sé stesso che ha compreso quanto sia difficile,se non impossibile, vincere a Napoli contro le potenze del Nord vere padrone del calcio italiano.
Dire o scrivere,come hanno fatto molti, che avrebbe potuto benissimo parlare a fine campionato per non destabilizzare squadra e ambiente è un’ amenità di chi non conosce il calcio e soprattutto Conte. Il suo “matrimonio” con De Laurentiis è stato un matrimonio d’interesse e non d’amore ed ha fatto bene ad anticipare le mosse di un presidente sornione e freddo calcolatore come DeLa per non passare come il bugiardo o traditore di turno. Perché Conte vuole vincere e non gli basta migliorare…Lui vuole essere in una griglia di partenza almeno in prima fila se la pole position il presidente non può garantirgliela. E’ fatto così…Il mantra juventino “Conta solo la vittoria” è la sua ossessionante ragione di vita professionale…Ma poteva mai essere anche il mantra di De Laurentiis così lontano dalla cultura programmatoria e vincente che ha sempre caratterizzato i grandi club come Inter,Milan, Juve, Real Madrid, Bayern e Barcellona dei trionfi euromondiali.
Al presidente, caro Conte, serve trovare un grande allenatore,ne sta facendo collezione, per giustificare le scelte di una società che non ha interesse a migliorarsi per vincere ma solo per ingrossare il patrimonio familiare della proprietà rimanendo, da presidente provincialotto, alla periferia del calcio che conta dando “panem et circenses” ai tifosi e agli allenatori ingaggiati come specchietti per le allodole.
Mediti Conte e meditate gente…Del doman non v’è certezza. E Conte questo ha detto prima di passare per l’ennesimo “traditore” di un progetto esistito solo a parole.!
