Se, come ha scritto Carl von Clausewitz, generale dell’esercito prussiano, combattente durante le guerre napoleoniche,  nel suo trattato “Della guerra”  (Vom Kriege), considerato uno dei più grandi di strategia militare,

“La guerra non è che la continuazione della politica con altri mezzi. La guerra non è, dunque, solamente un atto politico, ma un vero strumento della politica, un seguito del procedimento politico, una sua continuazione con altri mezzi”,  è stato possibile anche poter argomentare, per deduzione, che quando l’altro importante mezzo della politica, la diplomazia tace, poi parlano i cannoni.

Una considerazione, quella deduttiva, che conferisce, con gli attuali livelli di incertezza economica e politica, alla diplomazia, ovvero l’arte di trattare e gestire affari di politica internazionale e le relazioni internazionali del Paese di appartenenza, particolare valore, connotando di speciale signifcato

l’evento celebrativo del 50° Anniversario della Fondazione del Corpo Consolare di Napoli “Napoli Capitale del Mediterraneo: sviluppi e prospettive”, con al centro i temi affrontati al Teatro San Carlo dell’attrazione degli investimenti in Campania e la creazione di un ecosistema in cui le aziende locali possano crescere e competere nei mercati globali.

Napoli grazie alla sua posizione strategica e al dinamismo del suo tessuto imprenditoriale, può diventare un polo d’eccellenza per lo sviluppo economico nel Mediterraneo.

 All’evento, aperto dai saluti istituzionali di Mariano Bruno, Segretario Generale del Corpo Consolare di Napoli hanno offerto una riflessione sul ruolo di Napoli nelle dinamiche geopolitiche e di sviluppo dell’area mediterranea, Riccardo Guariglia, Segretario Generale del Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Fulvio Bonavitacola, Vicepresidente della Regione Campania, Antonio D’Amato, Presidente della Fondazione Mezzogiorno, e Matteo Lorito, Rettore dell’Università degli Studi di Napoli Federico II. A portare il punto di vista del mondo imprenditoriale Valeria Brambilla, Amministratore Delegato di Deloitte & Touche S.p.A., e Ferdinando Natali, Regional Manager Sud di Unicredit, mentre Giosy Romano, Coordinatore della Struttura di missione ZES, ha affrontato il tema delle Zone Economiche Speciali (ZES). Sono intervenuti, inoltre, Costanzo Jannotti Pecci, Presidente dell’Unione Industriali di Napoli, e Antonio Garofalo, Rettore dell’Università degli Studi di Napoli Parthenope. A chiudere il panel il Prefetto di Napoli, Michele Di Bari e le conclusioni di Antonio Tajani, Vicepresidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

“Abbiamo scelto come tema del nostro incontro la città di Napoli e il Mediterraneo, perché riteniamo che Napoli sia da sempre crocevia di culture, tradizioni e influenze provenienti da ogni angolo del mondo che ha ben definito l’Unesco con il termine ‘Spirit of Naples’ – dichiara Mariano Bruno, Segretario Generale del Corpo Consolare di Napoli – Come noto, l’anno 2025 celebra anche l’anniversario dei 2500 anni dalla fondazione dell’antica Neapolis e questo importante anniversario costituisce un’occasione straordinaria per ricordare l’influenza globale che la città di Napoli ha esercitato nel passato, anche grazie al significativo contributo delle comunità straniere. Il Corpo Consolare di Napoli, istituzione che racchiude la maggioranza dei Paesi rappresentati a Napoli, ha fortemente voluto celebrare il proprio importante anniversario con un evento che mette Napoli al centro dell’attenzione con il suo ruolo strategico all’interno dell’area del Mediterraneo. Un’occasione di confronto e riflessione che sottolinea il ruolo chiave di Napoli come capitale del Mediterraneo, crocevia di culture, economia e relazioni internazionali.”

“Siamo in un momento in cui c’è bisogno di pace, in un momento in cui bisogna far cessare il fuoco delle armi, in tutto il mondo, in Ucraina ma anche in Medio Oriente parte integrante del Mediterraneo in cui si affaccia la città di Napoli capitale del Mediterraneo e quindi il lavoro della diplomazia a Napoli per tessere rapporti volti a rinforzare legami e a far crescere l’immagine del nostro Paese diventa veramente fondamentale. Il significativo anniversario della fondazione del Corpo Consolare di Napoli coincide con l’anniversario dei 2500 anni della Città. Il Prefetto di Bari guida il Comitato del Ministero degli Esteri e del  Ministero della Cultura che si sta occupando di valorizzare in tutto il mondo il valore del plurimillenario traguardo di questa bellissima città.” Così nel suo intervento all’evento  Antonio Tajani, Vicepresidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale

“Nell’attuale situazione  – ha detto il ministro Tajani – consideriamo il Mediterraneo una priorità perché vogliamo trasformare questo mare in un  mare, di pace, di commerci e prosperità. In un mare che non sia più un cimitero di migranti. Noi vogliamo accogliere lavoratori stranieri siamo per far cresce l’immigrazione regolare, ma dobbiamo assolutamente sconfiggere l’immigrazione irregolare. E mi pare che le posizioni dell’Europa vadano sempre più nella direzione delle scelte del Governo italiano.”

“Sono stato – ha informato il Vice presidente del Consiglio Consiglio e Ministro degli Esteri – recentemente in Algeria e sarò nei prossimi giorni in Egitto. L’interscambio commerciale è sempre stato lo strumento che ha fatto crescere l’economia dei nostri popoli. Il commercio è stata la grande opportunità, spesso colta, qualche volta non colta, che ci ha regalato e continua a regalarci il Mediterraneo. Per noi italiani è fondamentale sapere che l’export rappresenta il 40% del nostro prodotto interno lordo. Ci siamo dati l’obiettivo di raggiungere 700 miliardi alla fine della legislatura, siamo a 626.  Nonostante le difficoltà dobbiamo cercare  di conseguire il risultato in questi momenti con il rischio di una guerra dei dazi.  Proprio ieri, incontrando il Segretario di Stato degli Stati Uniti, ho detto che bisognava assolutamente impedire che ci fosse una guerra dei dazi che non fa bene a nessuno. Dobbiamo parlare con la nuova amministrazione americana proprio per impedire che ci sia una divisione dell’Occidente. Dobbiamo lavorare per la pace in Palestina, dobbiamo lavorare per la pace in Siria, dobbiamo lavorare per la pace in Libano per quello che questi Paesi rappresentano e hanno rappresentato in passato. Come diceva il collega francese sono emersi problemi perché vediamo che là dove passano le armi non passano le merci e dobbiamo fare in modo che sia sempre più per noi fondamentale sviluppare il commercio.”

“Dobbiamo – ha aggiunto Tajani – guardare anche al Mediterraneo allargato. Quello che attraverso il Canale di Suez e il Mar Rosso arriva fino all’Oceano Indiano come se fosse un unicum. Noi guardiamo con grande attenzione anche a questa parte del mondo, perché ciò che passa per tutti i prodotti Made in Italy possono arrivare in India, possono arrivare fino in Estremo Oriente. Dobbiamo lavorare, pertanto, certamente con la forza della diplomazia. Non bisogna mai arrendersi. Il Corpo Consolare ha un ruolo importante da svolgere perché accogliendo, essendo punto di riferimento di cittadini stranieri che vengono in Italia, quando poi questi cittadini si sentono accolti e sentono che ci sono dei punti di riferimento nel nostro Paese, sono cittadini che poi riferiscono. Quindi attraverso l’azione del Corpo Consolare, molti Consoli onorari sono spesso cittadini italiani quindi che possono svolgere anch’essi un ruolo tra l’Italia e questi Paesi.  Noi come Governo sapete bene siamo insistendo molto sul piano Mattei affinchè il Mediterraneo possa trasformarsi in una grande opportunità per i Paesi del sud del Mediterraneo proprio perché sono i nostri interlocutori.  Ci sono grandi opportunità.

Stiamo lavorando con loro in questi mesi alla Tunisia. Dobbiamo riprendere un rapporto forte, consolidato, forte che c’è sempre stato con la Libia, così come ora abbiamo rapporti con l’Algeria, che ci considerano un interlocutore privilegiato. Dobbiamo dirlo con l’Egitto anche con i Paesi dell’Africa subsahariana che sono direttamente collegati al nord del continente africano. Penso anche al Marocco, paese col quale si possono veramente tessere rapporti di grande importanza. Ma il Mediterraneo non è soltanto il Mediterraneo  meridionale, ma anche dei Balcani, ma anche l’Adriatico. Non dobbiamo sottovalutare questo aspetto. Per noi i Balcani sono una realtà sulla quale stiamo lavorando intensamente. Sono mercati che dobbiamo esplorare e in questo momento particolare presenterò al mondo economico italiano il 21 Marzo un piano per andare a scoprire nuovi mercati anche nell’area del Mediterraneo. Penso a quelli che ho citato ma anche alla Turchia, perché dobbiamo eventualmente recuperare alcune perle che ci possono essere sul mercato tedesco a causa della crisi dell’automobile e alcune che potrebbero esserci a causa di possibilità da parte degli Stati Uniti.”

 L’evento si è svolto con il patrocinio del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, del Ministero dell’Interno, della Regione Campania e del Comune di Napoli. Fondamentale il sostegno di importanti realtà imprenditoriali e associative tra cui Deloitte, CER, ASI, Ferrarelle, Fondazione Mezzogiorno, Graded, MAG, Progecta, Stazione Marittima Napoli, Tecno e Unioncamere.